Due associazioni lanciano l’allarme sui furti negli scavi di Cuma e indirizzano un appello ufficiale al sindaco Enzo Figliolia, all’assessore Franco Fumo (che ha la delega alla valorizzazione del patrimonio archeologico), al presidente della commissione consiliare Salvatore Caiazzo (commissione con le stesse deleghe dell’assessore Fumo) e a tutti i gruppi politici del Comune.

Si tratta di una lettera protocollata stamattina in Municipio, a firma di Teresa Cannavacciuolo (presidente di “Nuovi Orizzonti”) e di Umberto Mercurio (portavoce del comitato “Riqualificare Licola”).
Nella missiva si chiede di “intervenire con le forze dell’ordine a tutela dei turisti, bene imprescindibile per l’economia e lo sviluppo della nostra città”, sottolineando che ai danni dei turisti che visitano gli scavi di Cuma si verificano in media “3-4 furti a settimana, l’ultimo ieri, vittima un coppia di tedeschi con bambini, a cui hanno rotto i vetri della macchina e portato via tutto ciò che era possibile afferrare. Il tutto – denunciano Cannavacciuolo e Mercurio – si verifica sistematicamente dalle 13 alle 16 e va avanti da tre anni. Altri episodi sono successi un paio di mesi fa e hanno visto vittime i bambini, ai quali hanno portato via la merenda. La situazione in questo sito ormai è insostenibile! Oltre ad intensificare i controlli delle forze dell’ordine, bisogna installare le telecamere, a tutela di chi viene a visitare il sito, ma soprattutto intervenire contro i posteggiatori abusivi, che sono arrivati anche qui”.