I nostalgici del Ventennio proveranno un fremito nel leggere cosa sono stati capaci di combinare al Comune di Pozzuoli.
Dove, dopo le scorribande su Vespasiano e dintorni, hanno alzato il tiro ripescando un termine legato all’epoca fascista: “podestà”.
Usato però non al maschile per indicare colui che dal 1926 al 1944 aveva i poteri di sindaco, giunta e consiglio comunale, bensì impropriamente al femminile per indicare (sbagliando una consonante decisiva) la “potestà” (o responsabilità) genitoriale, quella che fino a qualche anno fa veniva definita la “patria potestà”, attribuita cioè solo alla figura paterna.
Il macroscopico errore (il termine “podestà” è solo di genere maschile e indica proprio il capo dell’amministrazione ai tempi di Mussolini) è contenuto nella determina dirigenziale numero 141 del 26 gennaio scorso. con cui si rende pubblico il bando per l’assegnazione dei buoni libro agli alunni delle scuole medie e superiori nell’anno scolastico in corso.
L’espressione “patria podestà” è infatti contenuta in ben quattro pagine sulle 25 totali dell’atto (ancora affisso all’Albo Pretorio on line), ossia tutte quelle in cui si deve espressamente indicare la responsabilità genitoriale.
Non sappiamo se la storpiatura sia opera di chi ha materialmente scritto questo bando o sia il risultato di qualche “copia e incolla” da bandi precedenti e, dunque, se sia il frutto di ignoranza (ironia della sorte, proprio su un provvedimento legato alla cultura, come il diritto allo studio…) oppure di superficialità.
Dobbiamo dare però atto che qualcuno, nelle “stanze dei bottoni” del Municipio, deve essersi accorto di questo strafalcione, tanto è vero che, nel bando pubblicato tre giorni fa sul sito istituzionale del Comune (quello a firma del sindaco Figliolia e dell’assessore alla pubblica istruzione Luisa De Simone: CLICCA QUI PER LEGGERLO) l’improbabile “podestà” al femminile ha lasciato posto alla corretta “potestà”.
All’Albo Pretorio, unico biglietto da visita “ufficiale” dell’Ente, però la determina resta “macchiata” da questo clamoroso “abbaglio”.
Chissà se sarà mai possibile correggerla…
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