“È spuntata una specie aliena”: anche l’Italia inizia a tremare | Arriva da un luogo lontanissimo
Persone spaventate - Freepik - pozzuoli21.it
Una minuscola specie aliena è sbarcata in Italia: si diffonde velocissima e mette a rischio città, animali e non solo.
Negli ultimi mesi gli esperti hanno acceso i riflettori su un piccolissimo insetto invasivo che ha fatto il suo ingresso nel nostro Paese, scegliendo come porta d’accesso un’isola italiana.
A preoccupare non è solo la sua capacità di adattarsi, ma la velocità con cui colonizza il territorio, creando nidi ovunque e trasformandosi in una minaccia concreta per coltivazioni, allevamenti e aree abitate.
Questa nuova “specie aliena” arriva da molto lontano e ha già dimostrato, in altre parti del mondo, di saper mettere in ginocchio interi ecosistemi. Ogni colonia può contare su un numero impressionante di individui e, una volta insediata, è difficile da eliminare. Il risultato è un allarme ambientale e sanitario che impone di non sottovalutare il problema, soprattutto in un territorio già reso fragile dai cambiamenti climatici.
La formica di fuoco arriva in Sicilia: perché fa così paura
La specie in questione è la formica di fuoco (Solenopsis invicta), originaria del Sud America e in particolare del Brasile. Considerata una delle 100 specie invasive più dannose al mondo, è piccola, di colore bruno rossastro e dotata di un pungiglione velenoso. I primi nidi europei sono stati individuati in Sicilia, nella zona di Siracusa, e la sua presenza è stata confermata anche nei dintorni di Avola, Noto e Pachino, con colonie che possono superare i 250 mila esemplari, spesso con più regine al loro interno.
Le formiche di fuoco costruiscono il nido nel sottosuolo, danneggiando le radici di ogni tipo di coltivazione e rappresentando un serio pericolo per l’agricoltura e la zootecnia. Ma non si fermano ai campi: scavano anche sotto marciapiedi, vialetti e persino edifici, mettendo a rischio le infrastrutture e i centri abitati. Quando vengono disturbate, reagiscono in modo aggressivo: mordono e pungono con un veleno capace di uccidere altri animali e di causare, nell’uomo, punture descritte come un “fiammifero acceso sotto la pelle”, con possibili reazioni allergiche e shock anafilattico.

Un territorio fragile e un’invasione da fermare subito
La Sicilia è il primo territorio italiano ed europeo a essere stato preso di mira da questa specie aliena, che ha trovato sull’isola un clima ideale per riprodursi, sia lungo la costa sia nell’entroterra più arido. Proprio qui, i cambiamenti climatici hanno reso le estati ancora più roventi, con siccità e incendi boschivi: un contesto già in difficoltà, nel quale la diffusione delle formiche di fuoco rischia di aggravare ulteriormente la situazione, colpendo agricoltori, allevatori e residenti.
Non avendo predatori naturali nel nostro Paese, queste formiche possono avanzare rapidamente se non si interviene in tempo. Per questo si parla di “serio allarme ambientale e sanitario” e si chiede un intervento immediato delle istituzioni per proteggere la salute dei cittadini, difendere agricoltura e zootecnia e mettere in campo politiche capaci di arginare la loro invasività. L’arrivo della formica di fuoco in Italia diventa così un campanello d’allarme sui rischi legati all’introduzione di specie aliene: piccole, quasi invisibili, ma in grado di cambiare il volto di un intero territorio.
