Non è per niente positivo il rendiconto del bilancio comunale 2013, il primo che porta totalmente l’impronta politica dell’Amministrazione Figliolia, visto che la squadra dell’attuale sindaco si è insediata soltanto nell’estate 2012 e dunque può essere considerata soltanto parzialmente responsabile dell’andamento dei conti municipali di due anni fa.
Del consuntivo 2013 si è discusso ieri pomeriggio in consiglio comunale, con l’approvazione della delibera di Giunta numero 53 del 18 aprile scorso che “cristallizza” la situazione delle entrate e delle uscite dell’Ente al 31 dicembre 2013 (potete leggere integralmente l’atto scaricandolo dopo aver cliccato su http://servizi.comune.pozzuoli.na.it/albopretorio/DettaglioElemento.aspx?id=17332).
Una situazione molto preoccupante che vede spiccare negativamente circa 32 milioni di euro (di cui 24 milioni soltanto di tassa sui rifiuti!) che difficilmente il Comune potrà recuperare dai cittadini (i cosiddetti “crediti di dubbia esigibilità”) e i soli 465.014 euro finora realmente incassati su 1.806.631,73 dalla vendita del patrimonio immobiliare del Municipio.
Vendita che, secondo le stime della Giunta (contenute nella delibera 84 dell’11 ottobre 2012) dovrebbe portare alla collettività un introito di 30.799.846,73 euro: soldi, questi ultimi, che solo fino a tutto l’anno in corso potranno essere utilizzati per ammortizzare i “buchi” di bilancio.
Insomma, il quadro è nero.
E lo si capisce anche dagli “avvertimenti” che, il 30 maggio, i revisori dei conti del Comune (Francesco Cinotti, Giuseppe Pezzullo e Maurizio Nigro Cogliano) hanno messo per iscritto nell’analizzare il consuntivo 2013.
I revisori non usano mezzi termini nel parlare di “allarme finanziario rappresentato da quanto riportato nel rendiconto 2013” e “al fine di evitare molto probabili squilibri finanziari a medio-breve termine”, suggeriscono “vivamente” all’Amministrazione “di operare secondo le sottoelencate direttrici: monitorare attentamente e costantemente l’ammontare dei residui attivi al 31 dicembre 2013 (in particolare quelli relativi ai canoni idrici, Tarsu e canoni di locazione degli immobili di proprietà dell’Ente) attivando tutte le procedure necessarie al fine di evitare che i relativi crediti possano essere oggetto di prescrizione o di inesigibilità; ridurre la spesa rigida del personale evitando di concedere proroghe alla permanenza in servizio di coloro che abbiano raggiunto i requisiti per il collocamento a riposo; evitare, per quanto possibile, il generarsi di debiti fuori bilancio, in particolare quelli relativi ai risarcimenti causati dalla cattiva manutenzione delle strade comunali (solo durante il Consiglio Comunale di ieri, tanto per fare un esempio, sono stati approvati ben 44.385 euro di debiti fuori bilancio proprio per auto o pedoni caduti in buche o vittime di alberi pericolanti! ,n.d.r.) attivando, a parere dello scrivente Organo, tramite la Polizia Municipale, un possibile servizio di immediato controllo dei sinistri denunciati al fine di prevenire eventuali frodi o abusi; attivarsi nel più breve tempo possibile per la dismissione del patrimonio immobiliare disponibile da cui deriverà certamente un importante sollievo per le casse comunali, il cui realizzo ed utilizzo potrà coprire disavanzi di parte corrente solo se le dismissioni ed il relativo realizzo saranno effettuati entro l’esercizio 2014 (in caso contrario, l’Ente rischierà di trovarsi in una situazione di squilibrio di parte corrente che renderà necessario il ricorso alla procedura prevista dall’articolo 243 bis del Testo Unico Enti Locali); attivarsi immediatamente per una migliore gestione di tutto il procedimento relativo alla riscossione delle entrate”.
Insomma, se il dissesto finanziario non è alle porte, poco ci manca.
E, siccome per far quadrare i conti di un’azienda in deficit, o aumenti gli incassi o tagli i costi, ecco che durante la discussione in aula, il sindaco Enzo Figliolia (nella foto grande in alto) ha preso la parola per dire come intende procedere.
“Io penso –ha esordito il Capo dell’Amministrazione- che il mancato pagamento di acqua e spazzatura sia legato a molteplici aspetti e che dobbiamo essere realisti nel pensare che, soprattutto in alcune sacche di crisi economica, sarà difficile recuperare somme di 6-7.000 euro in un anno. E allora bisogna affrontare una sfida vera che non possiamo più rinviare. Intervenire sulla spesa del personale, pensionando un buon numero di dipendenti che sono vicini a maturare l’età della pensione. Dobbiamo aprire anche un confronto col mondo sindacale ma su questo non sono disponibile a fare passi indietro, e vorrei non trovarmi solo ad affrontare una situazione del genere. Bisogna fare scelte coraggiose per salvare la città, senza difendere rendite di posizione. Qualche lavoratore mi ha già detto che, per esempio, a lui il ticket mensa serve per campare. Gli ho già risposto che mi dispiace ma qui è in gioco è il futuro della città. Per ogni 150 dipendenti comunali, il costo per la collettività, compreso il salario accessorio, è di 10 milioni di euro l’anno (in realtà, leggendo il bilancio 2013 nella relazione dei revisori dei conti, gli attuali 1.022 dipendenti comunali costano non più di 48.423.965 euro, cioè il 30% in meno di quanto sostiene Figliolia, n.d.r.) Se dal 1983 in questo Comune sono stati assunti con leggi speciali 470 dipendenti in più, e lo Stato oggi decide di diventare virtuoso senza tener conto di questa situazione, assume un atteggiamento ridicolo e incomprensibile. Non si può trasferire sui cittadini il peso di decisioni di uno Stato che ha formato il debito pubblico. Per quello che il Comune di Pozzuoli ha subìto, è già un miracolo che sia ancora in vita”.
Insomma, Figliolia riprova a mandare in pensione i lavoratori più vicini all’età di fine carriera secondo i requisiti di legge.
In verità ci tentò già il 18 gennaio dell’anno scorso caldeggiando alle organizzazioni di categoria un’ipotesi di prepensionamento per 156 dipendenti comunali: ma il sindacato fu irremovibile nel suo “no” (per leggere cosa accadde in quella circostanza, clicca su http://www.pozzuoli21.it/stipendio-a-rischio-per-i-dipendenti-comunali/)
Adesso il Sindaco proverà a sfruttare la riforma della pubblica amministrazione che ha in mente il Governo Renzi e che, tra le numerose novità, prevede che “in caso di esuberi e in assenza di criteri e modalità condivise con i sindacati, la Pubblica Amministrazione procede alla risoluzione unilaterale, senza possibilità di sostituzione, del rapporto di lavoro di coloro che entro il biennio successivo maturano il diritto all’accesso alla pensione, con conseguente corresponsione del trattamento”.
Ma bisognerà capire tante cose: quanti saranno e come si sceglieranno i dipendenti comunali da pensionare anticipatamente (saranno volontari o stabiliti dall’Amministrazione e in base a quale criterio?), se e quanti soldi questi lavoratori perderanno tra liquidazione e vitalizio andando a riposo due anni prima del previsto.
E, soprattutto, come la pensa il sindacato e se la politica sarà interamente d’accordo con la “linea dura” di Figliolia.
Perché il Capo della Giunta l’ha detto chiaramente all’intero Consiglio Comunale: lui da “solo” questa battaglia non la vuole affrontare.
E l’ha detto perché sa che potrebbe essere una battaglia anche impopolare.
Ma innanzitutto durissima nel momento in cui bisognerà stabilire chi penalizzare economicamente col pensionamento anticipato.
Nella consapevolezza che, al Comune di Pozzuoli, quando “tocchi” un dipendente, hai molte probabilità di farti almeno un nemico politico…