Hai percorso più volte la stessa strada? Adesso ti becchi una maxi multa | Se leggi la cifra ti passa la voglia di guidare
Multa - Canva - pozzuoli21.it
Un tragitto quotidiano, pochi chilometri e un dettaglio nascosto: così una routine innocente diventa una maxi stangata di multe.
C’è chi ogni giorno percorre lo stesso tratto quasi in automatico, convinto di conoscere ogni curva e ogni cartello. È proprio lì che spesso si nasconde il rischio più grande: un attimo di leggerezza, qualche chilometro orario in più e i controlli elettronici fanno il resto, trasformando un semplice spostamento casa-lavoro in una fonte silenziosa di sanzioni. Nessuno se ne accorge finché la cassetta della posta resta vuota.
Il problema è che il Codice della Strada non guarda alle abitudini, ma ai numeri: se l’infrazione si ripete, la macchina delle multe non si ferma. Quando il controllo è affidato a un dispositivo automatico ben piazzato, magari dietro una curva o in un punto poco visibile, la combinazione può diventare esplosiva.
Così, quella che sembra una piccola disattenzione ripetuta nel tempo rischia di tradursi in un conto finale difficilissimo da sostenere, soprattutto per chi ha un reddito modesto.
Più di cento multe e 28.000 euro da pagare
È esattamente quello che è successo a una guardia giurata residente a Nizza Monferrato, in provincia di Asti. Per circa sei mesi, nel 2021, l’uomo ha percorso ogni giorno la stessa strada per raggiungere il supermercato di Tortona, in provincia di Alessandria, dove era stato assegnato. Nel tragitto attraversava la frazione di Bazzana di Mombaruzzo, dove un autovelox era posizionato dietro una curva e nascosto da una siepe: un dispositivo che, secondo il suo racconto, sembrava studiato per sorprendere chi passava di lì.
Il limite di velocità in quel punto è di 70 km/h e l’automobilista sostiene di averlo superato solo di pochi chilometri orari. Ma tanto è bastato: nel tempo dallo stesso apparecchio sono partite più di cento multe, arrivate a singhiozzo tra il 2022 e il 2023. Il vero shock è arrivato però a dicembre, quando nella cassetta della posta è comparsa una busta con centinaia di verbali e una cifra complessiva da capogiro: 28.000 euro di sanzioni, una somma enorme per chi vive con uno stipendio di circa 1.100 euro al mese.

Autovelox nel mirino e la via del ricorso
Il caso riaccende il dibattito sull’uso degli autovelox “strategici”, dispositivi che in teoria dovrebbero garantire sicurezza ma che spesso, secondo molti automobilisti, finiscono per somigliare a strumenti per fare cassa. Proprio per evitare abusi, il Governo ha introdotto nuove norme che impongono criteri più rigidi: niente installazioni senza autorizzazione prefettizia e stop alle postazioni su tratti con bassa incidentalità, almeno nelle intenzioni.
Nel frattempo, la guardia giurata sta valutando con un avvocato la possibilità di presentare ricorso per ridurre, o in parte annullare, la maxi multa. In passato alcune sentenze hanno dato ragione ai conducenti quando mancava una segnaletica adeguata o l’autovelox risultava collocato in posizioni troppo ambigue. Resta però la domanda che accompagna l’intera vicenda: è davvero proporzionato che pochi chilometri orari oltre il limite, ripetuti su una strada percorsa ogni giorno, possano trasformarsi in una richiesta da 28.000 euro?
