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Di Bonito, lettera al veleno contro Russo: “Va cacciato da presidente del consiglio comunale!”

Ha scritto a tutti i suoi colleghi, sia di maggioranza che di opposizione, con l’obiettivo di sfiduciare il Presidente del Consiglio Comunale.

Antonio Di Bonito, consigliere della lista “Pozzuoli Bene Comune Figliolia Sindaco”, recentemente passato all’opposizione in aperta polemica con il Capo dell’Amministrazione, cerca ora di trovare i numeri per spodestare Enrico Russo dalla massima carica del parlamentino civico.

Il regolamento consiliare sulla sfiducia al presidente
Il regolamento consiliare sulla sfiducia al presidente

Numeri che, sulla base del regolamento consiliare approvato il 20 dicembre 2012 con la delibera 98 (articolo 1 comma 8) stabiliscono che il presidente dell’assemblea civica possa essere sfiduciato, con una mozione motivata approvata dai 2/3 dei consiglieri (17) e presentata da 1/3 di essi (9).

Secondo Di Bonito, Enrico Russo “non può garantire, e non garantisce, quel ruolo di super partes proprio della figura istituzionale che ricopre nella gestione del Consiglio Comunale. Nulla da eccepire sulla persona, che ritengo persona onesta e di indubbie qualità morali –si legge nella missiva in possesso di tutti i consiglieri a partire da lunedì-  Ciò che è in discussione è il ruolo che, a mio avviso, non è svolto con le dovute capacità e competenze necessarie e con la giusta imparzialità, in quanto è schiacciato indubbiamente sulla volontà dell’amministrazione. Queste mie affermazioni sono il frutto di diversi momenti, che hanno in modo inequivocabile confermato quanto evidenziato e quanto evidenzierò”.

Di Bonito passa ad elencare i fatti che lo hanno convinto a chiedere il “licenziamento” di Russo.

Il consigliere Antonio Di Bonito
Il consigliere Antonio Di Bonito

“Ricorderete quando, per protesta, il gruppo Pozzuoli Bene Comune lasciò l’aula del Consiglio Comunale in dissenso con il Presidente, reo di aver invertito, per ordine del Sindaco, l’ordine del giorno che la conferenza dei capigruppo aveva licenziato nella sua riunione. Sono ormai 10 mesi che 3 Consiglieri Comunali attendono risposta ad una richiesta di chiarimenti per conoscere l’iter “poco chiaro” di una delibera di giunta, affissa all’albo pretorio, poi ritirata, e ripresentata con un diverso numero. A tutt’oggi ancora nulla, pur ricordando puntualmente ad ogni Consiglio Comunale tale richiesta.   Suonano come delle vere e proprie bocciature, i richiami scritti dal Segretario Comunale inviati il 3 e 6 luglio 2015, i quali recitano: “Gentile Sig. Presidente, in merito alla richiesta pervenutami in copia dall’ufficio protocollo, avverto la necessità di sollecitare una maggiore attenzione alle fasi procedurali, al fine di consentire all’ufficio scrivente ed altri uffici comunali interessati per materia, la tempestiva istruttoria delle proposte pervenute, come nel caso  di specie. Rammento che, a norma dell’articolo 43, commi 1 e 2, del vigente regolamento per le funzioni del Consiglio Comunale, il Presidente, svolta l’istruttoria di propria competenza (attraverso ufficio di presidenza) deve provvedere a “… trasmettere immediatamente…” la proposta al Sindaco, al Segretario Generale e a ciascun capigruppo, così che si possa procedere a completare l’istruttoria avviata. Nel caso che qui interessa, ciò non è accaduto. Dato per scontato che si tratta di una mera distrazione organizzativa….”.

Il presidente consiliare Enrico Russo
Il presidente consiliare Enrico Russo

“Il 6 luglio –prosegue Di Bonito– seconda nota del Segretario: “In merito alla richiesta pervenutami, in copia dall’ufficio protocollo, ribadisco la necessità di porre maggiore attenzione alle fasi procedurali, al fine di consentire agli altri uffici comunali interessati per materia, la tempestiva istruttoria delle proposte pervenute (anche in questo caso la trasmissione è avvenuta in modo non propriamente ortodosso, così come è accaduto in altre analoghe richieste, alle quali ho già dato riscontro)……. Dato per scontato che, come per l’altra ipotesi, si è trattato di mera distrazione organizzativa, ecc. ecc.” Queste ed altre motivazioni di ordine tecnico fanno capire come il Presidente ed il suo ufficio siano inadeguati, per competenza, a svolgere il ruolo che per legge e regolamenti impongono a tale incarico. Ancora, altri fatti eclatanti si materializzano: il primo, in una nota inviata dal sottoscritto al Segretario Comunale relativa al chiarimento della regolarità della procedura adottata dal Presidente nella convocazione del Consiglio Comunale del 5 agosto 2015 che portò all’approvazione del bilancio di previsione dell’ente e da me contestato per il mancato rispetto dei dettami del regolamento.

Matteo Sperandeo, segretario generale del Comune di Pozzuoli
Matteo Sperandeo, segretario generale del Comune di Pozzuoli

Il segretario scrive: “E’ di tutta evidenza che i tempi estremamente ristretti, ed eccessivamente compressi, intercorsi tra la deliberazione di Giunta Comunale con la quale è stato approvato lo schema di bilancio per l’esercizio finanziario 2015 (ed i suoi allegati) e la seduta dell’organo consiliare con la quale si è provveduto all’approvazione del documento del bilancio (05/08/2015), sono incompatibili con le visioni del vigente regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale. La violazione della norma regolamentare è relativa alla garanzia di esercizio della funzione pubblica, e del munus publicum (funzione di pubblico interesse), del Consigliere Comunale in ragione del concorso e dell’apporto che questi è tenuto a dare nell’approvazione di documenti e di atti di grande rilevanza per l’ente locale per le competenze descritte dall’articolo 42 del Tuel, ecc. ecc.” Quindi, il segretario addebita il mancato rispetto dei tempi per l’approvazione del bilancio in Consiglio Comunale solo e soltanto alla cattiva gestione del Presidente del consiglio. La cosa ancor più grave, che mi preoccupa personalmente per una gestione trasparente del ruolo di Presidente del Consiglio Comunale di Pozzuoli, è quanto il Presidente mi conferma in una sua missiva, che in suo passaggio recita: “Ho rappresentato degnamente tutto il Consiglio Comunale; rispettando tutti e tenendo anche presente che faccio parte di una maggioranza che a tutt’oggi mi vede legato, a cui ho dimostrato LEALTA’ ED AFFIDABILITA’.”

Di Bonito conclude la lettera ai suoi colleghi sostenendo che “sia arrivato il tempo che il Presidente faccia un passo indietro per manifesta incompetenza, ma ancor di più perché egli, per sua ammissione, dichiara di non rappresentare con la dovuta imparzialità e neutralità, tutto il Consiglio Comunale”.

Cosa accadrà è difficile prevederlo, anche perché le accuse sono gravi ma sarà molto difficile trovare tanti consiglieri disposti ad “esonerare” Russo determinando altri problemi all’interno di una maggioranza sempre in fibrillazione.

Sarà anche interessante ascoltare la risposta di Russo.

Il quale, per ora, non replica in quanto, come tiene a sottolineare “non ho nemmeno ricevuto questa lettera e io non parlo mai di cose che non conosco”.

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