Una storia incredibile arriva dalle “quinte” del lungomare di via Napoli. Qui, infatti, in via Angelo Compagnone, un giovane professionista sta vivendo da due mesi un vero e proprio incubo.
Un’invasione di blatte sia in casa che nella strada in cui risiede al secondo piano di un palazzo.
“Stiamo impazzendo – ci dice Marco V., protagonista suo malgrado di questa vicenda – Speravamo che la deblattizzazione promessa dal Comune avesse i suoi effetti e invece niente. Non so quante blatte, dal mese di giugno, ho ammazzato e buttato nel water. Mi sembra di essere in un film dell’orrore, ricordate gli uccelli di Hitchcock? Mia moglie ha ormai preso la psicosi per qualsiasi insetto: come vede qualcosa che vola, le viene una crisi di nervi. Prima le blatte entravano dalla finestra, poi ci siamo tappati in casa ma abbiamo scoperto che ci sono lo stesso, probabilmente escono dal wc, dal suo scarico o dal bidè. Fatto sta che abbiamo cosparso di veleno tutte le zone più a rischio della nostra casa, in cui, a causa di questo problema, cerchiamo di stare il meno possibile. Abbiamo una bimba di 4 anni alla quale siamo stati costretti a spiegare che non deve più camminare scalza per casa e non deve mai toccare quella polverina bianca. Anche lei per questa situazione ha sviluppato una fobia, piange persino quando vede volare le mosche. Ci sono blatte pure fuori al pianerottolo, per le scale, abbiamo messo il veleno anche lì. Non vi dico sulla strada. E’ uno schifo, ma come si può vivere così?”.
Nell’impossibilità di debellare questa infestazione, l’unica soluzione sarebbe il trasloco.
Ma, ammesso che ce lo si possa permettere, è mai possibile dover pensare addirittura di abbandonare il proprio tetto per situazioni del genere, che si potrebbero e dovrebbero prevenire con maggiore attenzione o con la giusta tempistica?