Figli, se sono intelligenti il merito è suo | Dipende tutto da questo genitore: l’altro non conta niente

Figli, se sono intelligenti il merito è suo | Dipende tutto da questo genitore: l’altro non conta niente

Bambini intelligenti - Pexels - pozzuoli21.it

Se un figlio è brillante, il segreto non è diviso in due: c’è un solo genitore che pesa davvero sull’intelligenza.

Quando un bambino è sveglio, curioso, rapido a imparare, la frase più comune è che abbia “preso da entrambi i genitori”. In realtà le ricerche raccontate da Sky TG24 spiegano che le cose non stanno proprio così: nella trasmissione dell’intelligenza a fare la differenza è soprattutto uno dei due rami della famiglia, legato a specifici geni che agiscono in modo particolare.

Gli scienziati hanno infatti individuato un gruppo di geni “speciali” che pesano sulle capacità cognitive dei figli e funzionano in maniera diversa a seconda di chi li trasmette.

Non si tratta di semplici somiglianze di carattere, ma di meccanismi biologici ben precisi, che permettono di ricostruire l’origine del patrimonio genetico e di capire quali componenti siano davvero attive nel cervello dei bambini.

L’intelligenza si eredita soprattutto dalla madre

Secondo quanto riportato da Sky TG24, il punto chiave è nei cosiddetti “geni condizionati”: sono geni con un’etichetta biochimica che ne indica l’origine e che si attivano solo se arrivano da un determinato genitore. Nel caso dell’intelligenza, le ricerche mostrano che il ruolo decisivo è quello della madre: molti dei geni coinvolti nelle capacità cognitive sono localizzati sul cromosoma X, di cui le donne possiedono due copie.

Se lo stesso gene viene ereditato dal padre, spesso rimane “spento”, mentre quando arriva dalla linea materna può esprimersi appieno. Studi citati dall’articolo, a partire dalle teorie di Robert Lehrke fino alle ricerche dell’Università di Ulm, indicano proprio il cromosoma X come sede privilegiata dei geni legati alle funzioni intellettive. Non a caso, il miglior indizio per prevedere il QI di un bambino risulta essere il quoziente intellettivo della madre.

Figli intelligenti – Pexels – pozzuoli21.it

Geni, ambiente ed educazione: perché la mamma non basta da sola

Questo non significa però che tutto sia scritto una volta per tutte nei geni ereditati dalla mamma. Come ricorda Sky TG24, la componente genetica pesa in media tra il 50 e il 60%, mentre il resto dipende da fattori ambientali: stimoli ricevuti, qualità dell’istruzione, relazioni affettive, esperienze quotidiane. L’intelligenza trasmessa alla nascita rappresenta quindi un grande punto di partenza, ma non definisce da sola il risultato finale.

In altre parole, il “merito” iniziale è in larga parte della madre, ma a trasformare quel potenziale in capacità reali concorrono entrambi i genitori, la scuola e l’ambiente in cui il bambino cresce. L’articolo sottolinea che l’educazione resta centrale: fare figli geneticamente dotati è solo la prima tappa, crescerli in modo da sviluppare davvero quelle doti è la sfida che richiede tempo, cura e responsabilità condivisa.