C’è una nuova indagine dell’Antimafia sul mercato ittico di Pozzuoli.
Ad otto mesi esatti dal blitz in Municipio con cui la DDA ha aperto una delicatissima inchiesta su moltissimi appalti dell’Ente (con accuse perfino di associazione a delinquere aggravate dal favoreggiamento alla camorra, anche se finora risultano soltanto due gli indagati), gli inquirenti tornano a monitorare le “stanze dei bottoni” comunali.
In queste ore, infatti, gli investigatori stanno acquisendo tutta una serie di informazioni sulla struttura mercatale ittica all’ingrosso di via Fasano.

Il sospetto inquietante da parte di forze dell’ordine e magistratura è quello che la delinquenza organizzata possa essere rientrata in un settore già bonificato dalle influenze malavitose.
Tutti ricorderanno, infatti, che lo scioglimento del Consiglio Comunale di Pozzuoli, avvenuto a dicembre del 2005, durante il primo mandato dell’attuale sindaco Enzo Figliolia, fu determinato proprio dalle infiltrazioni camorristiche nel mercato ittico all’ingrosso, venute fuori con la raffica di arresti del maggio 2003.

Ad attirare nuovamente l’attenzione dell’Antimafia sulle attività del mercato sarebbe stato l’omicidio, avvenuto venti giorni fa a Varcaturo, del 43enne Luigi Mattera, ucciso a pistolettate all’interno di un’auto intestata ad una figlia del boss Gennaro Longobardi (tornato in libertà da quattro mesi), probabilmente mentre si recava a consegnare del pesce a qualcuno.
Mattera, incensurato, lavorava al mercato ittico di Pozzuoli come grossista.
E gli investigatori starebbero cercando di capire se il delitto sia maturato nell’ambito di uno scenario criminale che veda coinvolta l’attività di compravendita nell’impianto comunale.
Il pubblico ministero che indaga sulla morte di Mattera è la dottoressa Gloria Sanseverino, lo stesso magistrato che coordina le indagini sugli appalti al Comune di Pozzuoli: una coincidenza, probabilmente, non casuale nell’inchiesta che si è appena aperta sul mercato ittico all’ingrosso.