a cura di Carlo Pareto (responsabile relazioni esterne Inps Pozzuoli)
Si muove su due ruote, invece che sulle “tradizionali” quattro, consentendo la mobilità con un semplice spostamento del tronco avanti e indietro e lasciando del tutto libere le mani. E –grazie alle sue caratteristiche tecniche– assicura viaggi sicuri e confortevoli, sia su terreni sconnessi sia su terreni in pendenza. Sono queste le due principali innovazioni che fanno della sedia a ruote Genny Urban 2.0 –fornita dall’Inail tramite il Centro protesi di Vigorso di Budrio– uno strumento di concezione avveniristica, destinato probabilmente a cambiare il futuro approccio alla mobilità dei paraplegici.
Dalla prima visita al collaudo presso il Ciac di Bari.
Iscritta al Repertorio dispositivi medici del ministero della Sanità (codice numero 775535), Genny Urban 2.0 è stata messa in commercio da meno di un anno. Per la sua fornitura, il Centro protesi Inail – attraverso l’area Ausili e assistenza sul territorio – ha implementato un protocollo specifico che prevede una prima visita medico-tecnica finalizzata a verificare il possesso dei requisiti per la guida e un successivo percorso addestrativo al suo uso della durata di tre giorni.
L’intero iter –dalla prima visita al collaudo– è stato delocalizzato a Bari, presso il Ciac (Centro di informazione, assistenza e consulenza per neurolesi) della Direzione regionale Inail Puglia.
La soddisfazione di chi la usa: “Più agevoli i gesti quotidiani”. “E’ soprattutto all’interno degli ambienti domestici che ho visto la differenza rispetto alle sedie a ruote convenzionali –ha affermato Fabio Galati, il primo assistito pugliese a utilizzare Genny Urban 2.0– Riesco, infatti, a compiere molto più agevolmente i gesti quotidiani, vista la possibilità di adoperare le mani e la capacità di Genny di ruotare su se stessa. Ma anche la possibilità di muovermi all’esterno è molto migliorata, data l’autonomia di circa 38 km. per ogni ciclo di carica delle batterie”.
L’obiettivo: fornire l’ausilio senza viaggi faticosi. Particolarmente apprezzato, inoltre, è stato il potere evitare ogni viaggio alla struttura emiliana. “Il vero vantaggio è stato proprio quello di non dover affrontare lunghi spostamenti fino a Vigorso di Budrio per fare l’iter previsto –ha sottolineato Galati– Poter rimanere in regione per me è stato davvero utilissimo”.
Procedere dalla identificazione del bisogno alle verifiche cliniche di idoneità, alla prova di utilizzo indoor e outdoor, all’addestramento per giungere alla fornitura del più avanzato dispositivo di mobilità per paraplegici –e tutto questo in meno di due mesi e rimanendo nella propria regione– è stato, in effetti, l’obiettivo a favore dei propri assistiti che l’Inail si è posto da subito con questo progetto.
Asaro: “Coronato l’impegno congiunto della Direzione Puglia e di Vigorso”.
Un obiettivo raggiunto grazie all’intensa attività di collaborazione che ha visto integrati il Punto cliente del Centro protesi e il Ciac della Direzione regionale Puglia.
“Con la fornitura di Genny a un infortunato paraplegico pugliese è stato coronato l’impegno delle strutture regionali e di Vigorso di Budrio –ha rimarcato Giovanni Asaro, direttore regionale Inail Puglia– che hanno operato per rendere disponibile sul territorio un percorso che, diversamente, avrebbe richiesto disagi e lunghi trasferimenti”.
Un immediato riscontro positivo sul territorio.
Il progetto ha previsto che le fasi di valutazione della idoneità clinica dei pazienti per la guida della innovativa carrozzina si realizzasse presso il Ciac di Bari, attraverso le competenze dei professionisti del Polidiagnostico regionale (con un protocollo di visite: neurologica, oculistica, psichiatrica, psicologica, fisiatrica) associato alla prova pratica di utilizzo, gestita dai tecnici ortopedici del Centro protesi. La successiva fase di addestramento all’uso e di collaudo –a distanza di un mese dalla prima fase– effettuata nel contesto urbano della città di Bari, ha consentito la fornitura del dispositivo. L’esperienza è risultata, così, estremamente positiva per la sua capacità di coniugare l’eccellenza espressa nel Centro protesi con un immediato e diretto riscontro sul territorio.