venerdì, Febbraio 7, 2025
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Insegnanti “emigrati” grazie al Governo: due sentenze riaccendono la speranza di riavvicinarsi a casa

E’ un’odissea infinita quella degli insegnanti di ruolo “costretti” ad emigrare nelle regioni del centro-nord grazie al piano nazionale di assunzioni stabilito dalla legge sulla cosiddetta “buona scuola”.

Un problema  – che vede coinvolti anche molti docenti di Pozzuoli e dell’area flegrea – di cui abbiamo già scritto lo scorso anno in due occasioni.

LA TESTIMONIANZA DI UN’INSEGNANTE DI POZZUOLI

E, puntualmente, a poche settimane dalla ripresa delle attività didattiche, ricomincia la protesta dei “deportati”.

Che, stavolta, hanno lanciato una petizione on line indirizzata al premier Gentiloni, al ministro dell’istruzione Fedeli e all’ex presidente del consiglio Renzi, il cui governo introdusse queste novità.

La richiesta è quella di applicare, su scala nazionale, il contenuto di due ordinanze del Tribunale di Reggio Emilia, la numero 180 del 23 gennaio 2017 (CLICCA QUI PER LEGGERLA) e la numero 848 del 27 marzo 2017 (CLICCA QUI PER LEGGERLA) con cui, accogliendo ricorsi presentati da altrettanti docenti, il giudice stabilisce, sostanzialmente che “nell’attribuzione dei posti di sostegno in deroga, i docenti di ruolo collocati nelle graduatorie dei richiedenti assegnazione provvisoria hanno la precedenza sui docenti precari collocati nelle graduatorie ad esaurimento e nelle graduatorie d’istituto”.

I provvedimenti del Tribunale reggiano stabiliscono l’irregolarità delle procedure con cui “nell’attribuire i posti disponibili sul sostegno nelle scuole primarie e dell’infanzia, una volta esauriti i docenti in possesso del titolo di specializzazione” si stipulano “contratti a tempo determinato anziché usufruire dei docenti di ruolo, immessi in servizio nelle zone più disparate d’Italia a causa del piano straordinario di assunzioni della cosiddetta legge sulla ‘buona scuola’.

Attuare concretamente le due ordinanze consentirebbe, di fatto, l’avvicinamento nella regione o nella provincia di residenza, come docenti di sostegno,  a molti insegnanti di ruolo obbligati a lavorare a centinaia di chilometri di casa e che hanno fatto richiesta di ricongiungimento familiare per gravi e motivate ragioni.

Vedremo quali saranno le decisioni del Governo.

Per leggere e firmare la petizione on line lanciata ieri dall’Unione Docenti Immobilizzati del Sud, basta CLICCARE QUI.

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