Tre ore di assemblea generale di tutti i dipendenti comunali nel piazzale del Municipio. Dopodomani, giovedì 7, dalle 10 alle 13, ci sarà la prima manifestazione ufficiale indetta da Cgil, Cisl e Uil per protestare contro il silenzio dell’Amministrazione sulle richieste di incontro avanzate dai sindacati.
A darne notizia, con un documento a firma congiunta indirizzato al sindaco Enzo Figliolia (nella foto grande in alto) sono proprio le tre sigle delle organizzazioni di categoria interne all’Ente.
Un documento in cui la Triplice riassume le motivazioni alla base di questa iniziativa.
“Il 18 gennaio –si legge nella nota- i territoriali di Cgil, Cisl e Uil furono convocati dall’Amministrazione, nelle persone del Sindaco e dell’Assessore al Personale, che evidenziarono problemi strutturali economico-finanziari, che avrebbero potuto portare a crisi di liquidità e conseguente difficoltà nell’erogazione degli stipendi dei dipendenti. In quella occasione, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil confermarono la loro piena disponibilità a collaborare con l’Amministrazione, nella proposizione di possibili soluzioni ai problemi prospettati, in particolare nella reinternalizzazione, nell’individuazione e riduzione di sprechi, nell’agevolazione della messa in quiescenza dei lavoratori che avessero raggiunto il coefficiente necessario, in una più razionale organizzazione dei servizi, eccetera. Restarono anche d’accordo che avrebbero informato della gravità della situazione i rispettivi direttivi, in attesa di essere nuovamente convocati, a breve, dall’Amministrazione. Trascorso un mese da quell’incontro, senza convocazione, le organizzazioni sindacali, preoccupate vivamente per le voci ricorrenti sulla mancanza di liquidità per la corresponsione degli stipendi e sull’avvenuto impegno finanziario per soli tre mesi per la copertura dei buoni pasto, in data 11 febbraio, richiesero la convocazione di un tavolo di delegazione trattante con somma urgenza, ponendo il limite massimo di cinque giorni dalla ricezione della richiesta. Considerato che questa Amministrazione, dal suo insediamento, ha manifestato la disponibilità a condividere un percorso con le organizzazioni sindacali, per affrontare i molteplici problemi che attanagliano il Comune di Pozzuoli, le organizzazioni sindacali sono rimaste stupite del loro mancato coinvolgimento su tematiche che sono di sua completa pertinenza. E cioè: le politiche organizzative. In particolare, la costituzione della macrostruttura (i dirigenti), senza interpellare le organizzazioni sindacali; le più volte richieste e mai convocate riunioni di tavoli monotematici per l’organizzazione della microstruttura, per la reinternalizzazione graduale dei servizi affidati a ditte esterne e l’adozione di misure per evitare ogni nuovo affidamento di attività o servizi; per l’assoluta mancanza di dati certi sulla situazione economico-finanziaria ed organizzativa dell’Ente; la salvaguardia del mantenimento dei livelli occupazionali e salariali del personale dipendente; il rispetto degli accordi sottoscritti in sede di delegazione trattante, a partire dalla immediata corresponsione dei progetti di produttività 2012 non liquidati, finanziati con l’accordo decentrato per l’anno 2012. In assenza di risposta, e senza aver ricevuto un benché minimo segnale di distensione, le organizzazioni sindacali sono costrette a proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale e a richiedere l’immediata attivazione delle procedure del raffreddamento del conflitto. A tal fine, per rendere partecipi i lavoratori delle preoccupazioni del sindacato sulla situazione economico-finanziaria dell’Ente, comunicano che hanno già fissato per il giorno giovedì 7 marzo, dalle 10 alle 13, l’assemblea generale, da svolgersi sul piazzale della sede Comunale di via Tito Livio, 4”.
Insomma, i sindacati hanno superato anche le recenti spaccature culminate con due distinti documenti in tre giorni, entrambi indirizzati all’Amministrazione (uno, più “duro” sottoscritto da Cisl e Uil il 15 febbraio e l’altro, più “attendista” firmato solo dalla Cgil il 18 febbraio).
Una frattura che evidentemente dev’essersi risanata quando anche la Cgil ha constatato che il suo ultimo appello ad un dialogo già chiuso da Cisl e Uil è rimasto inascoltato dalle “stanze dei bottoni”.
Sindaco, assessori e dirigenti sono dunque riusciti nella non facile “impresa” di ricompattare contro di loro un interlocutore ormai prossimo alla “rottura” interna e ad una clamorosa trattativa su “tavoli” separati.
Chi governa la città evidentemente non vuole essere “disturbato” con richieste di confronto su temi scottanti come quelli su cui il sindacato avrebbe voluto interloquire.
D’altronde non c’è nulla di cui meravigliarsi: se con un Municipio ad un passo dal dissesto e in enormi difficoltà a pagare persino i dipendenti dell’Ente, il Primo Cittadino non ha ancora sentito nemmeno il dovere istituzionale di chiedere la convocazione di un consiglio comunale per discutere della gravissima situazione economico-finanziaria con gli eletti dal popolo (ossia l’espressione di un’intera città), quale dialogo si aspettavano di ottenere Cgil, Cisl e Uil che rappresentano “soltanto” un migliaio di lavoratori?
(da “Il Corriere Flegreo” del 5 marzo 2013)