Sono bastati poco più di cinque mesi per rendere necessari i primi lavori urgenti di manutenzione al nuovo mercatino di via Fasano, riaperto il 31 gennaio e inaugurato il 18 febbraio.
Il settore dedicato agli alimentari e all’ortofrutta, infatti, sarà chiuso almeno fino a giovedì di questa settimana per effettuare la ripavimentazione del corridoio centrale.
Tutta colpa delle condizioni penose in cui versa il piano di calpestio adibito sia al passaggio dei clienti sia a quello dei carrelli per il carico e lo scarico delle merci: macchie ed abrasioni ovunque, non certo compatibili con le norme di sicurezza e igienico-sanitarie che bisogna rispettare severamente in strutture del genere.

E così, il Comune ha deciso di intervenire sospendendo le operazioni di vendita da domani (oggi, per i mercati, è riposo festivo) e per un minimo di tre giorni consecutivi.
Il Municipio spenderà 35.380 euro per affidare ad una ditta privata il trattamento di quella superficie ormai logora con una pittura resinata (per scaricare la determina dirigenziale 839 del 2 maggio, che autorizza e motiva questa spesa, clicca su http://servizi.comune.pozzuoli.na.it/albopretorio/DettaglioElemento.aspx?id=17533)
Sarebbe meglio dire che si spenderanno “altri” 35.380 euro.
Perché non dobbiamo mai dimenticare che rifare daccapo il mercatino di via Fasano (dopo la chiusura imposta da Asl e Nas il 12 aprile dello scorso anno) è costato alla collettività, in otto mesi di lavori, circa 750mila euro (tra importo dell’appalto, ribassi e varianti in corso d’opera: e c’è chi addirittura, sommando tutte le spese sostenute per realizzare l’opera, calcola che il “conto” per la collettività sia attualmente attestatosi a 976.642,89 euro, come potere leggere nel sottostante commento a questo articolo da parte dell’architetto Domenico Grande: si tratta dello stesso professionista che otto mesi fa, con una lettera aperta, aveva sollevato fortissimi dubbi sulla legittimità urbanistica dell’intervento http://www.pozzuoli21.it/i-lavori-al-nuovo-mercatino-secondo-me-stanno-violando-la-legge-e-vi-spiego-perche/ ).
E viene spontaneo fare una riflessione: dopo aver appena finito di investire questa montagna di denaro pubblico (1 miliardo e mezzo delle vecchie lire!), è normale che già si debbano sborsare altri quattrini per problematiche che non appaiono provocate dalla fatalità o da un cattivo uso dell’impianto?
Ed è normale far patire altri disagi ad operatori commerciali il cui fatturato è stato già messo a durissima prova non solo dalla crisi economica ma anche dal lungo periodo di “accampamento” nei tendoni del parcheggio ex Sofer?
Visto che manca appena un mese, non sarebbe stato più logico attendere magari la settimana di ferragosto (quella commercialmente più “moscia”) per intervenire senza creare troppi danni economici a chi lavora lì dentro?
I venditori di alimentari, frutta e verdura sono molto arrabbiati col Comune: “Chi ha progettato i lavori non ha voluto ascoltarci e questi sono i risultati -tuonano alcuni di essi- Fin dal primo momento, avevamo detto che nel nostro settore bisognava installare lo stesso piastrellato utilizzato per i pescivendoli. Avevamo detto che il pavimento in cemento industriale non andava bene perché si sarebbe sporcato e danneggiato in pochi giorni. E puntualmente così è accaduto. E’ inspiegabile come, per non volerci proprio prendere in considerazione, questi signori abbiano commesso lo stesso errore già fatto in passato per il mercato ittico all’ingrosso. Per di più, ora poi vorrebbero rimediare con la pittura resinata. Hanno già fatto una prova due mesi fa, questa prova è sotto gli occhi di tutti qui dentro al mercato e non è andata bene: il pavimento si danneggia ugualmente, tra cinque o sei mesi saremo nuovamente punto e daccapo e ci costringeranno a chiudere l’attività un’altra volta. Ma noi mica possiamo andare avanti così? Stare fermi, pure soltanto per due o tre giorni, significa perdere incassi e clienti. E oggi come oggi nessun commerciante si può permettere un lusso del genere, soprattutto noi ambulanti. Quindi, il Comune facesse il proprio dovere, ma in fretta e con interventi risolutivi. Qui al mercato ci sono perfino problemi di areazione, pezzi di struttura da rimettere a posto e, addirittura, nella zona dell’ittico, un pannello mancante, volato via col nubifragio di un mese fa. Le cose a chi di dovere noi le segnaliamo, ma è come parlare ad un muro…”.

Cara Amministrazione Comunale, chi deve pagare per tutto ciò?
Sempre le tasche di noi cittadini o c’è qualche responsabile (magari già ampiamente remunerato) al quale dobbiamo chiedere il conto di tanti e tali inconvenienti in un edificio appena “nato”?



