“Io, minacciata e picchiata da una pescivendola del mercato per aver tentato di adottare un gattino randagio”
Egregio Direttore, le scrivo per raccontare uno spiacevole episodio accaduto il 6 giugno scorso.
Ero andata almercato di via Fasanoperché avevo notato, nei giorni precedenti, deigattini che avevano bisogno di cure.
Volevo prendere almenouno di essi per portarlo a casa, curarlo e cercare poi di darlo in adozione.
Chi mi conosce nell’ambiente dei “gattari” sa che faccio tutto questo solo per amore degli animali, senza alcuno scopo di lucro.
Ero andata con la gabbietta per prendere il gattino e, mentre cercavo di farlo,tutti quelli che assistevano alla scena mi dicevano che stavo facendo una cosa giusta.
All’improvviso,mi è piombata addosso una donna, che lavora al mercato del pesce, la quale mi ha aggredita verbalmente, con frasi razziste e volgari che una donna non dovrebbe mai indirizzare ad un’altra donna.
Poi anchefisicamente dandomi dei calci con degli stivali di gomma dicendo che i gattini erano suoi (?) e che al mercato comandava lei e che io, straniera, non contavo nulla.
Mi ha, poi, strappato la gabbietta e con essa mi ha colpito alla testa.
A quel punto,tutti i presenti mi si sono rivoltati contro e volevano cacciarmi.
Mentre mi allontanavo,la donna ha continuato ad insultarmi e minacciarmi qualora mi fossi permessa di tornare al mercato.
Preciso, che pure se in servizio,nessun vigile o custode è intervenuto per tutelare l’ordine pubblico.
Sono dovuta andare alpronto soccorsodove mi hannorefertato una prognosi di 4 giorni.
Vorrei capire se tutto questo e’ giusto.
Ma come, sento parlare di una città che vola, di nuovo rinascimento e poiuna donna sola viene aggredita, senza che chi rappresenta tutto questo (vigili) intervenga e faccia capire che viviamo in un paese civile dove insultare, minacciare, offendere non è consentito.
Alla fine della storia,io, che volevo fare una cosa bella, mi sono ritrovata sanguinante, con i vestiti stracciati, minacciata e umiliata.
Pur amando gli animali, dopo questo episodionon parteciperò più ad alcuna forma di volontariato in questa città: è troppo pericoloso.
