Parla la coreografa sudafricana premiata con il Massine
Positano (Salerno), 9 set. (askanews) – Potente e attuale. Iconoclasta, innovativa ma soprattutto innamorata della danza da sempre. Dada Masilo è colei che ha fatto esplodere i codici del balletto romantico non soltanto con la sua ben nota e graffiante versione del Lago dei cigni ma anche riuscendo a parlare della società in cui vive, di tolleranza e sentimenti. Passi senza frontiere, come la sua personale battaglia contro la violenza sulle donne. E di donne continua a parlare.”Il mio prossimo lavoro si chiamerà A Handful of Ash: è dedicato a mia nonna e alla mia insegnante di danza, donne meravigliose che hanno avuto un grande impatto nella mia vita”. Sentimenti e luoghi, che sfiorano corde profondissime. “Sono molto emozionata e poi penso alla sabbia vulcanica, qui a Positano: idealmente ne porterò un po’ con me”, dice. Quindi un pezzettino d’Italia? “Sì, sì, sicuramente. E anche la passione”.A lei il prestigioso Premio alla Carriera Léonide Massine 52/ma edizione, il riconoscimento internazionale più antico per l’arte della danza, diretto da Laura Valente che in queste immagini vediamo con la Masilo alle prove, sul palco della Spiaggia grande di Positano. La stessa dove ha ricevuto in contemporanea, dal sindaco Giuseppe Guida, l’importante riconoscimento come danzatrice dell’anno Lucìa Lacarra, spagnola e vera regina sulle punte.Della perla della Costiera Amalfitana, la coreografa sudafricana ci dice: “È così bello: non riesco a credere di essere qui, sai. Davvero bello e so che tornando a casa, nel prossimo lavoro che farò, porterò un po’ di questa terra con me”, dichiara MasiloGenerosità ma anche umiltà e ovviamente passione. Questi alcuni dei valori che Masilo ci dice di mettere nella danza. “Io sono stata cresciuta da una persona molto dinamica, mia nonna, che mi ha instillato valori come l’umiltà e mi ha insegnato ad essere una persona gentile”.Maestra nell’intrecciare i linguaggi, Dada Masilo collabora da sempre con artisti straordinari come William Kentridge, riuscendo a trasformare le sue coreografie in simboli di preghiera e battaglia per i diritti. “Il messaggio che io lancerei a chiunque da questo palco a Positano è che devi lavorare sodo, devi essere concentrato e devi essere disciplinato, perché non puoi fare nulla senza questi tre principi. Devi anche essere appassionato di ciò che fai perché non puoi, non puoi farlo senza passione. Specialmente con la danza, se non sei appassionata, sei infelice. Lo dico sempre alle ragazze: assicuratevi solo di essere molto appassionate di ciò che fate e di metterci tutte voi stesse perché è un dono, sapete, è un dono di Dio e il dono deve essere condiviso. Il dono non ti appartiene”.Intervista di Cristina GiulianoMontaggio di Linda VerzaniImmagini askanews