Durata massima 12 mesi: patente, addio rinnovi pluriennali | Andrà rifatta ogni anno
Patente - Canva - pozzuoli21.it
Un cambiamento poco noto stravolge le scadenze della patente: la validità si accorcia e il rinnovo diventa un appuntamento fisso.
Per chi guida da anni la patente è sempre stato tutto molto semplice: si rinnova ogni tot anni, visita medica, bollettino pagato e poi non ci si pensa più.
Negli ultimi tempi però, tra norme europee, età del conducente e nuovi adempimenti, le scadenze sono diventate un rebus.
Accanto alla normale patente italiana esiste infatti un documento “gemello”, legato a contesti particolari, con regole di durata molto diverse. Qui l’idea del rinnovo pluriennale svanisce: la scadenza arriva prima del previsto e chi continua a muoversi come se fosse un titolo qualunque rischia di ritrovarsi, proprio quando ne ha più bisogno, con un documento già scaduto.
La patente che dura solo dodici mesi: il caso della guida all’estero
Il documento che prevede una durata massima di dodici mesi è la patente internazionale di guida rilasciata sulla base della Convenzione di Ginevra del 1949, il modello oggi più diffuso per chi viaggia fuori dall’Unione europea. Non sostituisce la patente nazionale, ma la affianca: all’estero si esibiscono entrambi i titoli e il documento internazionale smette di valere automaticamente dopo un anno, senza possibilità di rinnovo pluriennale come accade per la normale licenza italiana.
In pratica, chi utilizza spesso l’auto oltre confine deve mettere in conto che la patente internazionale sarà una sorta di abbonamento annuale: passati i dodici mesi andrà rifatta ex novo, con una nuova domanda, una nuova marca da bollo e il pagamento dei relativi diritti. Continuare a circolare con il vecchio documento significa essere, di fatto, sprovvisti del titolo richiesto dal Paese ospitante, con il rischio di sanzioni e problemi con l’assicurazione.

Cosa fare in pratica per non restare con il documento scaduto
La richiesta si presenta in Motorizzazione o tramite autoscuola, allegando patente italiana in corso di validità, foto e modulistica dedicata; la durata di dodici mesi decorre dal giorno del rilascio indicato sul libretto. Per chi si sposta in Paesi che aderiscono alla Convenzione di Ginevra del 1949 è questo il modello normalmente rilasciato, mentre altri Stati richiedono l’equivalente basato sulla Convenzione di Vienna del 1968, che può avere regole diverse ma resta comunque legato a una scadenza precisa. È una distinzione che spesso sfugge, ma che gli esperti di mobilità internazionale raccomandano di conoscere prima di mettersi in viaggio.
Il messaggio, per chi viaggia spesso all’estero, è chiaro: non basta controllare che la patente italiana sia valida, bisogna tenere d’occhio anche la data di scadenza del documento internazionale. Segnarsi sul calendario il limite dei dodici mesi, verificare per tempo le regole del Paese di destinazione e, se necessario, presentare una nuova domanda all’Ufficio Motorizzazione permette di evitare fermate indesiderate, multe e contestazioni. In questo senso la famosa durata “massima 12 mesi” non è uno spauracchio, ma un promemoria da rispettare per continuare a guidare fuori dall’Italia senza intoppi.
