Questa volta, lo slogan più efficace lo hanno creato i bambini. Con sei semplici parole che risuonano come un monito a tutti i responsabili del disastro ambientale e delle sue vittime innocenti.
“Giù le mani dal nostro futuro” è il grido di battaglia delle giovani generazioni, simbolicamente rappresentate dagli alunni del primo circolo didattico di Pozzuoli.
Tanti bambini che ieri pomeriggio, in compagnia delle loro insegnanti e del dirigente scolastico Angela Palomba (nella foto sopra), hanno sfilato insieme ad almeno un centinaio di persone, ciascuno con una fiaccola, dalla chiesa del Carmine alla piazza del Ricordo, sulle ex Palazzine.
Un corteo per la “difesa della vita” organizzato da quattro associazioni (“Osservatorio per la tutela dell’ambiente e della salute”, “Acli Dicearchia Pozzuoli” “L’eco della fascia costiera” e “Rinascita dei Campi Flegrei”, presiedute rispettivamente da Ciro Di Francia, Giovanna Di Francia, Lucia De Cicco e Vincenzo Russo) per ricordare, nel secondo anniversario della morte di Lia Di Francia (http://www.pozzuoli21.it/ore-18-30-una-fiaccolata-per-difendere-la-nostra-vita-da-affaristi-e-collusi/), tutti coloro che non sono sopravvissuti al cancro e sensibilizzare l’opinione pubblica alla cultura della prevenzione e dell’informazione.

“Ringraziamo i carabinieri, il Corpo Forestale e la polizia municipale per esserci –ha esordito Ciro Di Francia– e lanciamo un messaggio preciso alle istituzioni, chiedendo l’attivazione delle procedure previste dalla norma e finanziate con 25 milioni di euro per effettuare uno screening sanitario sulle popolazioni che ricadono nel perimetro della Terra dei Fuochi. Pozzuoli e Quarto rientrano tra i comuni in cui è stabilita l’effettuazione di queste indagini, ma a quanto pare nessuno sa da dove cominciare per avviare un’attività del genere, mentre le patologie oncologiche continuano a diffondersi e ad uccidere i nostri cari”.
Non è l’unico messaggio che Ciro Di Francia lancia parlando al microfono durante la fiaccolata.

“Voglio anche dire al sindaco Figliolia (assente alla manifestazione, come l’anno scorso: dei politici attualmente in carica c’erano soltanto, ma a titolo personale e non in rappresentanza ufficiale dell’Amministrazione, i consiglieri comunali Vincenzo Daniele e Salvatore Caiazzo, oltre all’assessore Alfonso Trincone, n.d.r.) che, per difendere la nostra salute, proponiamo di installare in ogni scuola uno sportello di educazione ambientale e sanitaria. Ma dobbiamo difendere anche le nostre ricchezze. E dunque è arrivato il momento che il Sindaco faccia venire finalmente a Pozzuoli il ministro dei beni culturali (Dario Franceschini, n.d.r.) che, oltre ad andare a Pompei, potrebbe anche ricordarsi che esiste nell’area flegrea un patrimonio inestimabile da salvaguardare e non mandare in rovina”.
Il terzo messaggio, Di Francia lo lancia all’Asl “che ancora una volta, ogni fine settembre, ci costringe, per mancanza di fondi, a dover pagare di tasca nostra la sanità privata, e che, dal 14 febbraio scorso, ancora ci deve dare una risposta sul perché il bioscanner non può essere utilizzato dalla sanità pubblica sul territorio nonostante sia stato verificato il funzionamento di questo strumento di prevenzione”.
Poi, un appello alla magistratura: “Vogliamo la verità sulla questione della piscina Cardito (http://www.pozzuoli21.it/fanghi-tossici-a-pozzuoli-vogliamo-una-risposta-dallarpac/ e http://www.pozzuoli21.it/niente-rifiuti-tossici-nella-piscina-cardito-ecco-i-nostri-dubbi-sulle-analisi-dellarpac/), su quanto accaduto nei fondi di Baia e nel cratere Senga. Vogliamo sapere se, oltre ai pentiti di camorra, di cui chiediamo che vengano desecretate tutte le dichiarazioni, ci sono anche pentiti a livello istituzionale. Vogliamo conoscere i veri responsabili dell’interramento dei rifiuti tossici e dei relativi roghi. Lo dobbiamo fare per onorare la memoria delle vittime”.
Poi, tutti in silenzio per un minuto di raccoglimento davanti alla “scala” realizzata da Lello Lopez, in piazza del Ricordo, per chi ha perso la vita nel tremendo incidente di Monteforte Irpino, il 28 luglio dello scorso anno.

“Un’altra tragedia –ha sottolineato Di Francia- che forse si sarebbe potuta evitare seguendo i valori della legalità”.
E, mentre su Pozzuoli calano le tenebre, si scioglie anche il corteo.

Un’iniziativa che, secondo Ciro Di Francia, “avrebbe meritato una partecipazione più incisiva per lanciare un messaggio ancora più forte alle istituzioni”.
L’auspicio è che chi sta lottando per un traguardo così nobile (tentare di salvare la vita al prossimo attraverso prevenzione e informazione) non si scoraggi di fronte a qualche defezione, anche “eccellente”.
Perché, mai come in queste occasioni, gli assenti hanno sempre torto.
(le foto sono di Geny Cipolletta)