“Visto che la tassa sui rifiuti continua ad aumentare, a questo punto fermiamoci con la raccolta differenziata e torniamo all’indifferenziato, che ci costa sicuramente di meno!”.
A lanciare la provocazione-shock, nel corso del consiglio comunale di ieri sera, è stato Paolo Tozzi, eletto nei Verdi, e dunque esponente di un partito che professa la tutela dell’ambiente.
Una dichiarazione che ha lasciato di stucco sia i politici che i (pochissimi) cittadini presenti alla seduta del parlamentino civico, ma che, (bisogna che qualcuno prima o poi lo ammetta) fa parte di un ragionamento molto frequente nella testa di numerosi puteolani.
Soprattutto quando arriva la spazzatura da pagare e ti accorgi che l’impegno profuso per separare correttamente l’immondizia e depositarla nei giorni e negli orari prestabiliti, rappresenta un ulteriore esborso di denaro sul già risicato bilancio familiare.
Tra i vari punti all’ordine del giorno del civico consesso, c’era, infatti, anche la decisione, da parte del Comune, di abbandonare la Tares e tornare alla Tarsu per definire gli importi del saldo della tassa per il 2013, così come ieri “Pozzuoli21” aveva anticipato in anteprima esclusiva (http://www.pozzuoli21.it/tassa-sui-rifiuti-slitta-il-saldo-e-si-paghera-in-tre-rate/).
Una scelta che non ha visto compatta tutta la classe politica, ma che soprattutto ha innescato il dibattito su un problema serio, quello dei costi di tutte le attività collegate all’igiene urbana.
“E’ arrivato il momento di fare un’operazione di verità -ha esordito Tito Fenocchio, consigliere di opposizione eletto nella lista civica Uniti per la Libertà– In questo servizio, a carico della collettività, abbiamo impiegato 250 persone, il che è già un’enormità. Dopodichè bisogna capire per quale motivo dalla vendita della raccolta differenziata ricaviamo sempre 500mila euro all’anno anche se la percentuale di rifiuto differenziato è salita al 65%. I conti non tornano. A ciò dobbiamo aggiungere il fatto che, tornando alla Tarsu, carichiamo sul bilancio comunale una cifra di 3 milioni e mezzo di euro, ormai standardizzata, e che rappresenta il costo di coloro che evadono o eludono la tassa. Io mi chiedo per quale motivo non esternalizziamo la vendita del ferro, del legno e del cartone e mi chiedo come mai altri Comuni, col 60% di differenziata, ricavano dal Conai oltre 1 milione di euro. E’ arrivato il momento di fare scelte importanti perché i cittadini non ce la fanno più. E se non cambia il rapporto tra costi e ricavi del servizio, noi saremo costretti ad aumentare questa tassa sempre agli stessi: in pratica, graveremo sempre di più su quelli che pagano e sempre di meno su quelli che eludono”.
Poi, è arrivato il durissimo intervento di Paolo Tozzi.
“Questa tassa è diventata insopportabile, i cittadini sono incazzati –ha esordito l’esponente dei Verdi– basti pensare che dal 2009 ad oggi i costi di discarica da pagare alla Provincia sono passati da 98 a 170 euro a tonnellata. Io credo che l’Amministrazione debba fare l’impossibile per mantenere la Tarsu nei limiti del costo del 2012, altrimenti qua ci sarà un’insurrezione, anche dei commercianti che, con questo fardello aggiuntivo, prima o poi dovranno chiudere tutti. E’ paradossale che più aumenta la differenziata, più aumentano i costi del servizio. Tanto vale fermarsi con la differenziata, visto che l’indifferenziato ci costa meno. E poi dobbiamo sapere quanto ricaviamo dalla vendita di cartoni, vetro, alluminio, ferro, plastica, apparecchiature elettroniche e abiti usati. Ma è mai possibile che la tassa sulla spazzatura debba costare ormai come un mese di affitto di un’abitazione? E’ inutile sbandierare percentuali mirabolanti ed appuntarsi medaglie: l’unico risultato positivo della raccolta differenziata è quanto risparmiano i cittadini. E’ tempo sprecato la differenziata se chi la fa poi deve ricevere una mazziata del genere! Con la situazione economica che stanno vivendo quasi tutte le famiglie –ha proseguito Tozzi- anche pretendere 1 euro in più rispetto all’anno scorso è un reato. Cominciamo a chiedere i sacrifici anche alla stazione appaltante, visto che troppo spesso sono stati lasciati fare quello che volevano. E ricordiamoci di ricavare soldi dai rifiuti: sapete quanto costa conferire una batteria esausta lasciata per strada? 5 euro!”.
Dichiarazioni forti quelle del consigliere dei Verdi.
Alle quali hanno risposto Elio Buono (capogruppo del Pd) e Michele Luongo (consigliere di Sel e presidente della commissione consiliare ambiente).
Elio Buono ha ricordato che “con il nuovo appalto dei rifiuti saranno già risparmiati 1 milione e 277mila euro” e che “il dirigente ai tributi ha firmato una convenzione gratuita con la Sapna per arrivare ad un’anagrafe corretta sia dei fabbricati che dei contribuenti, in modo da ridurre l’elusione e l’evasione. Dopodichè dobbiamo rafforzare l’ufficio delle entrate ed incentivare i dipendenti che andranno a svolgere questa importantissima attività”.
Michele Luongo ha invece sottolineato che “oltre alla diminuzione dei costi di trasporto e smaltimento di 5mila tonnellate di rifiuti, che sono la diretta conseguenza dell’aumento della percentuale di differenziata, il costo maggiore è proprio quello dell’indifferenziato rispetto all’organico. E comunque, stiamo approvando un regolamento per il compostaggio, in modo da diminuire anche la quantità di organico prodotto”.
La discussione è però servita a far “riscaldare” il sindaco Enzo Figliolia, che ha promesso di tenere in considerazione le osservazioni di Fenocchio e Tozzi.
“La differenziata ha un costo e la dobbiamo fare anche perché diversamente ci sarebbe il commissariamento e l’assunzione di responsabilità davanti alla Corte dei Conti –ha replicato il Capo dell’Amministrazione- Non è da poco cominciare a risparmiare almeno 6 milioni di euro nei prossimi sei anni di appalto, però è giusto avviare un ragionamento strutturale, profondo e serio, con scelte coraggiose e verifiche a cominciare dai ricavi della differenziata attraverso il Conai. Sono disponibile sin da ora, non solo sulla Tarsu ma anche sulle bollette idriche, a riunirmi anche per un mese intero giorno e notte con i capigruppo del consiglio comunale e tutta la commissione bilancio per affrontare e risolvere questi problemi in maniera radicale e definitiva”.
Vedremo se e quando si faranno queste riunioni, ma soprattutto quale esito sortiranno.
Ciò che l’Amministrazione continua a non spiegare ai cittadini è per quale motivo è impossibile organizzare un servizio che, attraverso isole ecologiche dotate di determinate attrezzature, consenta ad ogni famiglia ed attività commerciale di pagare soltanto per il peso effettivo della propria spazzatura che bisogna portare in discarica ed avere sconti in base al peso di ogni materiale differenziato consegnato al Comune affinchè lo rivenda alle aziende di riciclo.
Perché a Pozzuoli è impossibile ciò che con successo si fa già altrove?