Pozzuoli zona franca per le regole della campagna elettorale?
Sembra proprio di sì, almeno a vedere ciò che succede in città con le affissioni relative alla propaganda politica.
La legge infatti impone che dal 33° al 31°giorno antecedente la data delle votazioni, nel caso specifico da martedì 9 a giovedì 11 maggio, le giunte comunali devono stabilire e delimitare gli spazi da destinare alle affissioni dei messaggi politici dei candidati alle elezioni dell’11 giugno.
Fatto? Macché.
Se andiamo a consultare l’Albo Pretorio del Municipio, ad oggi sabato 13 maggio, non c’è nessuna disposizione in merito da parte dell’Esecutivo.
E se facciamo un controllo incrociato in strada, non vediamo ancora affissi i tabelloni destinati alla propaganda elettorale autorizzata.
Ciò significa che, ad oggi, nessuno può affiggere manifesti in maniera legale.
Nessuno eccetto chi, come ad esempio il sindaco Enzo Figliolia (ma non è il solo nella sua coalizione) li ha già affissi quando non eravamo ancora entrati nel periodo della “par condicio elettorale”, manifesti ancora visibili sebbene siano sostanzialmente diventati “fuorilegge”.
La cosa paradossale è che, secondo una circolare della Prefettura, l’Amministrazione può togliere tutti i manifesti “fuorilegge” soltanto nel momento in cui vengono assegnati gli spazi a chi ha fatto richiesta di affissione sui tabelloni autorizzati.
Ma i tabelloni non ci sono ancora e nemmeno gli spazi assegnati.

E ogni giorno di ritardo in questi adempimenti non solo è un giorno in cui l’Amministrazione di Pozzuoli ha commesso un’illegalità ma è un giorno perso di propaganda elettorale per chi vorrebbe farla ma è sostanzialmente privato di un diritto sancito dalla legge, a vantaggio di chi continua a farla “abusivamente”.
Non resta che augurarsi un intervento della Prefettura per ristabilire il rispetto delle regole anche a Pozzuoli.
Dove, fino a prova contraria, valgono ancora le leggi dello Stato italiano.