Il “Giudizio Universale” raccontato da un giovane scrittore di Pozzuoli

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Lui si chiamaGiovanni Carullo, ha 19 anni, abita in una traversa del lungomare di via Napoli, studia Lettere Moderne alla Federico II e  la suaopera primaè destinata a suscitare enorme scalpore.

Se non ci credete, dovete provare a leggere le 104 pagine de“Il Giudizio Universale”, il poemetto scritto da Giovanni quando ancora era alunno del“Virgilio”e che da un mese è stato pubblicato dalla casa editrice “Le Parche”.

Non è semplice spiegare la trama di questo“fantasy psicologico”(così come lo definisce l’autore) in cui, intrecciando fede e scienza in un testo che alterna icanti in fiorentino anticoad una narrazione  in italiano corrente, Giovanni ha come primo obiettivo“rivalutare tutte le categorie ghettizzate dai Testi Sacri”, a cominciare dalle donne, rappresentate daAcerbugna,“l’unico angelo femminile del Paradiso, che rappresenta la Perfezione”.

“Io vorrei che questo libro fosse letto soprattutto da chi ha dubbi, da chi non crede di sapere tutto e vuole analizzare una verità alternativa ai dogmi che ci sono stati imposti e che ci schiacciano fin dalla nascita– ci spiegaGiovanni–Secondo la mia visione delle cose, ad esempio,l’uomo si sente abbandonato da Dio perché Dio è effettivamente impegnato in una missione più importante da compiere, quella di bloccare Lucifero, che vuole distruggere l’umanità.Lucifero sarà stritolato nella morsa di due gabbiachele che si muovono al ritmo di vere e proprie lancette e che, nel 26°secolo, un arco temporale non casuale e  di cui spiegherò il perché nel poemetto, faranno crollare l’inferno consentendo all’Onnipotente di tornare ad occuparsi degli uomini. Ed è in quel momento che ci sarà il Giudizio Universale”.

Giovanni,  dove e quando hai tratto l’ispirazione per scrivere un testo così impegnativo?Dalla “Divina Commedia”, a 16 anni. Al terzo anno di Liceo, la nostra insegnante di Lettere ci assegnò un esercizio, (era il numero 34, lo ricordo ancora) in cui bisognava provare a scrivere in stile dantesco le parti mancanti nel poema, quelle, per intenderci, in cui Dante, nell’Inferno, perdeva i sensi. Mi cimentai in questo test e la professoressa rimase sconvolta, i miei compagni di classe increduli. Quell’esercizio è diventato questo libro e da lì ho capito che scrivere sarebbe diventata la mia vita.

Quanto tempo hai impiegato per comporre il tuo“Giudizio Universale”?Quattro mesi nella prima stesura. Ma poi l’ho integrato e arricchito anche grazie a ciò che apprendevo studiando. La parte principale del poemetto, ad esempio, è ispirata al fuoco fatuo, che ci venne spiegato dall’insegnante di Storia dell’Arte. E così ho immaginato che all’Inferno ivanitosidovessero essere puniti in eterno proprio dalfuoco fatuo, guardandosi per sempre ad uno specchio che rifletteva la loro immagine come quella di un corpo in putrefazione, specchio la cui unica fonte di illuminazione era alimentata proprio da una fiammella di fuoco fatuo. Fuoco a sua volta creato dalle gocce di sangue che i vanitosi facevano scorrere ogni volta che, guardandosi in quello specchio e rifiutando un’immagine così sconvolgente del proprio corpo, tentavano di romperlo a pugni, ferendosi e sanguinando…

Perché, nella tua visione dell’universo, Dio è impegnato a combattere Lucifero e non può occuparsi ancora degli uomini?Perché Lucifero capì che turbare laPerfezioneera l’unico modo per sovvertire il potere di Dio e tentare di prendere il Suo posto. La Perfezione era rappresentata daAcerbugna, sorella di Lucifero ed unica entità femminile del Paradiso.Luciferoallora si recò da Acerbugna e le chiese di donargli per qualche istante una goccia del suo sangue per poter ammirare la Perfezione da vicino. Acerbugna, fidandosi del fratello, accettò di fargli questo dono, ma Lucifero la tradì e non le restituì  quella goccia di sangue. In questo modo la Perfezione venne turbata definitivamente, il Cielo e la Terra si separarono eDio, aggrappandosi alle due estremità, cercò di bloccare Lucifero al centro della Terra facendo sgorgare ilLeté, il fiume paradisiaco dal suo petto. Il fiume colpì Lucifero, che finì al centro della Terra. Il movimento delle sue ali ghiacciò il fiume che lo investì, bloccandolo per l’eternità. Ma soltanto quando verrà stritolato dalle duegabbiachele,Lucifero sarà eliminato, l’Inferno crollerà e Dio tornerà ad occuparsi degli uomini con il Giudizio Universale.

Giovanni, dopo averlo fatto già a Pozzuoli, presenterà “Il Giudizio Universale” anche a Napoli, allafiera “Ricomincio dai Libri”, in programma da questo venerdì (29 settembre) a domenica 1 ottobre presso l’ex ospedale della Pace.

Acquistare una copia del libro(al costo di 15 euro)è possibile con le seguenti modalità: attraverso Amazon; inviando un messaggio allapagina Facebook della casa editrice“Le Parche Edizioni”; recandosi presso le librerie“Feltrinelli”di via Chiaia  e“Mondadori”di Fuorigrotta.

A Giovanni Carullo, i nostri migliori auguri di buona fortuna.