Era stata convocata in sala giunta al Municipio perché doveva essere soltanto una seduta tecnica in cui, senza dibattito, votare la proroga di un altro anno allo stop per nuove licenze di ristorazione nel centro storico e sul lungomare di via Napoli http://www.pozzuoli21.it/ristorazione-niente-nuove-licenze-per-altri-12-mesi-tra-centro-storico-e-via-napoli/.
Invece, la riunione del consiglio comunale di oggi si è trasformato in uno scontro senza precedenti all’interno della stessa maggioranza.
Una coalizione, quella di centrosinistra, che è uscita compatta sull’atto da approvare (passato con un solo “no”, proveniente da Pierino De Vito, unico esponente dell’opposizione presente), ma politicamente a pezzi al termine di un teatrino francamente poco edificante per gli stessi protagonisti.
Tutto è cominciato quando l’assessore al commercio, Carlo Morra, ha illustrato le motivazioni alla base del secondo anno di blocco (già in vigore dal 28 maggio dell’anno scorso) delle nuove licenze per somministrazione di bevande e alimenti nelle zone del territorio già descritte, spiegando (come peraltro già aveva anticipato a Pozzuoli21) che la nuova legge regionale sul commercio, approvata a gennaio, aveva di fatto rallentato l’attuazione del piano regolatore del commercio, il famigerato S.I.A.D. (lo Strumento di Intervento per l’Apparato Distributivo).

E’ stato a questo punto che le cose hanno preso una piega inattesa e davvero clamorosa.
Infatti, Niki Della Corte (consigliere del Pd da 11 mesi), ha chiesto la parola per intervenire.
Ed anche se era suo sacrosanto diritto esprimere il proprio parere sull’argomento, non era previsto che lo facesse in virtù di un accordo (ricordato durante la seduta dal presidente consiliare Enrico Russo) con cui i capigruppo di maggioranza e opposizione avevano deciso di svolgere questa seduta solo per approvare l’atto, rinunciando dunque alla discussione politica.

Già solo il fatto che qualcuno avesse “disatteso” un “patto tra gentiluomini” ha creato malumori tra i presenti.
Ma il “peggio”, per la coalizione di Figliolia, doveva ancora accadere.
Infatti, Della Corte è intervenuto per accusare di inoperosità l’assessore Morra chiedendo addirittura la sua rimozione dall’incarico in Giunta.

“Io voglio sapere dall’assessore quali sono le reali motivazioni che hanno condotto l’Amministrazione a questa nuova proroga del blocco di licenze –ha obiettato Della Corte– Cosa è stato fatto nei quasi otto mesi intercorsi tra il primo blocco delle licenze deciso da questo consiglio comunale a maggio 2013 e la nuova legge regionale sul commercio, che pure secondo me non interviene sulla materia di cui ci stiamo occupando? E cosa è stato fatto nei nove mesi trascorsi dall’approvazione della nuova legge regionale sul commercio? Sono stati prodotti atti, studi, anche ricorrendo a consulenze gratuite attraverso l’Università, nel caso in cui non vi fossero fondi per pagarle? Io ricordo che nel programma del Sindaco c’era scritto “adesso si sceglie”, “adesso si decide”, “adesso si governa”. Ma il momento delle scelte quando arriva? Con questo ulteriore anno di blocco delle licenze della ristorazione tra centro storico e via Napoli, non solo stiamo allontanando l’ingresso di nuovi imprenditori sul territorio ma, di fatto, stiamo anche tutelando chi si è comportato in un certo modo. A meno che non si dimostri che un anno di blocco di queste licenze abbia migliorato certe situazioni. Io comunque credo che un assessore alle attività produttive che non produce un atto del genere, non sia idoneo a rivestire questo ruolo”.
Un intervento, quello di Della Corte, che lascia tutti di stucco. Roba da reclutamento immediato honoris causa nelle file dell’opposizione!
La tensione si taglia con il coltello, l’assessore Morra è scuro in volto come non mai, Figliolia lancia occhiate fiammeggianti verso l’alleato “contestatore”, il presidente consiliare Russo prova a chiedere la sospensione della seduta per cinque minuti “perché ho necessità di parlare con i capigruppo”, ma i consiglieri decidono che ormai la frittata è fatta e la questione va affrontata a viso aperto e senza ulteriori tentativi di mediazione a “porte chiuse”.
Siamo in pieno psicodramma politico.

A partire in quarta è Mario Massimiliano Cutolo (Udc). A suo dire, “la responsabilità di quest’atto non è solo dell’assessore ma di tutti, anche di chi in commissione è poco presente (il riferimento di Cutolo è proprio a Della Corte, n.d.r.) e che, se vuole lavorare, può farlo nei tavoli che precedono questa seduta. Ma io mi chiedo anche per quale motivo l’assessore di Sinistra Ecologia e Libertà (Morra, n.d.r.) porta un atto in consiglio e, dei due consiglieri di Sel, uno se ne va prima che inizi la seduta (Luongo, n.d.r.) e l’altro, il capogruppo, (Visconti, n.d.r.) è presente soltanto fuori alla porta di questa sala”.

Apriti cielo!
Elio Buono (capogruppo del Pd) pure non è tenero con Della Corte, sottolineando “eccesso di protagonismo, autoreferenzialità” e “discussioni che si devono fare nelle sedi dovute”.

Poi, Raffaele Visconti (Sel), “stuzzicato” da Cutolo, entra in aula e, come si suol dire, sfila la corona.

“Sono stato accusato di non essere presente in aula e di aver lasciato il nostro assessore alla deriva. Il mio stare fuori dall’aula era invece soltanto un modo per segnalare la mia preoccupazione sullo sfaldamento di questa maggioranza. Il capogruppo del Pd (Elio Buono, n.d.r.) non ha garantito che dall’interno del suo partito un consigliere evitasse un intervento del genere. Tra l’altro, parli proprio tu, Niki, (Della Corte, n.d.r.) che, da superassente in commissione, vuoi attaccare e dirci come bisogna andare avanti. Vieni a lavorare piuttosto! E, poi, lo stesso Cutolo, si preoccupa che il capogruppo di Sel sia fuori dall’aula invece di pensare ai guai della sua Udc, guai che ci portiamo appresso da due anni e mezzo con lettere, letterine e adesso anche la richiesta di un posto da presidente della commissione urbanistica. Sindaco, io sono preoccupato di come dobbiamo andare avanti e bisogna urgentemente intervenire se la rappresentazione del ragionamento è a questi livelli. Siamo in ritardo su tante cose, ma dobbiamo soprattutto capire chi e come deve stare insieme nella stessa maggioranza per questi ultimi due anni e mezzo di mandato”.
Ci mette il suo anche Gigi Manzoni (Pd), che definisce “spropositato l’intervento di Della Corte”, invita il collega di partito a dare il “suo contributo nelle apposite commissioni” e sottolinea che i “ritardi non sono imputabili all’assessore Morra, anche perché, prima di mettere mano alla regolamentazione del commercio, dobbiamo operare una rivisitazione del territorio in chiave urbanistica altrimenti rischiamo di fare danni maggiori rispetto all’assenza del S.I.A.D.”.

Poi, interviene il sindaco Enzo Figliolia, che cerca di raccogliere i cocci di una maggioranza sull’orlo di una crisi di nervi.
Il Capo dell’Amministrazione si rivolge ovviamente a Della Corte, ossia a colui che con le sue affermazioni ha scatenato l’inferno nella coalizione: “Noi non stiamo rinviando le scelte ma siamo impegnati a rispettare in pieno la mia relazione programmatica che ha votato anche lei –dice Figliolia- Dopo anni di anarchia, stiamo mettendo mano a tutti i settori, anche nel commercio. Questa città è satura di tutto, anche di patatine, perché fatta la legge si trova sempre l’inganno. Ormai non c’è più spazio nemmeno ai primi piani, e il consigliere Della Corte dovrebbe saperlo se girasse in città non solo di notte ma anche di giorno, come fa il sottoscritto. Ci saranno stati dei ritardi nella programmazione? D’accordo! Dobbiamo dire all’assessore di fare presto? D’accordo! Ma dobbiamo fare anche le cose perbene e soprattutto seguendo dei criteri ben precisi: e io mi batterò affinchè anche nel piano regolatore commerciale sia vietata l’apertura di altri ristoranti, bar, pub e pizzerie nella stessa parte di territorio in cui adesso abbiamo bloccato le nuove licenze di somministrazione per alimenti e bevande. E vi garantisco che questa di un anno sarà la prima ed ultima proroga in materia”.

Della Corte accetta di votare la delibera “dopo aver preso atto –spiega egli stesso- degli impegni appena assunti dal sindaco” e, per il medesimo motivo, Paolo Tozzi (Verdi) ritira l’emendamento con cui aveva proposto uno studio tecnico sulla materia e chiesto di ridurre a sei mesi la proroga del blocco delle licenze di ristorazione tra centro storico e via Napoli, nel timore che “il Comune possa soccombere davanti alla giustizia amministrativa in caso di ricorsi da parte di imprenditori che vogliono investire sul territorio puntando sulle leggi che liberalizzano il commercio”.
Alla fine, la sensazione è quella di una tempesta in un bicchier d’acqua.
Ma anche che lo “strappo” provocato da Della Corte non sarà indolore.
Soprattutto perché siamo alla vigilia di appuntamenti importanti: il rimpasto di Giunta (da mesi dato ormai per imminente), le elezioni per il nuovo consiglio della Città Metropolitana (che andrà a sostituire l’Amministrazione Provinciale) e la campagna elettorale che condurrà al voto per le Regionali della prossima primavera.
Una guerra di “posizionamenti” all’interno del centrosinistra è dunque ipotesi quantomeno verosimile.
Anche se ironicamente, dalla maggioranza qualcuno fa notare che “vista l’assenza e l’inconsistenza dell’opposizione, siamo costretti a farci opposizione da soli, altrimenti c’è il rischio di morire di noia durante i consigli comunali…”.