Figliolia, i “maldipancia” salgono a nove: ora è politicamente ricattabile da tutti
Stravincere le elezioni con unamaggioranza di 19 consiglierie trovarsi, dopo dieci mesi, col rischio di dover elemosinare il sostegno agli acerrimi rivaliPasquale GiacobbeeSandro Cossiga.
Undisastroche porta la firma delsindaco Enzo Figliolia, ormai prigioniero di un tunnel con destinazione diretta verso il suicidio politico.
Dopo la fronda dei primiotto consiglieriche, con un documento congiunto, hanno chiesto maggiore condivisione nelle scelte rifiutandosi di fare isignorsìdi unuomo solo al comando, oggi è arrivata lastilettatadi un nono esponente della coalizione del Primo Cittadino,Enzo Pafundi, che si èdimesso da presidente della commissione consiliare commercio e attività produttive.
Pafundi sostiene di essere stato continuamentemortificato e scavalcato nella sua carica, sottolineando di non esseremai stato coinvolto in tutte le decisioni riguardanti le materie di cui egli (o anch’egli) si sarebbe dovuto occupare.
E siccome ai suoi elettori ha sempre detto che non si sarebbe candidato per scaldare la sedia o per percepire il gettone di presenza, ha lasciato la presidenza di un’istituzione a cui, da negoziante e conoscitore dei problemi del commercio, pensava di poter dare il proprio contributo.
Se a ciò si aggiungono le voci secondo cuilo stesso Pafundi, nei mesi scorsi, avrebbe inutilmente implorato Figliolia di intervenire affinché il suo ruolo fosse rispettato dall’Amministrazione e dagli stessi consiglieri di maggioranza, è fin troppo chiaro come il Capo della Giunta sia diventato un colosso dai piedi d’argilla.
Figliolia, ad oggi, può contare su una “squadra” di soli dieci consiglieri(sui 12 utili, col suo voto, a far approvare qualsiasi atto)che lo appoggiano in modo più o meno incondizionato (Pennacchio, Amirante, Daniele, Del Vaglio, Tozzi, Maione, Scotto di Minico,Fenocchio,CutoloePastore) mentregli altri nove (Manzoni, Testa, Caiazzo, De Simone, Pafundi, Villani, Amato, D’Orsi e Sebastiano) possono rompergli le uova nel paniere a piacimentoed è costretto a strizzare l’occhio a due candidati a sindaco (CossigaeGiacobbe) che lo avversavano alle comunali dell’11 giugno scorso.
In poche parole, la fascia tricolore di Pozzuoli è politicamente ricattabile da quasi tutto il parlamentino civico.
Da adesso in poi, ogni consigliere (i“fedelissimi”, i“maldipancisti”e gliavversari più inclini al dialogo)potrebbe sentirsi legittimato a chiedere al Sindaco la luna e a pretendere di ottenerla per nonbuttarlo a mare con tutti i panni.
Non resta che aspettare per capirequale sarà il prezzo politico che Figliolia dovrà e vorrà pagare per avere una maggioranza in cui nessuno faccia scherzi.
Semprechéquesto prezzo non sia addebitato alla città, con scelte dettate dalla convenienza del momento e lontane dal tanto decantato“bene comune”.
