mercoledì, Marzo 19, 2025
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Falsi invalidi: spesa triplicata per scoprirli

a cura di Carlo Pareto (responsabile relazioni esterne Inps Pozzuoli)

Costa caro alle casse dell’Inps la lotta ai falsi invalidi. Negli ultimi anni la spesa sostenuta per ‘scovarli’ si e’ infatti triplicata. L’esborso per i compensi medici convenzionati Inps è passata da 10,7 milioni del 2010 ai 34,3 milioni del 2011. E’ quanto emerge da un’analisi dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, presentata recentemente a Roma in occasione del 1° rapporto nazionale sull’invalidità civile, organizzato da “Cittadinanzattiva”.

L’aumento della burocrazia relativa all’iter di riconoscimento dell’invalidità civile e il numero delle verifiche straordinarie eseguite dall’Inps tra il 2009 e il 2012 (in totale 800.000 posizioni controllate) –viene riportato nel rapporto dell’Istituto- hanno influito negativamente in particolare su due aspetti che incidono sulle casse dello Stato: l’incremento dei tempi d’attesa dell’iter di riconoscimento e il rialzo delle uscite numerarie per i medici convenzionati Inps, che svolgono attività medico-legali prevalentemente connesse all’invalidità civile.

Un onere occulto ma ingente, sostenuto per far fronte ai piani straordinari di verifica.

Dal documento, affiora però un dato contradditorio. A fronte dell’ascesa della spesa per le visite di controllo, si registra una diminuzione del numero degli stessi medici Inps all’interno delle Commissioni Asl (dal 46% del 2010 al 37,7% del 2011).

La risposta a questa contraddizione va ricercata nel fatto che l’Ente di previdenza ha deciso di utilizzare tali figure soprattutto nei piani di verifica straordinaria, cioè nella lotta contro i falsi invalidi, anziché nell’attività ordinaria dell’Istituto. La scarsa presenza del medico Inps nelle commissioni mediche Asl, spiega quindi il perché dei ritardi e i troppo lunghi tempi di iter di riconoscimento dell’invalidità civile.

Il Governo ha però intenzione di intervenire. Maria Cecilia Guerra, vice ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, ha infatti assicurato di voler “ripartire con un tavolo istituzionale. Il primo passo –ha spiegato-. è capire di chi sono le responsabilità di questi ritardi perché una volta localizzato il problema esiste la possibilità di superarlo. Per quanto attiene le visite straordinarie, ad esempio, non si devono sovrapporre a quelle già prefigurate per contenere la spesa. Spero che in tempi brevi si possano raggiungere dei risultati concreti in tal senso”

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