Figliolia-Manzoni, prove di pace con un documento del Pd: “Superiamo le incomprensioni per il bene di tutti”
Due macchine da voto nelPdputeolano. Uno è ilsindacoin carica, l’altropresiede il consiglio comunalee aspira a prenderne il posto dal 2022, quando il primo non potrà più ricandidarsi ad indossare la fascia tricolore.
Enzo Figlioliae il suo (ex) delfinoGigi Manzonisi guardano politicamente in cagnesco già da un po’ di tempo.
Una diffidenza reciproca esplosa in unacrisi di maggioranzache ha rischiato di far saltare l’intera coalizione, sia con l’ultimatumlanciato il 3 aprile dai consiglieri vicini alle posizioni “manzoniane” sia, con l’astensione, 24 giorni dopo, di sette su otto “ribelli” nel voto sulbilancio di previsionee suldocumento unico di programmazione, ossia gli atti fondamentali per il lavoro di un’Amministrazione.
Come nei migliori conflitti, però, ad un tratto entrano in scena i“pontieri”per cercare di salvare il salvabile e provare a trovare un punto di incontro tra i contendenti.
E così, dopo un lungo e faticoso lavoro di mediazione “diplomatica” tra le parti, ecco che venerdì scorso, lasegreteria cittadinadelPartito Democratico(presieduta daAntonio Tufanoe composta daElio Buono,Franco Cammino,Marco Plutino,Agostino RenzieLuigi Zeno) ha da partorito undocumento, (che sarà sottoposto in questi giorni al voto del direttivo locale Democrat) in cui si tenta dirimettere insieme i cocci di un’alleanza che ha già dato chiari segni di cedimento.
“(…)Divisioni interne– è scritto nella nota – (…)che hanno minato la stabilità dell’Amministrazione(…)”e che “(…)in assenza di un ruolo centrale e forte del Partito Democratico(…)”possono provocare“(…)ritardi e ripercussioni negativi per l’azione di governo della città, con conseguenze negative e sfavorevoli per tutti”, anche in considerazione del fatto che lo “(…)spirito di sacrificio delPd di Pozzuoli nella costruzione delle alleanze, ha determinato il raggiungimento di percentuali di consenso molto alte ma ha generato la composizione di una coalizione composta da forze eterogenee tra loro e, nella quasi totalità, prive di appartenenza ad organizzazioni politiche capaci di garantire maggiore stabilità(…)”.
Di qui, “(…) l’impegno traSindaco, consiglieri comunali e gruppo dirigente del Partito Democratico di Pozzuoli, nel pieno rispetto dei ruoli, di avviare un percorso di maggiore coinvolgimento e condivisione delle scelte per rafforzare l’azione di governo e favorire, sui temi fondamentali per la città, un più ampio confronto con forze sociali, associazioni e cittadini(…)”.
Il documento si conclude con l’auspicio di “rafforzare l’intero assetto della maggioranza originariamente eletta superando la contrapposizione tra gruppi e privilegiando un maggiore confronto di merito sulle questioni”e con la necessità di“definire unapiattaforma politico-programmatica(…)”che “(…)sarà oggetto di una conferenza del Pd aperta al contributo della città(…)”, piattaforma“(…)da sottoporre, prioritariamente, a tutti i consiglieri comunali originariamente eletti nella maggioranza. Ciò al fine di verificare la piena condivisione dei contenuti e la disponibilità a sostenere le scelte con forza e determinazione”.
Questo l’appello lanciato dalla segreteria cittadina del Pd.
Non resta che aspettare per capire se verrà tradotto in atti concreti.
E se la “pace” (o la “tregua”) tra Figliolia e Manzoni si sostanzierà anche nelriempimento diuna delle sette caselle da assessoreche il Sindaco, al momento di comporre la Giunta, ha lasciato libera proprio per avere un asso nella manica da calare in caso di difficoltà…
