Ricevo e pubblico*
In riferimento alla lettera del signor Antonio Isabettini pubblicata sul blog Pozzuoli21, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei ritiene opportuno rispondere, in quanto nominati alcuni Beni appartenenti all’Ente.
Si tratta del Tempio di Serapide, Necropoli di Celle e San Vito, Stadio Antonino Pio, Grotta di Cocceio e Cuma.
Tempio di Serapide, Necropoli di Celle e San Vito, Stadio Antonino Pio: sono considerati “siti minori” e l’insufficienza di personale non consente l’apertura costante, ma soltanto in occasioni straordinarie. Dopo aver preso in carico il programma per la manutenzione del verde in questi monumenti, si sta lavorando su uno step successivo: la realizzazione di un piano che consentirà ad associazioni e cooperative di poter gestire questi siti, creando una rete culturale ed economica.
Grotta di Cocceio: si sta lavorando per consentire l’apertura, probabilmente per giugno, considerando lo studio in corso sulla fase di colonizzazione dei pipistrelli presenti all’interno della grotta (una specie protetta), per consentire un uso del sito in modo ecosostenibile ed ecocompatibile, così come è stato anche dichiarato alcuni giorni fa su un noto quotidiano.

Cuma: sito funzionante. La parte alta è visitabile in ogni momento dell’anno; la parte bassa è oggetto di scavi e studi da parte delle università campane e di istituti di ricerca internazionali. In determinati periodi dell’anno con questi archeologi è possibile visitare i percorsi-cantieri didattici, mostrando le nuove scoperte. Nel periodo estivo, considerando anche la natura del luogo, si ospitano diversi spettacoli serali, come quelli di Efestoval o di Pozzuoli Jazz Festival.
Con Osservanza.
*Parco Archeologico dei Campi Flegrei
Risponde il maestro d’arte Antonio Isabettini
Con la stessa tristezza che mi ha spinto ad elencare i siti archeologici impraticabili, occultati o mai aperti al pubblico, rispondo alla garbata replica. Intanto , mi sorprende molto essere informato che il “TEMPIO di SERAPIDE” rientri nei siti cosiddetti “minori.” L’informazione giunge da autorevoli competenze quali voi rappresentate. Il “TEMPIO di SERAPIDE”, da secoli, rimane il simbolo storico della “nostra” POZZUOLI e dell’antica PUTEOLI., Raffigurato su tutta l’iconografia puteolana e flegrea a partire dal XIII secolo. Ancora oggi, dopo 150 anni ed ininterrottamente è inciso in bassorilievo sulla “LYELL MEDAL”, un riconoscimento annuale e mondiale donato a scienziati e istituito dalla “GEOLOGICAL SOCIETY” di LONDRA dal 1875 ,in memoria del geologo CHARLES LYELL che studiò per primo il “MACELLUM” puteolano e riprodotto come frontespizio sul suo volume “Principi di geologia” del 1832, senza elencare le copertine dedicate al tempio , proposte da autorevoli e contemporanee riviste scientifiche di chiara fama mondiale.
Mi sorprende, inoltre, sapere che anche lo “STADIO ANTONINO PIO” che accoglieva i giochi atletici quinquennali, gli “EUSEBEIA”, in memoria di ADRIANO, rientri nei siti cosiddetti “minori”.
Ora non so se di serie B o C , di conseguenza gli atri siti da voi non menzionati a che categoria appartengono?
Ogni singola pietra o basolo , racconta una storia e tutti , meritano ” rispetto”.
Nella vostra risposta, da cui si evince l’atavica mancanza di personale, progetti per le associazioni di vecchia data ,e riferimenti spettacolari , niente viene detto a proposito delle problematiche dell’ANFITEATRO , della mai apertura del “PARCO ARCHEOLOGICO alla SOLFATARA”, del “vespasiano” del XXI sec. d.C. di VIA CELLE, la chiusura della PSEUDO GROTTA della SIBILLA, mentre rinnovate, ancora una volta, la futura riapertura della GROTTA di COCCEIO, della cui problematica faunistica si sapeva dal primo giorno.
Se oggi, su 5 siti archeologici di POZZUOLI e 5 di BACOLI, si nota una cartellonistica turistica, descrittiva, lo si deve al sottoscritto – che scelse i siti e i testi – e ad un imprenditore privato che volle donare alle città le tabelle espositive.
Ringrazio per le corpose informazioni su CUMA, unico sito che non ho voluto inserire nell’elenco, che potrebbe continuare, ma la tristezza è tanta. Cordialità e buon lavoro.