Per la terza volta in otto giorni, siamo costretti a raccontare di un furto capitato a chi viene in visita (o è solo di passaggio) nella nostra città.
Anche in questa circostanza, come accaduto l’altro ieri, le vittime arrivano dal Piemonte (si tratta di una famiglia di origine lucana ma residente a Torino) e a finire nel mirino dei mariuoli è stata la loro auto, una Fiat Tipo di colore grigio metallizzato, parcheggiata nell’area di sosta a strisce blu situata nella parte bassa di via Roma, quella dove, per intenderci, fino a poco più di due mesi fa, si svolgeva il mercatino ambulante giornaliero non alimentare.
I fatti risalgono alla giornata di sabato scorso, 1 agosto, quando i tre malcapitati (padre, madre e figlioletto di 8 anni), prima di imbarcarsi nel primo pomeriggio per Ischia (loro meta vacanziera) decidono di farsi una passeggiata per il centro di Pozzuoli, dove poi pranzeranno.
E’ mezzogiorno. Hanno la macchina piena di bagagli (ma non solo…) e non immaginano che, fermandola per tre ore in un luogo che a loro appare molto frequentato, qualche malintenzionato possa avere la tentazione di “attenzionarla”.
Purtroppo, però, la realtà è ben diversa. E, al loro ritorno, intorno alle 15, trovano la peggiore delle “sorprese”.
Finestrino posteriore fisso mandato in frantumi e veicolo completamente “ripulito” di quattro valigie, una cassetta di vini, zaini e beauty case.
Ingente il valore della refurtiva (circa 5.000 euro), giacché, oltre agli abiti da indossare, c’erano anche costosi regali per i loro amici ischitani e gioielli che i coniugi avevano portato con sé proprio per evitare furti in casa durante questo periodo di assenza.
Tutto sotto gli occhi di una telecamera della videosorveglianza comunale, situata nella parte sovrastante di via Roma, che potrebbe aver immortalato la “scena” e le cui immagini, si spera, vengano al più presto acquisite dagli inquirenti.
Già. Gli investigatori.
Al danno, infatti, si è aggiunta la beffa che queste persone hanno dovuto sopportare.
Ossia l’impossibilità di denunciare l’accaduto sul posto, nonostante 100 metri più avanti vi fosse in servizio una pattuglia di vigili urbani e a poca distanza la sede del Commissariato di Polizia.
“I vigili ci hanno detto che, per ragioni che adesso non ricordo, non potevano intervenire e che dunque dovevamo rivolgerci alla polizia – è la testimonianza di Daniela S., che ci ha contattato per raccontare la disavventura patita insieme al marito e al figlio – Abbiamo quindi citofonato in Commissariato e ci hanno detto che la volante era fuori zona e dunque nemmeno loro potevano intervenire. La polizia ci ha dato un numero della centrale operativa della polizia municipale, a cui ho telefonato due volte senza ricevere risposta. A quel punto, non ci restava altro da fare che recarci presso i Carabinieri ad Arco Felice, ma visto che il nostro traghetto era in partenza, abbiamo preferito imbarcarci e sporgere denuncia presso il Commissariato di Polizia di Ischia”.
Daniela però ha deciso di rendere pubblico ciò che è accaduto alla sua famiglia soltanto per un motivo: “Abbiamo letto cosa è accaduto sabato alla famiglia di Cuneo, che ha ritrovato i documenti grazie all’appello pubblicato dal vostro blog, e quindi abbiamo pensato anche noi di lanciarne uno. E’ per nostro figlio Alessandro. Va in terza elementare, aveva fatto dei disegni bellissimi che voleva regalare ai suoi amichetti, aveva fatto tutti i compiti per le vacanze e li aveva portati con sé insieme con i libri di scuola: in uno zainetto rosso rubato anch’esso dai ladri, custodiva tutto ciò, con l’immancabile maglietta del Napoli, la sua squadra del cuore, per la quale fa un tifo sfegatato. Siamo consapevoli che tutti gli oggetti di valore non li riavremo più e che anche solo per vestirci dovremo ricomprare tutto, ma ciò che aveva Alessandro in quello zainetto per noi e soprattutto per lui vale più di ogni altra cosa. Se qualcuno dovesse ritrovarlo, si faccia vivo, o riconsegnandolo alle forze dell’ordine o anche attraverso Pozzuoli21. Non perdiamo le speranze: abbiamo vissuto per vent’anni a Napoli e sappiamo che da queste parti è possibile anche un miracolo del genere…”.