Come era facile prevedere, il conflitto tra il sindaco Figliolia e la gran parte della polizia municipale sta facendo litigare le organizzazioni di categoria.
L’antefatto ve lo abbiamo raccontato ieri: i vigili iscritti al sindacato CSA (ossia la maggior parte dei caschi bianchi puteolani) non hanno voluto fermare il proprio stato di agitazione (rifiutandosi di fare straordinario) nemmeno di fronte alla sottoscrizione di un accordo atteso da mesi per il riconoscimento di incentivi stabiliti dal nuovo contratto di lavoro, annunciando che cambieranno idea soltanto quando la costituzione del fondo per il salario accessorio dell’anno in corso sarà approvata da un’apposita delibera di Giunta.
Per tutta risposta, hanno ricevuto dal Capo dell’Amministrazione la comunicazione dell’interruzione di ogni trattativa, a svantaggio dunque della totalità dei lavoratori del Corpo.
Una situazione che ha fatto arrabbiare non poco la Cisl, che con un documento ufficiale, a firma delle Rsu e del segretario regionale funzione pubblica Gianni Capuano (nella foto), ha fortemente stigmatizzato la scelta del CSA, avvenuta al termine di una “delegazione trattante durata oltre 6 ore” in cui “ha partecipato, senza essere né condizionante, né di parte, il sindaco Figliolia, il quale ha ascoltato con attenzione gli interventi sindacali, assumendo, fuori della delegazione trattante, iniziative che, nonostante difficoltà dirigenziali, hanno contribuito fortemente alla soluzione della problematica, prima tra le quali quella riguardante la progressione economico-orizzontale attesa da tutti i lavoratori da almeno un decennio, nonché una disponibilità economica che consentirà di applicare tutti gli istituti contrattuali del nuovo contratto nazionale e che, a tutt’oggi, sono ancora inapplicati”.
Capuano, nel sottolineare che l’Amministrazione, nel firmare il verbale d’accordo con “tutte le organizzazioni sindacali e le rappresentanze sindacali unitarie presenti”, ha “pienamente riconosciuto la proposta sindacale per definire quanto prima gli istituti contrattuale”, ha chiesto il “rispetto degli impegni” auspicando il “coraggio civico di dimettersi da parte di chi, smentito dalla propria base, non riesce a farli rispettare dopo averli sottoscritti e, nel contempo, deve assumersi la responsabilità di un mancato riconoscimento dell’attesa progressione economico-orizzontale e degli aumenti
derivanti dalla applicazione dei nuovi istituti contrattuali”, confidando che tutto sia frutto di “un semplice incidente di percorso” e che “la sigla sindacale in questione riesca a far comprendere alla propria base l’importanza dell’accordo raggiunto, rettificando quanto già comunicato all’Amministrazione comunale e alla Parte Pubblica, per continuare nel percorso avviato affinché, finalmente, si possano riconoscere ai dipendenti del Comune di Pozzuoli le giuste e legittime spettanze contrattuali e di carriera”.
Una nota durissima, cui ha replicato Massimo Salvatore, responsabile regionale del CSA.
“Ognuno tira acqua al proprio mulino e difende giustamente i propri iscritti – ci dice Salvatore – ragion per cui comprendo il disappunto del collega Giovanni Capuano, che tra l’altro si è battuto al tavolo della trattativa per il raggiungimento dell’accordo. Di certo, però, la Cisl non può venire a dettare legge in casa d’altri. E nel CSA decide sempre la base, come avevamo anche preannunciato a tutti i componenti la delegazione trattante. Sono stato smentito dalla base? Diciamo di sì – ammette il dirigente sindacale CSA – Anche io, dopo la firma dell’accordo, ero propenso a che si revocasse lo stato di agitazione del personale e dunque si tornassero a fare anche le prestazioni notturne, ma i lavoratori non lo hanno ritenuto opportuno e, nel sindacato che mi onoro di rappresentare, non si può andare contro la volontà degli iscritti. Sappiamo bene che questo accordo è atteso da tempo, che è importante e lo abbiamo siglato anche a costo di sacrificare 800mila euro di incentivi per il 2018, ma sappiamo anche che la trattativa resterà incompleta fino a quando non sarà approvato in Giunta il fondo per il salario accessorio 2019. E a me sembra che, a 10 giorni da quella delegazione trattante, di delibere di Giunta su questo tema non se ne siano viste ancora, dunque evidentemente le preoccupazioni dei nostri iscritti erano legittime. Mi
dispiace che il Sindaco abbia voluto gettare benzina sul fuoco cercando di metterci contro tutti i lavoratori contro – conclude Salvatore – Un atteggiamento che mi amareggia perché ritengo che Figliolia sia una persona di parola e che si sia fortemente impegnato con i dirigenti affinché accelerassero la costituzione del fondo per il salario accessorio 2019. Voglio sperare che la sua nota di venerdì scorso sia soltanto frutto di un momento passeggero di rabbia. Chiamiamolo un fallo di reazione. Anche perché, se il Sindaco crede di poter applicare il principio del ‘divide et impera’, governando cioè grazie alle divisioni altrui, deve anche ricordarsi che la tipologia lavorativa dei vigili urbani è molto diversa da tutte le altre tipologie dei lavoratori del pubblico impiego, prova ne sia la chiusura anticipata di importanti aree di parcheggio senza l’apporto della polizia municipale fuori dall’orario di servizio: quindi, questa situazione di stallo credo non convenga a nessuno e mi auguro presto di poterci risedere al tavolo delle trattative con l’Amministrazione…”.