Tra le tante cose che non vanno nel trasporto pubblico locale, ce n’è una in particolare che non ha mai trovato spazio mediatico ma ha sempre indispettito i cittadini, specie quelli che abitano o lavorano nei pressi dello stazionamento degli autobus.
Stiamo parlando dei motori accesi degli autobus per molti minuti prima della loro partenza.
Una “costante” che non solo contribuisce ad aumentare l’inquinamento atmosferico ma che comporta anche un notevole consumo “ a vuoto” di carburante: e Dio solo sa se, per gli sgangherati bilanci delle aziende del settore, specie dalle nostre parti, anche un solo litro di gasolio sprecato non possa mettere in ginocchio il servizio.
Grazie a Facebook, tuttavia, sta accadendo qualcosa di importante che potrebbe mettere un freno a questo fenomeno.
Una signora residente in via Libero Bovio, a Monterusciello, proprio di fronte ad uno dei due capolinea puteolani della Ctp, ha infatti pubblicato una lamentela sul gruppo “Sei di Pozzuoli se…” (CLICCA QUI PER LEGGERE IL POST) scrivendo che, nonostante i ripetuti inviti a non farlo, molti conducenti dei pullman della Compagnia continuano a tenere un comportamento del genere “costringendo noi poveri cittadini a respirare i loro scarichi dalle 5 del mattino alle 10 di sera”.
Potete immaginare il tono dei commenti seguiti a tale “esternazione”.

Ma la bella sorpresa è arrivata quando, invitato al dibattito da Luigi Contessa, a dire la sua è intervenuto anche il presidente della Ctp, Augusto Cracco, il quale, ritenendolo un suo “dovere”, si è scusato “a nome dell’azienda per questo inconveniente”, che ha definito “inaccettabile” e ha annunciato di aver “dato disposizione al dirigente preposto di intervenire perché ciò non si verifichi più”, concludendo con l’invitare i cittadini a “segnalare eventuali nuovi possibili episodi del genere evidenziando bene il numero di matricola del mezzo, giorno e orario”.
Cracco ha inoltre spiegato che i “motori vanno spenti” sempre quando il pullman è fermo, anche se ha ritenuto parzialmente veritiera la motivazione secondo cui essi sarebbero lasciati accesi dagli autisti per evitare “problemi di pressione nel circuito dell’aria dei freni”.
Vedremo se e come risponderanno i conducenti degli autobus (saremmo ben lieti di ospitare una loto replica) di fronte al pericolo di ricevere richiami dall’azienda per questa specifica ragione.
Intanto, va dato atto al presidente della Ctp di aver dato un ottimo esempio di efficienza e tempestività comunicativa (alzi la mano chi si sarebbe aspettato che il capo dell’azienda intervenisse in quella discussione “virtuale”!).
Ci auguriamo il suo modo di agire sia di buon auspicio per migliorare un servizio che da troppi anni fa acqua da tutte le parti.