La legge non ammette ignoranza. Ma quando la legge è spiegata in modo sbagliato (o addirittura fuorviante) nell’unico modo ammesso per comunicarla ai cittadini, infrangerla diventa facile e persino giustificato.
Esempio lampante di una situazione del genere sono i cartelli segnaletici che, su tutto il territorio di Pozzuoli, indicano il costo della tariffa oraria sulle strisce blu disegnate dal Comune.

Il caso è stato sollevato, attraverso Facebook, ieri sera da un automobilista multato dai vigili urbani per aver parcheggiato senza grattino sulle strisce blu alle 20.15 di sabato scorso.
Il contravvenzionato sostiene che, contrariamente a quanto stabilito dalla polizia municipale, la segnaletica gli dava diritto a parcheggiare gratis dalle 20.01 alle 21,59.
Ed è davvero difficile dargli torto.
Il cartello segnaletico di riferimento, infatti, recita testualmente che “tutti i giorni, dalle 8 alle 20, la sosta costa 50 centesimi per la prima ora o frazione di ora mentre costa 1 euro per le ore successive alla prima e rispettive frazioni”. Dopodichè, si specifica che “dal lunedì al giovedì dalle 20 alle 22 ed il venerdì, sabato, domenica e festivi, dalle 22 alle 2” si paga 1 euro all’ora o frazione di ora.
Fateci caso: in questi cartelli, manca l’indicazione specifica del costo della sosta tra le 20 e le 22 del venerdì, sabato, domenica e festivi.
E, dunque, in mancanza di un’indicazione specifica, l’automobilista è indotto a pensare che in quegli orari di quei giorni, la sosta sia gratis.

Non si può dare alcuna interpretazione diversa al testo del cartello.
Che è sbagliato, incompleto, fuorviante, ingannevole.
Cartello che evidentemente, giacchè (come si legge nell’articolo 5 della delibera di Giunta numero 86 del 2 luglio 2014) il piano per la disciplina della sosta prevede il parcheggio a pagamento tutti i giorni dalle 8 alle 22 (e in alcuni casi fino alle 2 di notte) disattende le intenzioni dell’Amministrazione creando un “buco” di due ore in cui è possibile parcheggiare gratis.

Questi segnali vanno subito cambiati e riscritti correttamente (ovviamente, a spese di chi ne ha sbagliato il testo, non certo facendo gravare questo costo sulla collettività!)
Il che non evita al Comune il rischio di ricorsi da parte di chi, in quei giorni e in quegli orari, ha pagato la sosta o è stato multato per aver parcheggiato gratis…