venerdì, Ottobre 4, 2024
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Il Comune aumenta l’Imu sulle seconde case per contenere la stangata sui rifiuti

Chi ha una seconda casa di proprietà pagherà un’Imu più alta per evitare l’aumento della tassa sulla spazzatura.

E’ quanto deciderà il Consiglio Comunale nella seduta che si terrà domani mattina (sabato 30) a partire dalle 11 al rione Terra.

Dal Municipio arriva, dunque, un’altra importante novità per i cittadini.

La commissione consiliare bilancio ha infatti trovato la soluzione per scongiurare l’incremento della Tarsu nella misura del 2,5% per ogni contribuente in virtù dei 500mila euro dei costi di trasporto in discarica da pagare alla Provincia per il 2013, costi saliti da 149 a 170,75 euro a tonnellata.

In pratica, secondo i calcoli effettuati da politici e tecnici, chiedendo il 3,91% in più di Imu ai soli proprietari di seconde  case, è possibile coprire la “bolletta” da mezzo milione di euro recapitata all’Ente da parte dell’Amministrazione Provinciale, senza gravare sulle tasche di tutti i puteolani.

Tutto ciò, fermo restando il fatto che ogni contribuente della città, per il 2013, dovrà comunque già versare allo Stato una sovrattassa di 30 centesimi per metro quadrato, una “eredità” inevitabile della Tares anche per quei comuni, come Pozzuoli che, aderendo all’opportunità concessa dalla  legge numero 124 del 28 ottobre scorso, hanno deciso, per il solo 2013, di applicare la Tarsu anziché la Tares.

Una differenza non da poco, visto che la Tarsu si basa soltanto sulla superficie da tassare, mentre la Tares tiene conto della quantità di rifiuti prodotta in relazione alla composizione del nucleo familiare ed alla tipologia di attività commerciale.

Dunque, si prospetta una tassa sulla spazzatura 2013 meno pesante del previsto per i cittadini che, dopo aver già pagato i due acconti Tares (il primo in due rate tra agosto e settembre ed il secondo in altre due rate ad ottobre e novembre: acconti che erano calcolati sulla base dell’80% della Tarsu 2012), adesso dovranno versare il saldo con i criteri stabiliti dalla Tarsu.

Saldo che, dunque, conterrà il residuo 20% della Tarsu 2012 più la sovrattassa di 30 centesimi a metro quadrato dovuta allo Stato, ma non l’ulteriore aumento del 2,5% (per finanziare l’incremento del costo provinciale di trasporto dei rifiuti in discarica), aumento che, nelle casse municipali, sarà compensato da un incremento di entrate derivato appunto dall’aumento del 3,91% di Imu per i proprietari di seconde case.

Saldo Tarsu che, così come già evidenziato in anteprima esclusiva il 13 novembre da “Pozzuoli21” (http://www.pozzuoli21.it/tassa-sui-rifiuti-slitta-il-saldo-e-si-paghera-in-tre-rate/) non dovrà più essere pagato in un’unica rata il 31 dicembre, ma in tre rate di uguale importo.

La prima rata entro 30 giorni dalla notifica dell’intimazione di pagamento (dunque si presume che, al contrario di quanto avvenuto per la Tarsu 2012 e per gli acconti Tares 2013, stavolta ci sarà una notifica da firmare quando arriverà il bollettino); la seconda rata entro 30 giorni dalla scadenza della prima rata; la terza ed ultima rata entro 30 giorni dalla scadenza della seconda rata.

Tutte le scadenze partiranno dunque dalla notifica della prima rata di saldo, che, salvo intoppi, dovrebbe avvenire entro il prossimo mese di gennaio.

Il consiglio comunale di domattina, oltre all’approvazione dell’aliquota Imu per il 2013 (più la ratifica di quattro debiti fuori bilancio, una variazione di bilancio e l’approvazione della progettazione della prima annualità del secondo piano sociale regionale per il triennio 2013-2015), avrà come punto cardine la verifica dello stato di attuazione dei programmi e la manovra di riequilibrio di bilancio per l’anno in corso.

Atti molto delicati, alcuni di essi praticamente indispensabili per la vita amministrativa dell’Ente.

Tant’è che,  rispetto alla data originaria di oggi, la seduta è stata rinviata di 24 ore, “per la necessità di garantire il corretto esercizio delle prerogative dei consiglieri comunali, nonché per l’incertezza dell’assetto normativo in materia di fiscalità locale a livello centrale”, come si legge testualmente nell’avviso di convocazione firmato dal presidente consiliare Enrico Russo.

Un’esigenza sollevata dall’intera opposizione (Filippo Monaco, Pietro De Vito, Guido Iasiello, Tito Fenocchio e Salvatore Maione) che, in una lettera inviata martedì al presidente consiliare, al sindaco e al segretario generale, aveva chiesto di “rinviare di almeno una settimana il consiglio comunale già convocato per il 29 novembre”, in quanto, il giorno 26 non erano “ancora pervenuti gli atti relativi alla verifica dello stato di accertamento delle entrate ed impegni di spesa sul mantenimento degli equilibri di bilancio” e, dunque, secondo i rappresentanti della minoranza, non era possibile “poter espletare il proprio mandato nel miglior modo possibile”, considerato anche che “il termine di approvazione da parte del consiglio comunale è stato spostato alla data del 15 dicembre 2013”.

Secondo Tito Fenocchio, “alla fine, sia pure per la sua preoccupazione che la validità di tutti gli atti in discussione fosse da noi ufficialmente impugnata, c’è stata almeno la sensibilità politica da parte del sindaco di accogliere parzialmente il nostro appello e rinviare la seduta nel termine minimo consentito di due giorni dal momento in cui gli atti sono stati messi materialmente a disposizione dei consiglieri. Ma, come al solito, l’Amministrazione Comunale restringe al massimo i tempi per mettere a disposizione dei consiglieri comunali gli atti entro  48 ore dalla loro votazione in aula così come prevede la legge, in modo da consentire una discussione serena e approfondita. Un atteggiamento che non rende sereno il dibattito politico né consente un’adeguata preparazione sul merito degli argomenti”.

Un’accusa a cui, la maggioranza, replica attraverso Elio Buono: “Il ritardo nel perfezionamento di tutti gli atti –sostiene il capogruppo del Pd- è stato sanato con lo slittamento di 24 ore della seduta consiliare ma era dovuto fondamentalmente all’incertezza in materia di finanza locale da parte del governo, nello specifico in materia di Imu. Basti solo pensare che la schizofrenia è tale che, nel giro di un anno, abbiamo visto passare Tarsu, Tares, Tris, Tari e ora la Iuc.Tra l’altro si tratta di atti che dovevano ottenere il parere dei revisori dei conti, nominati soltanto il 13 novembre durante l’ultimo consiglio comunale”.

Schermaglie politiche che rischiano di proseguire in aula oggi, quando, oltre ad entrare nel merito delle varie questioni, si potrebbe aprire una discussione anche sul metodo seguito per giungere, col fiatone, ai vari provvedimenti al vaglio del parlamentino civico.

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