120 posti-auto gratuiti ma solo in teoria, perché a farli pagare ci pensano i parcheggiatori abusivi. E sono incassi da capogiro (e rigorosamente esentasse) quelli che gli “esattori” della sosta stanno realizzando per l’intera giornata da oltre un mese e mezzo nell’area antistante l’ex ristorante “Vincenzo a mare”.
Fino alla giornata di ieri (eccezion fatta per un’improvvisa “riapparizione” avvenuta martedì 15) gli Lsu addetti al controllo specifico di quella zona sono letteralmente spariti dalla circolazione.
Non per loro scelta, ovviamente, ma perché dal Comune hanno deciso che da dicembre devono esercitare altrove la propria opera di sorveglianza.
Risultato: i “soliti noti” continuano a fare il bello e il cattivo tempo arricchendosi sulla pelle degli automobilisti con la classica “offerta a piacere” o con una tariffa “imposta” che varia a piacimento di chi ha ripreso illegalmente possesso di quell’allettante superficie a ridosso del lungomare.
Le lamentele dei “tartassati” si sprecano.
“E’ assurdo, ogni volta che veniamo qui c’è sempre chi ci chiede i soldi per il parcheggio. E uno paga per quieto vivere, perché non sai mai con chi hai a che fare e temi che di fronte a un rifiuto o devi fare discussioni o dopo ti puoi ritrovare la macchina danneggiata. Ma com’è possibile che non ci sia nessun controllo? Dalla mattina alla notte è sempre la stessa storia. Certo, ci sono i cartelli che indicano l’esistenza di un’ordinanza del sindaco che vieta l’attività di parcheggiatore abusivo, ma secondo voi chi fa questo mestiere cosa se ne frega delle ordinanze e dei cartelli? Ci vuole qualcuno che faccia rispettare le regole, altrimenti questa zona resterà sempre nelle mani degli abusivi. Eppure fino a qualche tempo fa qui tutti i giorni c’erano i socialmente utili addetti alla sosta: il Comune aveva avuto questa buona idea, bastava la loro presenza, anche se solo per alcune ore della giornata, e si poteva parcheggiare senza che nessuno ti chiedesse un centesimo. Ora gli lsu non ci sono più: che fine hanno fatto?”.
Già, che fine hanno fatto?
Esistono ancora, ma da dicembre sono utilizzati in altre aree di parcheggio: al Multipiano dei Gerolomini, al largo Emporio sul porto, sul molo Caligoliano e sul largo Palazzine (dove peraltro i parcheggiatori abusivi avevano preso possesso della zona già subito dopo il trasferimento del mercatino a via Roma).
Ma ci si chiede: possibile che con circa 50 Lsu addetti a questa mansione, non ne resti nessuno da dislocare nuovamente in pianta stabile quell’area del lungomare?
Perché togliere di punto in bianco un servizio che funzionava ed era apprezzato dalla popolazione?
Perché lasciare 120 posti-auto nelle mani di chi, in barba a qualsiasi divieto e in assenza di qualsiasi forma di controllo, si porta a casa (o si divide) uno “stipendio” che in teoria può arrivare anche a 10mila euro al mese senza peraltro versare nulla nelle casse dell’Erario e dunque della collettività?
E’ così che l’Amministrazione Comunale intende diffondere concretamente la cultura della legalità?
E’ così che il sindaco Figliolia intende far rispettare la sua prima ordinanza, la numero 1 del 5 giugno, con cui ha vietato l’attività di parcheggiatore abusivo sui suoli pubblici o privati ad uso pubblico?
Chi ha deciso che quell’area dovesse tornare “terra di nessuno” dall’inizio di dicembre smantellando un’attività di prevenzione che per cinque mesi aveva comunque dato dei frutti positivi ma soprattutto aveva lanciato un messaggio positivo alla popolazione?
Ci auguriamo che chi di dovere provveda a sanare questa “ferita” fin da stamattina, ripristinando al più presto una postazione fissa (e non soltanto estemporanea) degli Lsu in quell’area di sosta.
Farlo non sarebbe soltanto un segnale di presenza delle istituzioni sul territorio.
In gioco c’è anche la faccia di chi, per il proprio ruolo di governo, è tenuto a dare continua prova della propria credibilità.
E il livello minimo di credibilità è essere in grado di far rispettare le proprie disposizioni.
Perché se a fare propaganda o a cercare visibilità mediatica tutti i politici possono essere capaci, di fronte alla prova dei fatti i cittadini sanno trarre le proprie conclusioni e sono molto più intelligenti di quanto forse qualcuno pensa nelle “stanze dei bottoni”…
(da “Il Corriere Flegreo” del 22 gennaio 2013)