“Torna, ‘sta casa aspetta a te…”. E lui è tornato, ma alle sue condizioni e ottenendo ciò che voleva, ossia un faccia a faccia chiarificatore e le scuse personali del Sindaco.
Finisce così la breve guerra a distanza tra Enzo Figliolia e Franco Fumo, con quest’ultimo che, nel tardo pomeriggio di oggi, ha ritirato le dimissioni da assessore.
Dimissioni consegnate 48 ore prima alla segreteria generale del Comune, ma che in realtà pare non siano mai state ufficialmente protocollate da chi aveva il dovere istituzionale di farlo, proprio nella speranza “dietrofront” in extremis da parte del delegato agli spettacoli, sport e tempo libero della Giunta.
Dietrofront che è arrivato al termine di un pressing politico estenuante nei confronti di Fumo.
Mail, telefonate, messaggi di solidarietà, inviti al ripensamento, attestati di stima, da parte non solo di esponenti dell’Amministrazione, della maggioranza e del Pd (non solo a livello locale) ma anche da rappresentanti dell’opposizione.
Fino a quando, poche ore fa, è scattata la scintilla decisiva.
E cioè il caloroso invito fatto da Figliolia a Fumo per un incontro in Municipio.
Vertice in cui Figliolia si è dovuto cospargere il capo di cenere, ben sapendo di dover affrontare una situazione disperata, quasi irrecuperabile.

A Fumo infatti non era andato giù l’aver ricevuto dal Sindaco una lettera di contestazione (indirizzata a lui e al suo collega alle attività produttive Carlo Morra) per la “ritardata programmazione” degli spettacoli natalizi, richiamo che non faceva altro che amplificare i rilievi mossi qualche giorno prima dal consigliere Niki Della Corte durante una riunione congiunta di due commissione. http://www.pozzuoli21.it/parla-franco-fumo-ecco-perche-mi-sono-dimesso-da-assessore/
In sostanza, Fumo, da “fraterno amico” di Figliolia, si era offeso a morte per la decisione del Sindaco di avallare una posizione espressa da un solo consigliere comunale, peraltro ultimo arrivato nel Pd.

E, ancora, lo stesso Fumo, non voleva più passare per il “capro espiatorio” della mancata salvezza economica della Puteolana, operazione in cui ha messo la faccia e che sta rischiando seriamente di andare a carte quarantotto perché i contributi imprenditoriali promessi a Capuano non sono mai arrivati a destinazione.
Cosa è cambiato dunque?
Innanzitutto, sul fronte- Puteolana, Figliolia, al termine di un incontro col presidente granata Gennaro Capuano, pare abbia assunto personalmente sul piano politico l’impegno di risolvere il problema economico societario, sgravando dunque Fumo da questa “corresponsabilità”.
Poi, in merito alla lettera della “discordia”, Figliolia ha apertamente chiesto scusa a Fumo, lasciando intendere che il contenuto di quelle righe doveva essere meno “forte” rispetto a quanto lui stesso avrebbe voluto.
Il che fa supporre o che Figliolia abbia scritto personalmente quella lettera “d’impeto” (salvo poi pentirsi amaramente di averlo fatto, vista la durissima reazione di Fumo e il dissenso manifestato dalla quasi totalità di Amministrazione e Consiglio Comunale), oppure che abbia affidato il compito di redigere quella missiva a qualche suo strettissimo collaboratore, che, in un eccesso di zelo (nella migliore delle ipotesi) ha “calcato” un po’ troppo la “mano” mettendo in grave difficoltà il Sindaco, il quale, (o fidandosi ciecamente della persona cui aveva affidato questa “missione” o perché troppo assorbito da altri impegni) non si era preso nemmeno la briga di rileggere quanto stava per essere recapitato a due uomini della sua “squadra di governo”, tra i quali il suo amico di vecchia data Franco Fumo.
La “pace” è stata suggellata anche da un comunicato stampa, diramato poco fa (alle 21.35) dall’ufficio stampa del Comune.
Questo il testo: Il sindaco Vincenzo Figliolia e l’assessore Franco Fumo si sono incontrati nel pomeriggio di oggi ed hanno avuto modo di chiarire che le divergenze alla base delle decisioni dell’assessore Fumo erano dettate non da motivazioni di carattere politico-programmatico, bensì da alcune incomprensioni già chiarite. Insieme, infatti, rivendicano il progetto amministrativo che ha brillantemente caratterizzato finora l’esperienza di governo della città ribadendo la loro piena e reciproca stima personale, politica e istituzionale. “La sua storia personale e politica testimonia che Franco Fumo ha dato molto a questa città – dichiara il sindaco Figliolia – Franco resta una risorsa politica dell’intero centrosinistra”.
Proprio gli sperticati elogi finali nei confronti dell’Assessore da parte del Sindaco, rappresentano la prova evidente del fatto che (parafrasando scherzosamente termini molto in voga negli ultimi mesi) Figliolia è andato a “prendersi il perdono” da Fumo, temendo che il “giocattolo” potesse sfasciarsi, con imprevedibili reazioni a catena all’interno del partito, in cui il “redivivo” assessore conta molto più di quanto si possa immaginare.
E, dato atto che ammettere un errore rende sempre onore a chi lo fa, questa vicenda, sul piano politico, tra i due contendenti, non dà certo lustro a Figliolia.
Perché se hai paura che le dimissioni di un assessore-amico-fraterno ti possano creare tutti questi problemi, come minimo non lo vai a stuzzicare nell’orgoglio.
E, se proprio hai deciso di inviargli una lettera di “rimprovero”, quanto meno controlla personalmente che sia scritta come si deve…

In tutto questo, sarebbe interessante conoscere la reazione di Carlo Morra, l’altro assessore destinatario di quel “rimprovero”.
Lui è ufficialmente convalescente e, della questione, non parla.
Le solite malelingue del Comune dicono che Morra faccia benissimo a tacere in quanto, se per solidarietà a Fumo si fosse dimesso anche lui, non avrebbe ricevuto le stesse “preghiere” per tornare sui propri passi.
Chissà se è proprio così.
Bisognerebbe però capire se Figliolia ha rinnegato i toni di quella lettera anche per Morra, o solo per Fumo…