Nelle prossime due settimane potrebbero arrivare novità molto importanti per tutti i ristoratori che entro fine settembre dovranno modificare i loro dehors in base a quanto deciso dal Consiglio Comunale con la delibera numero 38 del 13 marzo dello scorso anno.
Giovedì pomeriggio al Municipio, infatti, una delegazione di titolari di queste attività sul lungomare di via Napoli ha incontrato per circa due ore il sindaco Enzo Figliolia in sala giunta e gli ha strappato la promessa di rivedere il piano di adeguamento di queste strutture, spesso indispensabili a garantire un afflusso di clientela tale da permettere il mantenimento in vita degli stessi locali.

Strutture peraltro già abbastanza costose di per sé ma che, a parere dei ristoratori, se fossero cambiate così come ha stabilito 12 mesi fa il parlamentino civico, non consentirebbero più la protezione dei clienti in caso di maltempo, con conseguente crollo di incassi per queste imprese.
Il motivo del contendere (che sta già provocando danni alle casse dell’Ente visto che, con una trattativa del genere in corso e l’incertezza sugli spazi realmente occupabili, è pressochè paralizzata la riscossione della tassa di occupazione di suolo pubblico per il 2016) è racchiuso in alcuni dei 21 articoli del regolamento che l’organo consiliare approvò, peraltro già al termine di infinite mediazioni e modifiche dell’ultimo momento.
In sostanza, per i dehors di tipo “C” e “D” (quelli “con strutture di copertura sorrette da montanti poggiati al suolo”, autorizzabili solo nella zona portuale e del lungomare) si contesta l’obbligo di distaccarli di almeno un metro dalla facciata dell’edificio (articolo 8 comma 3) e l’altezza massima della chiusura laterale fissata a 1 metro e 40 centimetri da terra, ossia non oltre l’altezza del cliente da seduto (articolo 7.2.4).
Per intenderci, i ristoratori contestano la filosofia stessa del piano laddove stabilisce, all’ultimo comma dell’articolo 7, che “in nessun caso, il dehors potrà nel tempo trasformarsi in struttura chiusa”.
Secondo i titolari di queste attività, infatti, in caso di situazioni meteo avverse, come pioggia e vento forte (per la verità non infrequenti in inverno), un distacco anche minimo dei dehors dalle facciate degli edifici e un’altezza laterale che non copra tutta la struttura potrebbero rendere di fatto inaccessibili gli stessi dehors alla clientela, con notevoli perdite economiche.
Di qui, la richiesta al sindaco Figliolia di rivedere alcuni articoli del regolamento (anche in considerazione del fatto che, nel caso dei dehors su lungomare e porto, non c’è necessità di salvaguardare la facciata di edifici vincolati dalla Sovrintendenza) e di adeguarli alla realtà descritta dai ristoratori.
Il Capo dell’Amministrazione ha, dal canto suo, ribadito che prenderà in considerazione questa proposta chiedendo all’assessore Roberto Gerundo di presentare al più presto un progetto alternativo per i dehors di tipo “C” e “D”, in modo da sottoporlo ai ristoratori già subito dopo Pasqua.
Ma Figliolia ha anche detto ai suoi interlocutori che queste eventuali modifiche saranno legate all’impegno che gli stessi titolari di queste attività dovranno prendere nell’assicurare una colorazione omogenea a tutti i dehors in modo da non determinare impatti visivi negativi.
Certo, l’uomo della strada si chiederà come mai a tutte queste cose non si è pensato un anno fa, e cioè prima di approvare un regolamento del genere in consiglio comunale.
In parole povere: perchè chi governa Pozzuoli adesso corre con le pezze al sedere per ammettere di aver sbagliato e non ha sentito invece l’esigenza di confrontarsi con i ristoratori prima di impegnare un intero Consiglio Comunale ad assumere decisioni che rischiavano di complicare o addirittura distruggere la vita lavorativa di questi ultimi?
Qualcuno, prima o poi, ce lo dovrà spiegare.

Perché sarebbe triste dover pensare che eventuali dietrofront su provvedimenti già assunti dalla politica dovessero essere solo motivati dal fatto che tra un anno esatto si torna a votare e che, per vincere le elezioni, serve evidentemente anche il consenso dei ristoratori!
Salvo poi magari fare dietrofront sulla modifica al piano dehors accusando la stampa di aver rotto le uova nel paniere per colpa dei “ristoratori troppo chiacchieroni con i giornalisti”.
Comunque sia, vedremo cosa accadrà.
Anche sui parcheggi, altro punto dolente affrontato nella riunione di giovedì sera.
I ristoratori, infatti, si sono lamentati con Figliolia degli orari troppo “ballerini” del multipiano (denunciando chiusure anticipate pressochè sistematiche rispetto al previsto) e dei ritardi per l’allestimento delle aree di sosta promesse dal Sindaco nella ex Cava Regia.

Sul primo punto, Figliolia si è impegnato a verificare e risolvere la situazione, mentre sulla seconda questione lo stesso Capo dell’Amministrazione ha rivelato che la Sovrintendenza ha posto sulla ex Cava Regia un vincolo di destinazione ad area a verde attrezzato, per cui difficilmente quell’area potrà diventare il megaparcheggio che il Primo Cittadino aveva intenzione di realizzare.
Un altro “Film Luce” a danno di Pozzuoli?