Da circa 48 ore due ispettori generali del Ministero dell’Economia e delle Finanze si sono insediati al Municipio di Pozzuoli per controllare tutta la contabilità in uscita degli ultimi cinque anni. La notizia, finora tenuta inspiegabilmente nascosta dall’Amministrazione, si sta diffondendo a macchia d’olio in città e, anche se a denti stretti, viene confermata dagli stessi ambienti politici vicini al sindaco Figliolia.
La coppia di 007 del M.E.F. (un uomo e una donna) si sarebbero presentati negli uffici del rione Toiano tra martedì pomeriggio e ieri mattina: al segretario generale dell’Ente, Matteo Sperandeo, avrebbero motivato le ragioni della loro “visita” e chiesto l’accesso a tutti gli atti che riguardano la spesa pubblica locale a partire dal 2010.
Con particolare riferimento a tutte le determine, le delibere ed i decreti che riguardano i costi sostenuti per i dipendenti comunali: promozioni, salario accessorio, indennità varie.
Ma anche le spese sostenute per tutti gli appalti di lavori pubblici.
Non si sa molto altro di questo “blitz”.
Ma è facile immaginare che si tratterà di un’ispezione molto lunga, a cominciare dal tempo necessario per il recupero di tutti gli incartamenti richiesti.
Da quel poco che trapela c’è molta preoccupazione nelle “stanze dei bottoni” comunali: è infatti notorio che la gran parte di queste ispezioni ha fatto registrare numerose “perdite sul campo” in termini di danni erariali che lavoratori, dirigenti o politici hanno dovuto pagare allo Stato a causa di veri e propri sprechi di denaro pubblico, colposi o dolosi che siano.
Secondo indiscrezioni, sembra tra l’altro che questa ispezione non sia una normale attività di routine a “campione” ma sia stata determinata da uno o più esposti pervenuti al Ministero su una presunta “allegra” gestione delle casse comunali di Pozzuoli nel corso dell’ultimo quinquennio.
Esposti che, per la verità in almeno un paio di casi, non sono certo anonimi o segreti.
Basterebbe infatti ricordare cosa scrissero esattamente 36 mesi fa (il 12 novembre 2012) gli allora cinque neoeletti consiglieri comunali di opposizione (Filippo Monaco, Salvatore Maione, Tito Fenocchio, Guido Iasiello e Pietro De Vito) a proposito del bilancio di previsione di quell’anno, chiedendo proprio un’ispezione ministeriale e l’intervento della Corte dei Conti.
Così come è nota a tutti la denuncia sulla produttività “farsa” che il 22 luglio la Cisl inviò al Prefetto, al Ministero della Funzione Pubblica ed alla magistratura contabile.
GLI ESPOSTI DELL’OPPOSIZIONE E DEL SINDACATO
L’unica cosa certa è che al Municipio, da quando sono arrivati gli ispettori, tira una brutta aria.
Ma, come dice il proverbio, “male non fare, paura non avere”.
Dovrà dunque preoccuparsi soltanto chi è perfettamente consapevole di avere qualcosa da farsi perdonare.