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Don Mario Russo porta la Scuola della Pace alla “Fatale”

Un esperimento già iniziato con tutti i bimbi del territorio della sua parrocchia presso i locali della 10^Municipalità di Bagnoli e che ora diventa strettamente “locale” con la firma di un importante accordo di collaborazione.

Don Mario Russo

Don Mario Russo, parroco della chiesa del Sacro Cuore di Gesù ai Gerolomini, è il fautore di un’iniziativa molto importante, che si concretizzerà stamattina a partire dalle 9.30 quando, insieme con la dirigente del primo circolo didattico (Angela Palomba) ed i componenti della comunità di Sant’Egidio, firmerà un protocollo d’intesa che vedrà protagonista, a partire da settembre, il plesso “Domenico Fatale”.

Il progetto è quello di una “Scuola della Pace”, ossia centri completamente gratuiti, animati da volontari, che, come in un vero e proprio ambito familiare, sostengono il bambino nell’inserimento scolastico, aiutano la famiglia nel suo compito, proponendo un modello educativo aperto agli altri, solidale verso i più sfortunati, capace di superare barriere e discriminazioni.

Le attività di una scuola della pace si svolgono generalmente una o più volte la settimana e prevedono anche visite, gite, feste, escursioni e vacanze estive.

L’esterno del plesso “Fatale”

Ogni anno nel mondo migliaia di bambini e adolescenti frequentano regolarmente le Scuole della Pace in Europa, in America Latina, in Asia o in Africa.

Molti di questi bambini possono essere definiti “a rischio”: di devianza, emarginazione sociale, insuccesso, dispersione scolastica, analfabetismo, lavoro precoce, allontanamento e perfino abbandono della famiglia.

Bambini che vivono un contesto familiare e sociale talmente fragile da non consentire il superamento di questi ostacoli.

E’ qui che si inserisce il lavoro delle scuole della pace nell’offrire un sostegno robusto e fedele alla crescita del bambino, che ha come obiettivi: il recupero scolastico, la prevenzione della devianza, la socializzazione, l’inserimento di minori con particolari difficoltà (handicap, problemi comportamentali…), l’integrazione fra minori di differenti universi culturali,  l’educazione sanitaria (prevenzione degli incidenti, educazione alimentare, igiene…), il sostegno affettivo, l’educazione religiosa, l’educazione alla solidarietà, alla mondialità, alla pace e (dove è necessario) anche l’integrazione dell’alimentazione.

Negli anni la Comunità di Sant’Egidio si è diffusa in tante parti d’Italia, d’Europa e del mondo.

E le scuole della pace si sono caratterizzate sempre per l’attenzione al singolo bambino e alle sue necessità in una vicinanza affettuosa ed amichevole.

Il dirigente scolastico Angela Palomba

Affetto, amicizia e condivisione di cui adesso potranno usufruire anche gli alunni della “Fatale” attraverso il progetto proposto da Don Mario Russo e avallato dalla direttrice Palomba.

 

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