Il “bene comune” per Figliolia equivale al “bene della famiglia”?
Spulciando tra le carte ufficiali pubblicate all’Albo Pretorio del Municipio, sembrerebbe proprio di sì.
C’è infatti un giornalista professionista, il 50enne Mauro Finocchito, che, nel giro di due anni e quattro mesi, è già riuscito ad ottenere due incarichi molto ben remunerati dall’Amministrazione Comunale.

Finocchito è il cognato di Figliolia (ha sposato Palma, una delle sorelle del Sindaco) e finora, nella sua carriera (come si evince dal curriculum) ha lavorato per l’Ente puteolano soltanto quando il fratello della moglie ne è stato Primo Cittadino.
Una casualità, direte voi.
Certo, quello di addetto stampa è un incarico di natura fiduciaria e la legge consente al politico di turno il diritto di sceglierlo anche senza bandire un concorso pubblico.
E Figliolia non ha avuto esitazioni nel “blindarlo”
Totale da : 51.726 euro lordi per 20 mesi e 21 giorni di lavoro.
E non si conosce nessuna ulteriore informazione a proposito della proroga di questo incarico, giacchè Finocchito continua a sfornare
Tuttavia, si deve presumere che la sua attività sia a titolo gratuito dal 1°gennaio 2015, visto che, sia all’Albo Pretorio sia nel , non risulta nessun altro decreto sindacale oltre a quello col numero 13049 dell’8 aprile 2013 con cui Figliolia ha nominato suo cognato come portavoce.
Ma, se così fosse, ci troveremmo di fronte ad una gestione “padronale” delle risorse pubbliche.
Perché, per dignità personale e per non squalificare l’immagine della categoria, un giornalista professionista che si firma come “ufficio stampa del Comune” deve essere pagato fino all’ultimo centesimo per le prestazioni rese al Comune che gliele commissiona.
E quindi, nel caso specifico, Finocchito deve risultare contrattualizzato anche dal 1°gennaio 2015.
Se poi Finocchito vuole lavorare gratis per il fratello della moglie, liberissimo di farlo, ma quanto meno si firmi come “addetto stampa del Sindaco”: e, comunque, non sarebbe neppure un atteggiamento corretto, giacchè, in questo caso, si creerebbe una sorta di concorrenza sleale nei confronti di altri giornalisti che, magari, vorrebbero svolgere questo incarico ma, giustamente, ricevendone un adeguato compenso.
Ecco spiegato dunque il motivo per il quale, sarà anche consentito dalla legge, ma è eticamente censurabile il conferimento di un incarico ad un professionista che ha rapporti di parentela con il proprio committente.
Basterebbe d’altronde rispondere a questa domanda: se Finocchito stesse lavorando per il Comune senza percepire nulla, potrebbe mai rivendicare i suoi sacrosanti emolumenti da professionista portando in Tribunale l’Amministrazione di cui è a capo suo cognato?
Avrebbe quanto meno un problema etico a mettere in cattiva luce il fratello della moglie!
E, umanamente, nessuno potrebbe biasimare un suo atteggiamento remissivo in una circostanza del genere.
Ed è sufficiente questo a capire per quale motivo un rapporto di lavoro tra familiari in un Ente pubblico non andrebbe mai allacciato.
Tuttavia, la storia non finisce qui.

Perché siccome errare è umano ma perseverare è diabolico, il nostro Finocchito ce lo ritroviamo anche in un altro incarico, stavolta recentissimo, di cui si è avuta notizia appena 24 ore fa.
Dopo infatti essere improvvisamente sparito da “responsabile della comunicazione” del PIU Europa (appena un mese e mezzo di lavoro, iniziato con la e finito con la : anche qui tutto gratis?), il cognato del Sindaco, con la (pubblicata stranamente soltanto ieri, 17 agosto, così come soltanto ieri, altrettanto stranamente, sono state pubblicate le determine 1102 e 1407 con cui veniva prima conferito e poi revocato a Finocchito l’incarico di responsabile della comunicazione del Piu Europa: ricordiamo che è illegale pubblicare all’Albo Pretorio atti che non siano in ordine cronologico rispetto alla data ufficiale di approvazione) ha ricevuto, per un compenso di 11.590 euro iva compresa, l’incarico per la “fornitura del servizio di ideazione e elaborazione di materiali informativi del programma PIU Europa-città di Pozzuoli destinati ai mezzi di comunicazione di massa e ai portali multimediali”.
Anche in questo caso, nulla da eccepire sulla correttezza formale della procedura, visto che si è fatto ricorso all’articolo 125 comma 11 del codice dei contratti pubblici (decreto legislativo 163/2006) che prevede la possibilità di affidamento diretto di una fornitura o di un servizio dal valore inferiore a 40mila euro.

Una scelta di cui si è avvalso il dirigente comunale del servizio lavori pubblici, l’ingegner Gino Salzano, nel decidere che questo incarico dovesse essere assegnato al giornalista Mauro Finocchito in quanto già consulente del Comune (e, casualmente, cognato del Sindaco, ovvio) senza fare alcuna indagine di mercato che, magari, avrebbe potuto portare il Municipio anche a risparmiare qualche soldino.
Ora, premesso che (tanto per sgomberare il campo da eventuali equivoci o maldicenze) chi scrive, anche se gli fosse proposto, non ha nessuna voglia di entrare nel “giro” delle consulenze di un Ente Pubblico di cui già si occupa per lavoro….ciò premesso…ma possibile mai che (con tutto il rispetto e la stima personale che si può avere nei confronti di un collega) il cognato del sindaco Figliolia, da quando il fratello della moglie è a capo dell’Amministrazione, ha già fatto “piazza pulita” dei due incarichi per i quali, il Sindaco prima ed il Comune poi, cercavano un giornalista?
Senza dover sconfinare nella grottesca ipotesi di “ufficio stampa partecipato” che l’ex sindaco Agostino Magliulo escogitò per la Festa dell’Architettura nel goffo tentativo di tenersi “buoni” tutti gli organi di informazione, è normale o è un’anomalia che a Pozzuoli, nei Campi Flegrei, in Italia, in Europa e nel mondo non vi sia attualmente un altro giornalista diverso dal cognato del Sindaco che possa svolgere un lavoro per conto del Municipio puteolano?
Sempre con tutto il dovuto rispetto e la stima personale per il collega Mauro Finocchito, ma se è così bravo e se certe capacità professionali evidentemente le ha soltanto lui, come mai per il Comune di Pozzuoli lavora esclusivamente quando il cognato diventa Sindaco?
Siamo di fronte a clamorose coincidenze oppure ad una inviolabile “proprietà privata” pagata con i soldi della collettività?
Ce lo spieghi il diretto interessato, ce lo spieghi il Sindaco, ce lo spieghino gli assessori, ce lo spieghino i dirigenti che firmano determinati atti.
E, soprattutto, chiedano spiegazioni a costoro i consiglieri comunali, eletti dal popolo proprio per indirizzare e controllare il lavoro dell’Amministrazione!
Ne abbiamo 24 e talvolta dormono come “attaccati al seno” (per dirla elegantemente).
E, durante questo “sonno” per “non disturbare il manovratore”, il conto di Finocchito sale.

Da quando Figliolia è stato eletto Sindaco per la seconda volta, al marito di sua sorella Palma, atti alla mano, sono state già affidate consulenze per un valore complessivo di 63.316 euro.
Ci si chiede che cifra dovrà raggiungere Finocchito per vederlo finalmente in concorrenza con altri colleghi su incarichi professionali riguardanti il Comune di Pozzuoli: ad esempio, 100.000 euro in una consiliatura basteranno per spezzare questo monopolio lavorativo?
Chissà se l’Ordine dei Giornalisti ha qualcosa da dire a tutela di tutti i suoi iscritti che a Pozzuoli devono fare i conti con questo vero e proprio muro eretto in pieno stile “Prima Repubblica” a spese dei contribuenti…