Ciò che accade a Pozzuoli ha davvero dell’incredibile.
L’ultima assurdità in ordine di tempo arriva da una zona della città a poche decine di metri dal rione Terra, mèta di moltissimi visitatori a partire dall’11 maggio, giorno della riapertura al pubblico della Cattedrale.
Siamo in via Marconi, ai piedi delle scalette che conducono in via del Ponte, a ridosso dell’acropoli e delle rampe intitolate a Raffaello Causa.
Ebbene, pochi giorni prima dell’inaugurazione del Duomo, su un fianco di questi gradini il Comune aveva ripristinato la seconda colonnina in cemento (originariamente in piperno come l’altra) mancante ormai da molto tempo.
Tempo dieci giorni e il manufatto è sparito nel nulla.
Al suo posto, oggi ci sono soltanto dei frammenti e un nastro bianco e rosso che avvolge una bottiglia di plastica posizionata nell’alloggiamento originario di quell’arredo.
Una bottiglia su cui qualcuno, mi dicono, ieri ha anche ironicamente apposto un fiore, come si fa al cimitero per onorare la memoria di un defunto.
Un furto da lasciare senza parole. Anche perché non si capisce, a fronte della fatica che dev’essere stata fatta per sradicare e asportare la colonnina, quale beneficio economico o pratico possa averne tratto chi ha avuto questa “pensata”.
A meno che non si sia trattato di un “semplice” atto di vandalismo.
L’ennesimo sfregio ai tanti sacrifici che, nel bene e nel male, si stanno compiendo per rendere un po’ più accogliente la nostra città.
Roba da far cadere le braccia anche ai più inguaribili ottimisti…