a cura di Carlo Pareto (responsabile relazioni esterne Inps Pozzuoli)
“La crisi economica ha avuto un impatto consistente nell’attività complessiva dell’Inca, che ha visto aumentare il numero delle pratiche aperte, passate dal 2010 al 2013 da 1.860.428 a 3.379.720, pari, in termini percentuali, a un incremento che sfiora il 50%”. Lo ha recentemente reso noto l’Inca, il patronato della Cgil, in occasione dell’Assemblea nazionale della tutela individuale del sistema servizi della Cgil, svoltasi a Roma.
“Le conseguenze sono ancora più evidenti -rileva l’Inca- se si osservano i dati disaggregati delle diverse tipologie di domande rivolte al patronato. Nell’ultimo quadriennio l’incremento più consistente ha riguardato, non a caso, le pratiche di richiesta di sostegno a reddito che sono più che raddoppiate: da 373.333 del 2010 a 782.709 del 2013. Anche se meno consistenti, sono altresì lievitate quelle per ottenere l’assegno al nucleo familiare, balzate, in valori assoluti, da 152.705 nel 2010 a 174.267 nel 2013″. “Tutto ciò dimostra come la crisi – continua l’istituto di patronato – abbia profondamente cambiato quantitativamente e qualitativamente l’attività dell’Inca che, avendo scelto di assicurare un’azione di tutela sindacale individuale completa, si è trovata ad affrontare richieste che vanno ben oltre ‘il finanziabile delle pratiche’ da parte del ministero. In questo contesto, non deve stupire, infatti, che si sia allargata enormemente la forbice tra le pratiche a punteggio (per le quali il ministero del Lavoro riconosce un rimborso) e quelle, pur assicurate dal patronato della Cgil, per le quali non è prefigurato alcun finanziamento pubblico”.
Dall’analisi dell’attività dell’Inca degli ultimi anni, puntualizza l’organizzazione, risulta in “maniera inequivocabile come gli effetti della legge di riforma delle pensioni targata Monti-Fornero abbia ridotto in modo considerevole il numero delle pratiche di domanda di pensione, diminuite dal 2010 al 2013 di 48.392 richieste, mentre sono risultate in rialzo tutte le voci riguardanti: il sostegno al reddito, le istanze di rilascio Cud Inps, gli assegni al nucleo familiare e altre tipologie assistenziali”.
“La conseguenza immediata di questi dati – fa notare l’Inca – è la contrazione dell’incidenza percentuale di domande di pensione sull’attività complessiva dell’Inca, che non raggiunge l’11%. Diversa è, invece, quella sul numero delle pratiche di sostegno al reddito e degli assegni al nucleo familiare, che si attesta al 43%. Anche l’attività di tutela per le lavoratrici e i lavoratori immigrati riflette gli effetti della crisi in atto. Il nostro paese non è più un polo di attrazione, ma è considerato soltanto come un transito necessario verso altre nazioni europee, tant’è che, anche se di poco, in quattro anni, le richieste di tutela rivolte all’Inca dagli immigrati hanno avuto un andamento decrescente”.
“Solo tra il 2012 e il 2013 – avverte il patronato della Cgil – le pratiche aperte sono calate di 22.860 richieste. Un simile andamento lo hanno avuto le domande di invalidità civile che, seppure avanzate tra il 2012 e il 2013 solamente di 1.231, se raffrontate al dato del 2011, sono discese di 19.397. In questo contesto, sono cresciute anche le difficoltà per intercettare le richieste di tutela del danno da lavoro le cui pratiche hanno seguito un andamento decrescente, mentre è aumentato fino quasi al raddoppio il numero delle pratiche per riconoscimento dello stato di handicap, passate da 61.235 del 2010 a 104.456 del 2013″.