Non ha avuto paura di metterci la faccia e denunciare con nomi e cognomi i colleghi che, a suo dire, ne combinavano di tutti i colori nel parcheggio Multipiano.
Ora però c’è chi, preoccupato di essere coinvolto in quell’esposto, lo intimidisce nella speranza di impaurirlo e convincerlo a ritrattare tutte le eventuali accuse.
E’ quanto di allarmante sta accadendo ad Andrea Omboni, il dipendente comunale che il 4 gennaio scorso ha consegnato alla Procura della Repubblica due pagine il cui contenuto fa evidentemente tremare più di qualcuno.

E così oggi apprendiamo che, proprio il giorno in cui sono scattati i dieci arresti domiciliari a carico di altrettanti lavoratori impiegati nell’area di sosta di via San Francesco ai Gerolomini (tutti accusati di truffa ai danni della pubblica amministrazione), Omboni è stato fatto oggetto di una minaccia molto pesante.
A pronunciarla, uno dei dipendenti del Multipiano, che non ha esitato a prospettare il peggio a Omboni nel caso in cui l’esposto consegnato alla magistratura dovesse riguardarlo.
Omboni, che da quel giorno è entrato in uno stato di forte agitazione, ha raccontato l’episodio solo a pochissime persone ma non agli inquirenti.

Come ci spiega infatti il suo legale, l’avvocato penalista Sergio Romano “al momento il mio assistito è particolarmente teso e non ha ancora denunciato l’episodio all’autorità giudiziaria, ma si riserva di farlo nei tempi e nei modi che riterrà opportuni”.
Nel frattempo, ci auguriamo che dall’Amministrazione Comunale, così attiva nel predicare la legalità, arrivino segnali forti ed inequivocabili nei confronti di chi ha osato minacciare un testimone di episodi di malaffare all’interno del Municipio.
Ma ci auguriamo che si faccia anche piena chiarezza sui motivi del trasferimento di Omboni, destinato ad altro incarico quasi tre mesi dopo la sua denuncia (denuncia che lo stesso lavoratore ha, per sommi capi, riassunto nella videointervista pubblicata ieri da FanPage.it e che vi proponiamo qui di seguito).
LA VIDEODENUNCIA DI ANDREA OMBONI, IL DIPENDENTE COMUNALE MINACCIATO
Un trasferimento che, motivato ufficialmente per “esigenze di servizio” dal Segretario Generale del Municipio, pare sia stato invece richiesto dai diretti superiori di Omboni per “incompatibilità ambientale”.
Tra i funzionari ed i dirigenti del Comune c’era dunque chi sapeva dei “guai” che stavano accadendo al Multipiano e di un lavoratore “scomodo” da allontanare?
Un’altra domanda a cui la magistratura dovrà trovare risposte.