giovedì, Febbraio 13, 2025
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“Gravi illegalità al Comune di Pozzuoli”: una lettera-bomba fa tremare l’Amministrazione

Una lettera-bomba sta per finire nelle mani del Prefetto e della magistratura sia ordinaria che contabile.

A scriverla e a protocollarla, lunedì scorso, è stata la Cisl Funzione Pubblica, attraverso il proprio coordinatore per le autonomie locali, Gianni Capuano.

Che, per la seconda volta in pochi mesi, denuncia violazioni di legge che potrebbero sortire effetti giudiziari clamorosi.

Da sinistra: il sindaco Enzo Figliolia, l’assessore Franco Cammino ed il presidente della delegazione trattante Matteo Sperandeo

La missiva (indirizzata al sindaco Enzo Figliolia, all’assessore al personale Franco Cammino, al presidente della delegazione trattante, Matteo Sperandeo, nonchè alla dirigente delle risorse umane, Anna Sannino) finora non ha sortito alcuna risposta.

Ed è per questo motivo che il documento verrà inviato nelle prossime ore alla Procura della Repubblica, alla Corte dei Conti ed al delegato territoriale del Governo.

L’accusa della Cisl è inquietante: in pratica, i dirigenti ed i funzionari del Municipio avrebbero percepito indennità di risultato senza aver stilato progetti di produttività, incassando cioè premi per obiettivi che non sono mai stati stabiliti così come previsto dalle norme e che, difatti, non hanno consentito il pagamento della produttività ai dipendenti.

Il sindacalista Gianni Capuano
Il sindacalista Gianni Capuano

“E’ oramai conclamato che non esiste nel Comune di Pozzuoli un corretto sistema di relazioni sindacali – si legge nella lettera firmata da Capuano  Le continue violazioni e le altrettanto gravissime negazioni hanno portato codesto Ente ad essere uno dei pochi, se non addirittura l’unico Comune della Regione, a pagare il raggiungimento degli obiettivi di dirigenti e posizioni organizzative senza aver un piano di performance, obbligatorio per legge, che fissi gli obiettivi e ne calibri i tempi e attui la loro realizzazione. Questo gravissimo e colpevole ritardo comporta, come unica conseguenza, il non percepimento della produttività da parte dei “poveri lavoratori”, che sono in balìa, e pertanto penalizzati, da una classe dirigente superficiale e strafottente. Il Sindaco sembrerebbe avallare e giustificare i comportamenti dilatori e inefficienti dei dirigenti, colpevoli di eludere o, addirittura, violare la norma, che impone il piano di performance anche per il pagamento delle loro spettanze di risultato. Però, accade che queste ultime vengano riconosciute, mentre la produttività per il personale di comparto non viene realizzata né, tantomeno, programmata”.

prefettura 2
La Prefettura di Napoli

Capuano tira in ballo dunque anche il Capo dell’Amministrazione e si chiede: “E’ possibile che il sindaco Figliolia possa condividere una violazione del quadro normativo di riferimento, senza nemmeno per un attimo esercitare il proprio diritto/dovere imponendo ai propri dirigenti, selezionati in maniera così certosina, il rispetto delle normative contrattuali e delle leggi, perché egli possa garantire alla cittadinanza servizi più efficienti ed efficaci?”.

ok CISLDopodichè il sindacalista della Cisl si rivolge direttamente a Figliolia: “Caro Sindaco, se si tenesse veramente a tutto il personale e senza favoritismi di sorta, avrebbe dovuto contestare, ai suoi dirigenti, una tale gravissima e inusitata violazione, investendo gli stessi di una responsabilità unica ed esclusiva che, a leggere la norma, comporterebbe, non solo il mancato riconoscimento della retribuzione di risultato per un dirigente, che non applica un piano di performance, ma, in presenza di recidiva, addirittura licenziarlo.

APERTURAInfine, l’affondo velenoso: “La sensazione che questa Organizzazione Sindacale vive – si conclude il documento sottoscritto dal dirigente Cisl –  è che il Comune di Pozzuoli sia un principato dove ognuno fa come gli pare, con l’unica eccezione di dar conto al principe, che nel frattempo ha altre cose a cui pensare, non certamente quella di far rispettare le norme e le leggi da parte dei suoi collaboratori diretti, costringendo le Organizzazioni Sindacali a fare continui ricorsi al magistrato ordinario per vedere rispettare le leggi e i diritti dei lavoratori. La scrivente Organizzazione Sindacale, pertanto e per l’ennesima volta, chiede la convocazione della Delegazione Trattante, chiede il rispetto degli accordi già sanciti nelle precedenti Delegazioni Trattanti, chiede il pagamento delle indennità, compresa la produttività; chiede la realizzazione dei progetti, e questa volta fatti per bene; chiede il rispetto delle leggi. Infine, chiede di non essere costretta a dover, ancora una volta, rivolgersi al magistrato ordinario per la convocazione della Delegazione Trattante, e alla Magistratura Contabile per la verifica e l’apertura di indagine sulla problematica da questa Organizzazione esposta”.

Una lettera morta, almeno fino ad oggi.

Per regolare i rapporti tra Amministrazione e Sindacato si tornerà dunque  in un’aula di tribunale?

Staremo a vedere.

DI SEGUITO, LA LETTERA UFFICIALE DEL SINDACATO

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