Colpire uno per educarne cento? No. Colpire cento per “colpa” di uno, in modo da spaccare il nemico e sperare di vincere la battaglia.
E’ lo scenario che emerge dall’ultimo atteggiamento del sindaco Figliolia nei confronti dei vigili urbani.
Vigili che da tempo chiedono all’Amministrazione di adeguare il loro salario accessorio a quanto prevede il nuovo contratto di lavoro e che sono in fibrillazione già da fine luglio.
I caschi bianchi (in particolare quelli aderenti al CSA, ossia la maggioranza di essi), in mancanza di questi incentivi dovuti per legge, si rifiutano di fare “protrazione oraria” e dunque svolgono soltanto il turno ordinario, che termina alle 22 dal lunedì al giovedì e a mezzanotte dal venerdì alla domenica, avendo già obbligato il Primo Cittadino, con apposita ordinanza, a chiudere (perché compito dei vigili) due importanti parcheggi (al mercato ittico e al molo caligoliano) con due ore di anticipo, alle 21.30 fino al giovedì e alle 23.30 il venerdì e il sabato.
Ma quando Figliolia pensava di aver risolto il problema, partecipando all’ultima delegazione trattante del 5 ottobre e chiudendo l’accordo con i sindacati, è arrivata la doccia gelata.
Alla richiesta del Sindaco di interrompere lo stato di agitazione in attesa di passare dagli impegni scritti a quelli produttivi di effetti concreti sulle tasche dei lavoratori e sul bilancio del Municipio, il CSA (pare scottato da un paio di precedenti presunte promesse da marinaio sullo stesso tema da parte del Capo della Giunta) ha fatto sapere che la protesta sarebbe proseguita fino a quando la costituzione del fondo per il salario accessorio 2019 non fosse stato approvato con apposita delibera di Giunta.
La risposta di Figliolia? Se così stanno le cose, e dunque non vi fidate della mia parola, mi rimangio l’accordo e nessuno di voi avrà un centesimo in più di salario accessorio. Semplicemente agghiacciante.