Giovedì scorso è stato quasi due ore in Prefettura a colloquio con il viceprefetto vicario Vincenzo De Vivo. Con sé aveva un faldone di documenti, accompagnati da una lunga lettera indirizzata sia al prefetto Francesco Musolino che al procuratore generale regionale della Corte dei Conti, Tommaso Cottone. Obiettivo: denunciare agli organi ispettivi il comportamento dell’Amministrazione Comunale in tema di trasparenza di atti su due materie delicatissime, come il personale e gli appalti.
Tito Fenocchio (nella foto grande in alto) consigliere di opposizione eletto con la lista civica “Uniti per la Libertà”, non l’ha mandata certo a dire a chi governa la città.
Anzi, dopo aver sollecitato più volte risposte (che non sono arrivate oppure sono risultate inadeguate o poco convincenti) ai suoi quesiti da parte delle cosiddette “stanze dei bottoni”, ha mantenuto fede alla sua intenzione di rivolgersi a chi, per la propria funzione istituzionale, ha un ruolo di controllo sull’operato del Municipio.
Un ruolo di controllo così stringente da prevedere anche il potere di scioglimento del Consiglio Comunale.
A quanto è dato sapere, il viceprefetto vicario (dopo aver ascoltato con estrema attenzione tutto ciò che aveva da dire Fenocchio in questa sorta di “audizione” e dopo aver acquisito la consistente mole di carte consegnate dall’esponente di minoranza) si è impegnato a compiere una verifica sugli atti contestati e già in questi giorni potrebbe dare una prima risposta su quanto denunciato dal consigliere di opposizione.
Ecco gli stralci più interessanti dalla lunga e circostanziata nota consegnata da Fenocchio in Prefettura.
“Si è più volte sollecitata l’Amministrazione ad adempiere agli atti che presuppongono ogni altra attività di riordino e di sviluppo: la regolamentazione dei procedimenti amministrativi, la codificazione deontologica comportamentale, la nomina degli Organismi Indipendenti di Valutazione e l’avvio del processo di revisione dei conti con questo nuovo organismo, il monitoraggio della gestione in termini di efficacia ed efficienza, la pianificazione degli obiettivi (Peg) e la valutazione dei risultati, le performance e la parametrazione dei meriti dell’intera struttura, la regolamentazione degli appalti sotto e sopra la soglia delle modalità degli atti negoziali. Tale riordino è obbligatorio e necessario per eliminare le discrezionalità che spesso sfociano in omissioni o abusi. Di conseguenza a ciò, si sono ritenuti atti preliminari il piano delle integrità ex legge 33/2012, il piano dei controlli (legge 213/2012), il piano di anticorruzione (legge 190/2012) e la nomina dei relativi responsabili, che le leggi già sanciscono. Queste norme inquadrano il segretario generale (…) quale responsabile dei controlli, della trasparenza e dell’anticorruzione nelle modalità prescritte e sanciscono, nel contempo, una prescritta ed efficace attività (…) con controlli preventivi di legittimità e di monitoraggio, al fine dei correttivi e dei controlli successivi di verifica anche ai fini sanzionatori, per accertate inadempienze. Il piano di anticorruzione, poi, stabilisce i provvedimenti necessari ad escludere possibili inquinamenti, anche attraverso la rotazione dei vertici e dei responsabili (…). La realtà è che nulla di quanto prescritto dalle leggi si riscontra nella gestione: ed inoltre, lo stesso segretario comunale, in quanto anche dirigente incaricato, assume ancora oggi innumerevoli incarichi, conferiti dal Sindaco, che, da ripetute trattazioni di giuristi, si ha motivo di ritenere in antitesi con il ruolo di organo sovraordinato ai controlli. La circostanza implica una palese disapplicazione del relativo regolamento approvato dal Consiglio Comunale per le conseguenze ascritte alla richiamata legge n°213/2012. L’assenza produce pratiche e procedimento che, in caso di rilevate o imputabili illegittimità o per la stessa insita partecipazione a procedimenti o assunzione di provvedimenti finali, potrebbe, per rilevate irregolarità o di per sé, confluire in problemi seri, per l’Ente, di impugnativa, con le conseguenze di legge. L’aspetto è ancora più pressante laddove, sia il dubbioso piano di sviluppo del personale in atto, che le innumerevoli altre funzioni dirigenziali affidate al segretario, di presidenza delle commissioni, come le competenze attinenti l’imponente processo di sviluppo infrastrutturale in atto, ed i conseguenti appalti, possono confluire sul buon andamento e sugli esiti delle procedure per rilevabili illegittimità (…). D’altronde, appare ancor più dubbioso il fatto che, di contro alle norme che sanciscono la rotazione dei responsabili, vengono assegnati i procedimenti alle stesse persone da sempre, ed anche in assenza dei piani previsti. Lo stesso Sindaco, nella sua risposta ad una mia interrogazione presentata lo scorso 30 settembre in Consiglio Comunale, denuncia l’assenza, da sette-otto anni, del sistema dei controlli e di meritocrazia, confermandone poi la stabilizzazione con tutte le procedure di affidamento, da lui utilizzate, di incarico e di gestione. L’interrogazione sugli aspetti della trasparenza e dei controlli, alla quale non è stata data ad oggi alcuna risposta, pone attenzione sulle precisate manchevolezze anche in questo campo di rilevante importanza (confermate da rilievi giornalistici allegati, riportanti osservazioni ministeriali sulle procedure di amministrazione trasparente carenti nell’Ente ad oltre un anno dall’insediamento) che sono del resto riconducibili alle serie inefficienze, dagli atti in tema di attribuzioni di incarichi di consulenza, tutte effettuate con procedure intuitu personae, fuori norma e fuori luogo, che hanno escluso procedimenti preordinati selettivi e di evidenza pubblica. L’illustrazione da sito, poi, non propone i curricula né le rilevazioni degli esiti delle prestazioni. Ma sono i soli incarichi conferiti o ci sono altri non segnalati? Risulta, da voci di corridoio, che, su interessamento del Ministero della Funzione Pubblica, sia intervenuta la Guardia di Finanza a porre rilievi e richieste di riscontri in merito. E’ da dirsi poi che, solo dopo ripetute segnalazioni verbali e la successiva interrogazione posta dal sottoscritto, il Segretario Generale è stato designato responsabile della trasparenza ed anticorruzione. (…) Allo stesso modo, solo dopo circa un mese dalla mia interrogazione, il Sindaco ha sottoscritto e pubblicizzato l’adesione al protocollo con la Prefettura per la verifica delle procedure di anticorruzione relativa agli appalti. Non ha aderito alla stazione appaltante posta dalla Prefettura stessa e rimane il fatto che, per gli atti di gestione, per la nomina probabile alle commissioni di appalto del Segretario/Dirigente, che per gli atti del personale resta responsabile del procedimento e dirigente firmatario dei provvedimenti finali, permangono le preoccupazioni più volte esternate e inconfutate dall’incompatibilità del ruolo di Controllore (Segretario Generale) e di Controllato (Dirigente o Pluridirigente). Volendo addurre la necessità di assenza di personale, non si comprende per quale motivo la copertura del posto di Dirigente al Personale è stata rinviata al 2014, anno in cui non potrà assolutamente svolgersi alcuna selezione concorsuale per questioni strutturali-finanziarie già esistenti, che hanno dato input all’accelerazione e trasformazione dei procedimenti, per porre tutti davanti al fatto compiuto, per l’assenza dei controlli. E’ da valutare che, laddove questa necessità fosse stata ritenuta stringente, si sarebbe potuto adottare, nelle modalità di legge, la norma percorsa, in modo illegittimo, per il Dirigente ai Tributi. Per il caso, si attenziona il procedimento di reclutamento ed il contratto di incarico a tempo indeterminato, ritenuti nulli, in quanto il procedimento è stato concluso in assenza della procedura di mobilità a salvaguardia dei richiesti risparmi di spesa, in difformità all’articolo 30 comma 2 del decreto legislativo 165/01 (…) nei fatti sostanziando una chiamata diretta in contrasto dei princìpi costituzionali dell’articolo 97. Tutto è dettagliato con l’interrogazione sull’argomento, mai riscontrata e, per la qual cosa, a richiesta e sollecito, non sono stati forniti né chiarimenti né le documentazioni. Questa è l’applicazione dei controlli e dell’anticorruzione. Ciò rafforza l’asserita incompatibilità. E’ da dirsi ancora che dubbi e ricorsi del personale dipendente sono sollevati sulle procedure selettive per Posizioni Organizzative Complesse, per le quali non si riscontrano atti che pubblicizzano criteri, risultati e comparazioni prescritte dal contratto collettivo nazionale di lavoro, dalle leggi in materia e dello stesso regolamento di cui si sono forniti stralci. Suscita ancor più perplessità il fatto che siano stati assunti, dal Segretario Comunale Dirigente, provvedimenti di deleghe agli stessi incaricati di Posizioni Organizzative Complesse per le materie di cui è incaricato, fatte salve quelle del Personale, chiaramente per l’attuazione del piano di sviluppo che attua personalmente e dalle fasi preordinate che ha posto in essere. Per questo ulteriore aspetto, è da rilevare la grave anomalia del provvedimento che pone come condizione l’assenza funzionale (vale a dire “sono presente, sono il dirigente ma non ci sono”) in contrasto con il regolamento (…) che prescrive termini e modalità ben precise. (…) Le deleghe affidate non inquadrano nessuno degli elementi di legge e di regolamento (…). In sostanza, si intende sollevare, in definitiva, l’attenzione circa: l’elusione dell’accesso agli atti sulle modalità di programmazione dello sviluppo del personale, il sistema di negoziazione degli appalti a trattativa, sottoposti a verifica recente del Consiglio Comunale in apposita commissione, la stessa esecuzione attraverso provvedimenti anomali di selezione e conferimento di incarichi di Posizione Organizzativa Complessa e di Dirigenza, l’assenza dei regolamenti aggiornati di procedimenti, del piano di obiettivi, delle performance e di tutte le forme di controllo interno di monitoraggio della spesa e dei crediti che inducono allo stabilizzarsi della condizione deficitaria, l’assenza degli Organismi Indipendenti di Valutazione, l’assenza dei Revisori dei Conti secondo le nuove modalità non assuefatti al disastroso quadro di disapplicazioni, risultano sufficienti ad affermare che l’attuale gestione sindacale, in quanto competente in merito, non sia volta all’interesse pubblico ed agli aspetti perequativi a ciò preordinati, tali da esigere gli accertamenti di legge di cui all’articolo 141 del Testo Unico degli Enti Locali, di competenza del Prefetto, nel rispetto dei ruoli e del mandato conferito allo scrivente dalla città e dalle norme. Le stesse considerazioni sono già poste all’attenzione della Corte dei Conti e dell’Ufficio Ispettorato del Ministero competente”.
Questo il durissimo esposto di Fenocchio.
Non resta che aspettare la risposta del Prefetto e le eventuali contromosse dell’Amministrazione.