venerdì, Marzo 29, 2024
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Guerra nel Pd puteolano: la lettera-bomba del “trombato” Paolucci contro Figliolia e i suoi “fedelissimi”

Tutto è cominciato con le elezioni politiche di 14 mesi fa. Massimo Paolucci (nella foto grande in alto), dalemiano doc ed ex “delfino” di Bassolino (soprannominato il “cinese”, sia dagli amici che dai nemici) supera le primarie del Pd e diventa deputato il 25 febbraio dell’anno scorso assurgendo alla sua prima esperienza da parlamentare come “candidato del territorio flegreo”, nonostante il partito puteolano lo snobbi non poco preferendogli Salvatore Piccolo, vecchio amico del sindaco Figliolia.

Paolucci, però, non demorde:  su Pozzuoli, città in cui peraltro risiede da anni, vuole metterci la “bandierina”, apre una sede che affaccia sulla centralissima piazza della Repubblica e comincia a costruire una “squadra” di “fedelissimi”, come il capogruppo consiliare Elio Buono, l’assessore Franco Fumo e gli ex consiglieri Oreste Buonanno e Gennaro Fumo. Insieme con loro, si misura  l’8 dicembre nel voto per la scelta del segretario nazionale del Pd. E, sponsorizzando Gianni Cuperlo (anziché Renzi, “portato” da tutto lo stato maggiore locale del partito, sindaco in testa), ottiene un 32,63% (1.337 voti su 4.097 votanti) che comincia a “pesare” non poco (con un delegato puteolano all’assemblea nazionale, l’architetto Luigi Carnovale) visto che i “renziani” puteolani, proprio grazie all’exploit della sinistra cuperliana, si fermano al 60,5%, un risultato non eccezionale considerati i rapporti di forza in campo e che comunque porta Figliolia in assemblea nazionale al pari del “cuperliano” Carnovale.

Ed è proprio da questo momento che tra Paolucci e Figliolia (nella foto in basso) comincia la guerra fredda.

O, meglio, comincia la rivolta di Figliolia  contro tutti coloro che vengono “da fuori Pozzuoli per comandare nel Pd di Pozzuoli calando candidature dall’alto senza interpellare chi è radicato sul territorio”.

In un intervento diventato ormai famoso  parlando al direttivo cittadino del partito  il 6 febbraio scorso, il sindaco puteolano fu chiarissimo (http://www.pozzuoli21.it/figliolia-contro-i-capi-del-pd-a-pozzuoli-non-vi-faccio-comandare-con-i-miei-voti/): da quel momento in poi, il Pd di Pozzuoli apriva le ostilità contro gli “invasori forestieri”.

Nella “lista nera”, non solo il consigliere regionale Lello Topo ma anche il “cinese” Paolucci.

Si è nell’immediata vigilia delle elezioni per la segreteria regionale del Pd, in programma il 16 febbraio.

Figliolia decide di appoggiare la renziana (poi vincitrice) Assunta Tartaglione e lo fa con una lista “territoriale” al cui vertice c’è il capogruppo consiliare Elio Buono.

La lista  a Pozzuoli sbanca col 93% (2.393 voti) e fa scattare tre seggi nell’assemblea campana del partito: per Elio Buono, per il segretario cittadino Mariano Amirante e per Alessandra Di Meo, componente del direttivo locale.

Massimo Paolucci, da questo voto a Pozzuoli ne esce  con le ossa rotte: appoggiando il “lettiano” Guglielmo Vaccaro, prende la miseria di 110 voti, pari  al 4,27% (contro una media regionale del 28%) ma soprattutto perde la “squadra” che lo aveva aiutato a sostenere Cuperlo appena nove settimane prima.

Elio Buono, Franco Fumo, Gennaro Fumo e Oreste Buonanno hanno infatti sposato la linea della “territorialità” indicata da Figliolia, mollando il “cinese” per il sindaco e, dunque, di fatto, tornando “all’ovile”.

La premessa è indispensabile per capire lo “strappo” che si sta consumando oggi.

Già, perché il 25 maggio si vota per le Europee e Massimo Paolucci si è candidato per tentare un ulteriore salto da Montecitorio a Strasburgo.

E per farlo, stavolta, ci vogliono le preferenze. Tante preferenze.

Solo che Paolucci, nel frattempo, è venuto a sapere che il circolo puteolano del Pd non ne vuole proprio sapere di appoggiare la sua candidatura.

Tant’è che lo stesso circolo ha già dato mandato al sindaco Figliolia e al segretario Amirante di indicare la terna di nomi (due uomini e una donna) da sostenere in cambio di un progetto “territoriale” per il futuro.

Tradotto dal “politichese”: siccome per Figliolia & company, Paolucci garantisce solo se stesso e fa parte della minoranza del partito (l’ala dalemiana), allora cercheranno uno o più candidati da appoggiare alle Europee che però fin da adesso si impegnino a sostenere un candidato puteolano del Pd alle elezioni regionali in programma nella primavera del prossimo anno.

Siamo insomma al voto di scambio palese tra politici: io “porto”  te adesso e tu “porti” uno dei miei quando te lo dirò io.

Secondo indiscrezioni, il prescelto da Figliolia come candidato “territoriale” per le prossime regionali è il capogruppo Elio Buono (nella foto), anche se il diretto interessato dice che non c’è niente di certo e che il suo nome è solo uno di quelli che potrebbero essere fatti al momento opportuno.

Immaginatevi la furia di Paolucci.

Cornuto e mazziato tre volte da Figliolia & company: nel voto alla segreteria regionale del Pd, “trombato” dal Pd puteolano per le Europee e fuori dai giochi anche per una candidatura di riferimento alle prossime regionali sul territorio della sua città di residenza.

Di qui, la durissima lettera che lo stesso Paolucci, mercoledì scorso, 23 aprile, ha inviato al segretario cittadino del partito Mariano Amirante, al comitato direttivo puteolano del Pd, al sindaco Figliolia e ai consiglieri comunali del Partito Democratico, ai Giovani Democratici e agli iscritti del Pd.

Una lettera che è un attacco frontale a Figliolia e ai suoi “fedelissimi” e che “Pozzuoli21” pubblica in anteprima esclusiva.

Eccone la versione ufficiale e, più in basso, il testo integrale:

Caro Mariano (Amirante, n.d.r.), cari compagni ed amici,  purtroppo impegni precedentemente assunti non mi hanno consentito di partecipare all’ultima riunione del comitato direttivo.  Ho deciso però di scrivervi, senza lasciarmi condizionare dalla grande amarezza che provo in queste ore, perché voglio troppo bene al Pd ed a Pozzuoli per essere io a “scassare” quello che ho contribuito a costruire dopo anni di tensioni, lacerazioni e pesanti sconfitte.  Sono un “vecchio dirigente di partito” e da molto tempo ho imparato la “lezione” che bisogna sempre far prevalere l’interesse generale su quello particolare.  Premetto, non mi turba la probabile decisione di non sostenere alle prossime Elezioni Europee, con la preferenza, un candidato iscritto da anni al circolo di Pozzuoli.  Quel che francamente mi amareggia (anzi mi ferisce) è il voler giustificare questa scelta, così come è stato insinuato da alcuni membri del direttivo, con un mio presunto disimpegno verso le esigenze della Città di Pozzuoli, del Partito e del nostro Circolo.  Questo onestamente mi sembra una cattiveria gratuita! Una bugia che non posso tollerare!  Un’argomentazione supportata solo da mere illazioni volte più a creare confusione tra i nostri elettori, a dividere ed indebolire il partito nel suo insieme.  Per quanti sforzi faccia, non riesco a comprendere le ragioni di un atteggiamento così autolesionistico. Anche perché, dalla mia elezione a deputato ad oggi, in poco più di un anno credo di aver fatto fino in fondo la mia parte per il Paese e per la nostra Città.  Basta rileggere le cronache parlamentari, la stampa cittadina e nazionale, anche senza particolare impegno, per rendersi conto della qualità e della quantità del lavoro prodotto.  Per brevità, non mi soffermerò sulle numerose questioni nazionali affrontate, sul lavoro portato avanti per il superamento di molte criticità relative alla Regione Campania e alla Provincia di Napoli. Proverò invece a richiamare la tua e la vostra attenzione su Pozzuoli; in particolare tenterò di rispondere con pacatezza, ma con dovizia di argomentazioni, alla domanda “ma cosa ha fatto Paolucci per Pozzuoli?”.  Mi perdonerete se, per brevità, lo farò schematicamente e senza seguire un preciso ordine temporale; non è mia consuetudine “presentare il resoconto” ma evidentemente il rispetto dei  ruoli, il mio spirito di “servizio”, ha creato confusione ed é stato “scambiato” da alcuni per disinteresse. Ecco allora, in breve, cosa ha provato a fare Paolucci per Pozzuoli.

Sin dalla settimana successiva alla mia elezione, ho aperto un ufficio dove settimanalmente ricevo i cittadini per garantire un rapporto costante con il parlamentare della zona. Credo sia l’unica sede aperta in Campania con la tabella  “Gruppo parlamentare Pd”. Questo ufficio è sito, come a voi noto, sul territorio di Pozzuoli e non è stato certo un caso che io abbia scelto di operare vicino al circolo di Pozzuoli, all’amministrazione Comunale ed in quella che da anni ormai considero la mia Città.

Uno dei primi passi della collaborazione con la nostra amministrazione é stato la risoluzione del problema traffico. Mi sembra difficile dimenticare, soprattutto per chi quei momenti li ha condivisi passo passo con me, che a quel piano ho dato un contributo importante sia di merito sia mettendo in sinergia l’Amministrazione Comunale con professionisti qualificati quali l’ingegnere Sforza, l’ingegnere Pascale e l’ingegnere Hubler. Quel piano l’ho difeso in città anche quando in tanti “si defilavano”. Ci credevo ed il tempo mi ha dato ragione perché oggi rappresenta un esempio di buona amministrazione.  

Con la struttura tecnica dell’Anci, nei primi giorni di vita dell’ Amministrazione Comunale puteolana, ho lavorato per evitare che i ritardi accumulati dalla precedente amministrazioni ci facessero perdere una fetta consistente dei finanziamenti previsti dal Piu Europa.

Dopo anni di attesa, grazie al mio intervento, sono prontamente rientrati nelle casse dell’Amministrazione Comunale di Pozzuoli i milioni di euro dovuti dal Ministero della Giustizia per l’utilizzo di nostre sedi da parte del Giudice di Pace.

Nel silenzio generale ho iniziato, per primo, una battaglia pubblica contro la inefficiente e clientelare gestione dei servizi sanitari erogati dall’ Asl Napoli 2. Tutto ciò con non poche conseguenze personali; infatti, avendo rese pubbliche una serie di incongruità ed inadempienze da parte dell’Amministrazione Asl, mi sono “beccato” una denuncia per diffamazione da parte del Direttore Generale.

Sono stato in prima fila nella battaglia per sbloccare i 30 milioni stanziati per la ristrutturazione del Rione Terra.

Ho scritto al presidente Letta, ho organizzato l’incontro del nostro Sindaco a Roma a Palazzo Chigi, ho martellato quotidianamente Caldoro, sono più volte intervenuto sulla stampa cittadina.

Ho vissuto sul campo, insieme al Sindaco, le drammatiche ore successive alla chiusura del mercato ittico al dettaglio. Ho incontrato gli operatori, sono stato presente in loco ininterrottamente e nella notte ho procurato i tendoni che ci hanno consentito di allestire rapidamente il mercato provvisorio in attesa dei lavori di ristrutturazione.

Ho preteso che la IX Commissione Parlamentare convocasse i vertici di Autostrada per fare piena luce sulle cause dell’incidente avvenuto a Monteforte Irpino che è costato la vita a decine di nostri concittadini.

Sono stato protagonista assoluto ed interlocutore fondamentale della difficilissima battaglia condotta dai lavoratori socialmente utili impegnati nelle pulizie delle nostre scuole. Grazie alla mia iniziativa, circa 200 lavoratori puteolani e 400 dei Campi Flegrei hanno conservato il posto di lavoro senza riduzione di reddito.

Sto lavorando, da mesi, insieme ad uno dei più grandi esperti europei di illuminotecnica ad un ambizioso progetto di illuminazione scenica dei principali siti storici ed archeologici di Pozzuoli. Dopo un positivo incontro con il Sindaco si sta lavorando alla definizione del progetto preliminare.

Dopo oltre un decennio ho contribuito a risolvere con il Ministero dei Lavori Pubblici i problemi della Cooperativa Edilizia Flegrea 70 di Monteruscello.

Sempre a Monteruscello ho contribuito, con sponsor privati, alla realizzazione di una area verde attrezzata con giochi per bambini.

Con la Provincia di Napoli, su mia iniziativa, realizzeremo altre due aree giochi per bambini.

Da mesi sostengo l’iniziativa del Sindaco per impegnare grandi gruppi immobiliari nazionali ed europei nella gestione e valorizzazione del Rione Terra.

Ho organizzato la visita del vice ministro Bubbico nella nostra città.

L’unica assemblea del Pd con dirigenti nazionali del Pd si é fatta su mia iniziata con il capogruppo alla Camera Roberto Speranza.

Ho organizzato e seguo da mesi gli operatori del lago d’Averno e di Lucrino.

Sono intervenuto sulla Provincia di Napoli per attuare un urgente intervento di pulizia sul canale del Lago d’Averno per evitare l’allagamento delle zone limitrofe.

Ho condotto, purtroppo in solitudine, una difficile battaglia politica per salvare l’Eav e migliorare la qualità del trasporto pubblico su ferro nei Campi Flegrei. Ho svolto un ruolo determinante per sbloccare i finanziamenti necessari al rilancio del settore come ampiamente riportato dalla stampa cittadina e nazionale.

Seguo e sostengo costantemente le iniziative del principale Caf di Toiano e quelle di associazioni di quella parte della città.

Sto seguendo in queste settimane, con il Ministero delle Infrastrutture, i problemi relativi al completamento del tunnel di collegamento tra via Campana e l’area portuale.

Sono in costante contatto con il nuovo Ministro Franceschini per organizzare al più presto un incontro per discutere delle problematiche relativa alla gestione dei nostri siti di elevato valore storico ed artistico.

Con il Sottosegretario Umberto Del Basso de Caro ed il Ministro Lupi é in fase avanzata di organizzazione un convegno nazionale sul sistema dei porti nei Campi Flegrei.

Ti consegno questo report (parziale) affinché resti agli atti e ci tengo a precisare che non mi aspetto ringraziamenti particolari per aver fatto il mio dovere di Deputato e cittadino puteolano.

Lo scopo, ribadisco, è solo quello di sgombrare ogni dubbio residuo sulla mia adesione al progetto politico di questo Circolo; cioè favorire la crescita del nostro territorio ognuno nella misura che è in suo potere.

Per il resto preferisco non commentare, non esprimere giudizi, non fare paragoni. Anche se non posso esimermi dal fare un’ultima considerazione.

In questi mesi nel nostro circolo si è molto discusso di “territorialità”.

Evito di insistere sulla facile considerazione che si tratta di un valore che si applica a mesi alterni.

Prendo atto del fatto che la territorialità é stata un valore fondamentale per il Congresso Regionale e poi la si mette in soffitta per le Elezioni Europee.

Ma anche volendo soprassedere sulla territorialità “ad personam”, confesso di non aver ben capito cosa si intende con questo concetto.

Se esso viene utilizzato per affermare la necessità che bisogna meglio valorizzare il lavoro fatto in questi anni, io sono d’accordo.

Se viene utilizzato per pretendere maggiore rispetto, maggiore coinvolgimento e valorizzazione del partito puteolano io sono d’accordo.

Se, invece, diviene separazione, pretesa di autosufficienza, isolamento, rivolta plebea contro “Napoli”, mi sembra una clamorosa sciocchezza che indebolisce il Pd flegreo e nel tempo arrecherà un danno serio alla città di Pozzuoli.

Con immutata stima ad affetto

Massimo Paolucci

Pozzuoli, lì 23/04/2014

Questo, dunque, è lo “stato dell’arte” all’interno del Pd puteolano.

Un partito che un Parlamentare della Repubblica definisce composto da “plebei” in “rivolta contro Napoli”, con evidente riferimento a Figliolia ed alla sua battaglia per la “territorialità”.

Non solo. Paolucci elenca anche una serie di cose fatte di cui si ascrive il merito.

E la domanda sorge spontanea: ma se solo la metà di queste cose è stata davvero messa in campo dal “cinese”, allora chi è il vero Sindaco di Pozzuoli?

Enzo Figliolia o Massimo Paolucci?

 

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