Ricevo e pubblico*
Gentile Direttore, innanzitutto voglio esprimere tutta la mia solidarietà all’amico (oltre che collega) Vincenzo Addati per la brutta avventura che gli è capitata alcuni giorni fa (http://www.pozzuoli21.it/enzo-addati-racconta-il-pestaggio-subito-dai-rapinatori-ho-visto-la-morte-in-faccia-ma-per-fortuna-quellarma-si-e-inceppata/) e ringraziare, a nome di tutta la cittadinanza, le forze dell’ordine (Polizia di Stato e Carabinieri) ed un nostro coraggioso concittadino, per aver assicurato alla giustizia, nel giro di pochi minuti, gli autori del grave atto criminoso.
Oggi, noi commercianti del centro storico di Pozzuoli (pardon, centro di ristoro) stiamo attraversando un periodo buio, e per la crisi economica mondiale in atto e per i disagi dovuti ai lavori di riqualificazione della piazza.
I lavori si dovevano e si devono fare.
Ma, purtroppo, questo, insieme alle sciagurate liberalizzazioni di Bersani, ha comportato la desertificazione dell’intera area.
Dalla mattina fino alle ore 18.00, tutta la zona è spettrale e desolante.
Insomma, una valle di lacrime (un terreno fertile per i malintenzionati).
La maggior parte delle serrande sono abbassate perché trattasi di locali che aprono solo nella tarda serata.
Ormai, il puteolano che vive nella periferia, non è più motivato a scendere in piazza, sia per il problema della sosta, sia perché, di negozi, ne sono rimasti ben pochi.
Un centro storico dove non ci sono negozi di artigianato locale, di prodotti tipici, antiquari e librerie, che centro storico è?
Un centro storico dove non si fanno mercati, fiere o mostre, che centro storico è?
Però, quello che ci conforta e ci fanno compagnia, sono le auto e le moto che sfrecciano all’interno dell’area pedonale, appena terminata, in barba a tutti i divieti.
Perché non creare un presidio della Polizia Locale all’interno della piazza?
A proposito, dove sono finite le bici elettriche ed i segway?
Mi verrebbe voglia di suggerire, ai pellegrini diretti a Gerusalemme, di venire in piazza a Pozzuoli: il viaggio è più breve, costa meno e, di muri per piangere, ce ne sono parecchi.
Sul suo blog, ho letto il commento di un signore in merito a dei provvedimenti (impianti di videosorveglianza) che il sindaco Figliolia intenderebbe adottare, per garantire la sicurezza ai cittadini.
Questo signore disapprova l’acquisto di questi impianti da parte dell’Amministrazione perché, a suo dire, la spesa graverebbe sulla collettività e, quindi, invita il Sindaco a fare una delibera per obbligare i commercianti all’acquisto di tali apparecchiature.
Egregio signore, la sicurezza ai cittadini o agli avventori non la devono garantire i commercianti ma le istituzioni, anche attraverso l’acquisto, con soldi pubblici, di alcune apparecchiature.
Egregio signore, quello che non dovrebbe gravare sulla collettività (ci sta chi da sempre paga per sé e per gli altri) sono i mancati introiti dovuti a coloro che evadono o eludono il pagamento del canone dell’acqua, della spazzatura, della Rai, dell’Iva, dell’Imu, dell’Irpef e di quant’altro.
Egregio signore, quello che non dovrebbe gravare sulla collettività sono le giornate improduttive di qualche dipendente pubblico che si mette in malattia per andare a caccia, a pesca o dalla sua dama di compagnia.
Egregio signore, quello che non dovrebbe gravare sulla collettività sono le spese pazze (di alcuni Comuni italiani e di alcuni Parlamentari) per cornetti, cappuccini, auto blu, telefonini, borse 24 ore di “pelle umana”, cerimonie, fuochi di artificio e champagne (schiaffi alla miseria e alla povera gente).
Egregio signore, prima di scrivere ho imparato a riflettere.
(commerciante del centro storico di Pozzuoli)
(nelle foto grande in alto e nelle tre foto centrali senza didascalia, un’auto e due moto in sosta nell’area pedonale di corso della Repubblica)