a cura di Carlo Pareto (responsabile relazioni esterne Inps Pozzuoli)
Prima timida inversione di tendenza dall’inizio della crisi nei protesti e nei tempi di pagamento: secondo dati Cerved analizzati dall’Ansa, nel terzo trimestre 2013 le imprese protestate scendono a 62mila (-6% rispetto allo stesso periodo del 2012), mentre i pagamenti avvengono in media in 77 giorni, con un recupero di 3,5 giorni. Tra luglio e settembre 2013, in Italia si contano 196mila protesti levati a oltre 62mila aziende, registrando così una diminuzione rispettivamente del 7,2% e del 6% rispetto a quanto osservato nello stesso trimestre dell’anno precedente.
Questo miglioramento è da attribuire principalmente al calo registrato nelle imprese individuali: nell’estate scorsa, le società individuali protestate ammontavano a 41mila, quindi con una decrescita dell’8,5%.
”La situazione complessiva dell’economia rimane ancora difficile ma questo contemporaneo calo di fenomeni negativi, benché non diffuso su tutte le aree del territorio, potrebbe indicare il superamento del picco della crisi”, ha commentato Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato del Cerved, gruppo specializzato nell’analisi delle imprese e nello sviluppo dei modelli di valutazione del rischio di credito.
Il miglioramento sui protesti è accompagnato da un altro dato positivo, la discesa del valore dei mancati pagamenti: secondo il database che raccoglie le abitudini nelle transazioni commerciali di oltre 2 milioni di aziende, in estate non è stato saldato il 31,7% del valore delle fatture in scadenza contro il 32,9% dello stesso periodo del 2012.
Nel trimestre in esame, l’ultimo per il quale sono disponibili dati omogenei, si sono ridotti anche i tempi di incasso delle fatture: le imprese hanno infatti pagato mediamente in 77,7 giorni, sempre tantissimi, ma tre giorni e mezzo prima rispetto a quanto avveniva nel corrispondente lasso di tempo dell’anno precedente. All’origine vi è sia un accorciamento dei tempi medi concordati tra cliente e fornitore sia una riduzione dei giorni medi di ritardo, che toccano un minimo di 17,7 giorni.
Il quadro positivo è confermato anche dal calo della presenza di aziende che hanno accumulato ritardi di oltre due mesi, casi che frequentemente possono sfociare in default.
Ma, secondo gli analisti del Cerved consultati dall’Ansa, è ancora presto per ritenere che la crisi sia superata: se questa inversione di tendenza dovesse proseguire nell’ultimo trimestre, le stime per l’intero 2013 indicano che il numero di società non individuali con almeno un protesto (-1% nei tre mesi estivi) toccherà un massimo dall’inizio della crisi, avvicinandosi a quota 50mila (contro le 47mila del 2012) a causa del boom registrato nel primo semestre.