Diesel, si fermano anche le Euro 5 | UFFICIALE: per milioni di italiani servirà un’auto nuova

Diesel, si fermano anche le Euro 5 | UFFICIALE: per milioni di italiani servirà un’auto nuova

Stop Euro 5 - DepositPhotos - pozzuoli21.it

Dal prossimo stop ai diesel più recenti milioni di automobilisti rischiano di restare a piedi e dover cambiare vettura in fretta.

Per anni chi guidava un’auto diesel Euro 5 si è sentito al riparo: classe ambientale recente, consumi contenuti, nessun timore di trovarsi equiparato alle vecchie Euro 3 o Euro 4. L’idea diffusa era semplice: «finché non toccano le Euro 5, posso stare tranquillo». Adesso però quella sicurezza sta venendo meno, perché le nuove misure anti-smog hanno iniziato a includere anche le vetture considerate fino a ieri “moderne”.

Le notizie sui blocchi si rincorrono, con titoli allarmistici e date che cambiano, e il risultato è che tantissimi automobilisti non capiscono più se la propria macchina potrà continuare a circolare oppure no. C’è chi teme di dover rottamare tutto all’improvviso, chi pensa di non poter più entrare in città e chi, semplicemente, non sa dove trovare informazioni chiare su chi si deve fermare davvero.

Prima di parlare di “condanna definitiva” per tutte le Euro 5, però, bisogna distinguere: non esiste un blocco unico nazionale, valido ovunque e per chiunque. Le regole cambiano a seconda delle zone, dei Comuni interessati e degli orari, con una linea molto netta tra le aree più inquinate del Paese e il resto d’Italia. Il quadro è severo, ma non tutti saranno costretti subito a comprare un’auto nuova.

Dove e quando scatterà lo stop alle Euro 5

La stretta più pesante riguarda il Bacino Padano, dove l’aria è da anni sotto osservazione speciale da parte dell’Europa. Qui è previsto il blocco strutturale delle diesel Euro 5 nei centri urbani più popolosi di Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, con limitazioni nei giorni feriali e nelle fasce orarie di maggior traffico. Il provvedimento, inizialmente annunciato per il 2025, è stato rinviato al 1° ottobre 2026, ma non è stato cancellato: si tratterà di stop ricorrenti, legati ai mesi in cui l’inquinamento da polveri sottili cresce di più.

A rischiare di più sono le vetture immatricolate tra il 2011 e il 2015, cioè la fascia tipica delle Euro 5: milioni di auto che, nei Comuni sopra determinate soglie di abitanti, non potranno più circolare liberamente nelle ore diurne. In molte città il divieto sarà attivo dal lunedì al venerdì, indicativamente tra le 8:30 e le 18:30, con controlli mirati e sanzioni per chi verrà sorpreso a violare le nuove regole. Per chi usa il diesel tutti i giorni per lavoro o per entrare in centro, questo potrà tradursi, nel giro di poco tempo, nella necessità di cambiare auto o ripensare completamente le proprie abitudini di spostamento.

Stop auto diesel – Canva – pozzuoli21.it

Cosa devono fare ora i proprietari di diesel Euro 5

Questo scenario non significa che tutti debbano correre domani in concessionaria. Il primo passo è capire se si è davvero coinvolti: sul libretto di circolazione, alla voce V.9, è indicata la classe ambientale del veicolo; poi va verificato se il Comune in cui si vive o si lavora rientra tra quelli che applicheranno il blocco e in quali orari. In diversi casi sono previste deroghe per chi utilizza il mezzo per motivi di lavoro, per le famiglie con redditi più bassi o per chi aderirà a sistemi di monitoraggio dei chilometri percorsi, che consentono di circolare entro un certo tetto annuale invece che essere fermi del tutto.

Parallelamente, molte regioni stanno studiando o potenziando incentivi e programmi di rottamazione per favorire il passaggio a veicoli meno inquinanti: ibride, elettriche o benzina di ultima generazione. In pratica, per una parte degli automobilisti del Nord lo stop alle diesel Euro 5 segnerà davvero un punto di non ritorno, con la necessità di pensare a un’auto nuova; per altri, soprattutto fuori dai grandi centri, i tempi saranno più lunghi e le limitazioni più leggere. Ignorare il problema, però, non è un’opzione: informarsi subito su blocchi, deroghe e possibili incentivi è l’unico modo per non farsi trovare impreparati quando i cartelli di divieto diventeranno realtà.