Giacciono chiusi in un cassetto della segreteria generale del Municipio e, fino a nuovo ordine del sindaco, il loro contenuto resterà “secretato” a tutti, anche ai politici.
Sono i risultati dell’ispezione, iniziata il 17 novembre dell’anno scorso, da due tecnici del Ministero dell’Economia e Finanze su tutta la contabilità comunale in “uscita” del quinquennio precedente il 2015.
L’esito ufficiale della verifica compiuta dagli 007 del governo è riportato in una corposissima relazione consegnata ieri al segretario comunale Matteo Sperandeo, che l’ha ricevuta in nome e per conto del Capo della Giunta, assente al momento in cui è avvenuto il deposito del plico.
Che cosa ci sia scritto nel dossier è, per l’appunto, non ancora pubblicabile, per una precisa scelta di Enzo Figliolia, il quale però pare che sia intenzionato a divulgarlo nel più breve tempo possibile.
Ma le indiscrezioni corrono veloci e, secondo quelle provenienti da fonti piuttosto attendibili, lo screening del MEF si sarebbe concluso con una censura piuttosto pesante nei confronti di alcuni dirigenti del Comune, per i quali pare siano stati pagati compensi maggiori rispetto al dovuto come “indennità di posizione”.
Stiamo parlando di cifre che, per i burocrati con maggiore anzianità di servizio, sfiorano i 60mila euro lordi l’anno.
Soldi che, se fossero vere queste voci, i diretti interessati dovrebbero parzialmente restituire all’Erario per ogni annualità di eventuale retribuzione “gonfiata”.
Si tratta, lo ripetiamo, soltanto di “rumors”, che potrebbero essere confermati o smentiti dalla lettura ufficiale degli atti.
Solo dunque quando entreremo in possesso del testo completo della relazione ministeriale potremo capire come sono davvero andate le cose nella contabilità comunale dal 2010 al 2015.