mercoledì, Gennaio 15, 2025
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LA PROPOSTA/ “Almeno a Carnevale, riscopriamo le tradizioni storiche di Pozzuoli (a costo zero)!”

Ricevo e pubblico*

Mi rivolgo a chi di dovere presso l’Amministrazione Comunale di Pozzuoli, come ogni anno, nell’ esortare e suggerire una tradizione puteolana ormai scomparsa da circa 50 anni e mai più ripresa: il “Carnevale di Pappariello”, che di certo le nuove generazioni non conoscono.

E’ vero che siamo molto in anticipo rispetto alla data, ma è pur vero che programmare questa rappresentazione non sarebbe male.

Dipinto di Antonio Isabettini, tratto dal libro dell’Autore “Terra di Pozzuoli”,pubblicato a luglio 2000

Il “Carnevale di Pappariello” si svolgeva sul rione Terra e in parte del Centro Storico.

Vi abitava un fruttivendolo di cognome De Felice, ma, meglio conosciuto con il “contranomme” di Pappariello.

Costui, nell’ultimo giorno di Carnevale, ovvero il Martedi delle Ceneri, magari dopo qualche bicchierino di vino, si stendeva sul suo carretto, vestito a festa, un po’ di borotalco sul volto ed assumeva la posizione di un morto, disteso, senza muovere ciglio.

Il “carro funebre” veniva cosi trascinato dai ragazzi dell’antico quartiere per i vicoli e piazzette del Rione Terra , seguito da donne piangenti che gridavano al cielo…“E’ muort’ Carneval’!E’ muort’ Pappariell’!”.

Il corteo funebre continuava poi il suo percorso in piazza con varie soste…

Era la “morte di Carnevale” che ha una sua spiegazione storica come la pantomima della “Vecchia di Carnevale” e sarebbe lungo da illustrare.

Le nostre tradizioni stanno scomparendo, questa fu rappresentata per l’ultima volta, appunto 50 anni fa.

Logisticamente il corteo non può svolgersi sul Rione Terra e scendere poi nel borgo sottostante, ma si potrebbe organizzare come raduno e partenza dallo spazio della neo piazza 2 MARZO 1970, sottostante il Rione.

Cosa occorre?

Una carretta antica, che ho già individuato in un luogo privato, con ruote grandi, interamente dipinta e funzionante.

Costi? Zero!

Rilancio di nuovo la proposta a chi compete, per ripristinare questa vecchia usanza popolare

*Antonio Isabettini  (maestro d’arte)

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