Ricevo e pubblico*
Egregio Direttore, ho letto su vari siti e quotidiani dell’aggressione avvenuta sabato sera sul lungomare di via Napoli.
Ho vissuto in prima persona l’evento perché ero presente sul posto con mio marito nel momento in cui il titolare del pub è intervenuto per sedare la rissa: di conseguenza, posso ritenermi una “bene informata”.
La cosa che davvero fa rabbrividire non è la presenza – come ho letto – di orde di ragazzini, bande, eccetera eccetera.
I ragazzini che si sono scontrati erano quelli che si potrebbe definire “bravi ragazzi”.
Niente facce da teppisti o altro!
Ragazzi che nessuno guarderebbe con sospetto.
Ho visto bene il ragazzino che ha estratto dalla tasca quella che qualcuno ha detto essere una pistola.
Un biondino, piccolino, che chissà quale personaggio credeva di stare interpretando, ha colpito l’altro ragazzino, e appena ha visto il sangue è corso via.
Ciò che invece davvero mi ha lasciato sconvolta è stata l’indifferenza della gente.
Attorno a loro c’era chi faceva foto e video con i telefonini.
E non parlo di ragazzini, ma tutti.
Chi non aveva il telefono in mano guardava, ma si faceva i famosi “cavoli propri”, come troppo spesso a Pozzuoli accade quando le cose non toccano in prima persona noi.
Ho visto un lampeggiare blu e mi sono girata.
Ho visto il titolare del locale che parlava con loro, ma subito dopo lui è corso verso la rissa, e la vigilessa… è scesa dall’auto a fare una multa ad un’auto parcheggiata sulle strisce pedonali! Indifferente a ciò che stava accadendo!
E’ questo che mi spaventa: se i tutori dell’ordine sono sordi alle richieste di aiuto, se non c’è solidarietà tra gente perbene, che città siamo? Che civiltà siamo?
*Lettera firmata