Assistere ad una conferenza stampa convocata da un Sindaco che vuole tracciare un bilancio di metà mandato, è come ascoltare l’acquaiuolo impegnato a convincerti che la sua acqua è fresca.
E a questa tentazione non è riuscito a sfuggire nemmeno Enzo Figliolia.
Mercoledì, infatti, il primo cittadino puteolano ha intrattenuto la stampa sull’operato dell’Amministrazione nei primi 28 mesi di attività.
E, ovviamente, dal Capo della Giunta è uscito fuori un ritratto quasi del tutto rose e fiori su “una Pozzuoli a cui abbiamo restituito dignità, regole, maggiore vivibilità e a cui adesso dobbiamo dare impulso nella programmazione del suo sviluppo per portare occupazione e ricchezza”.
Figliolia ha sciorinato tutto lo sciorinabile (e anche qualcosa in più su cui la “paternità politica” sarebbe da condividere con alcuni suoi predecessori): “Siamo partiti col 23% di raccolta differenziata e ora siamo quasi all’80% con la prospettiva di consorziarci con altri Comuni e risparmiare sui costi di gestione del servizio; abbiamo recuperato i progetti del PIU Europa e ora stiamo appaltando quello sui Grandi Laghi; riapriremo l’area spettacoli di villa Avellino; abbiamo avviato un modello diverso di gestione del Comune e attraverso i prepensionamenti potremo assumere forze fresche piene di energie e di entusiasmo; stiamo preparando il progetto esecutivo per la videosorveglianza tra via Napoli, il centro storico e via Pergolesi con 20 telecamere in più rispetto al previsto e anche il wi-fi libero in alcune zone della città; sostituiremo tutti i pali della pubblica illuminazione con un risparmio energetico sui 43 chilometri quadrati delle strade cittadine; abbiamo avviato l’esternalizzazione degli impianti sportivi consentendo il recupero di strutture abbandonate, saccheggiate e dismesse; stiamo cercando di rendere appetibili ai privati, attraverso riduzioni di prezzo, i beni patrimoniali da alienare, a cominciare da ciò che resta dell’ex centro commerciale di Monterusciello; abbiamo stanziato 1 milione e 250mila euro per la manutenzione straordinaria degli alloggi popolari di Monterusciello e una delle nostre priorità sarà eliminare le barriere architettoniche nelle case abitate da disabili e riqualificare la pista ciclabile di via Severini; abbiamo recuperato progetti PIU Europa e fondi per 10 milioni di euro complessivi per il ripristino di via Miliscola, tra la piazzetta di Arco Felice e Lucrino, e per l’abbattimento di Vicienz’ ‘a ‘mmare; abbiamo riaperto il Duomo e fatto arrivare la prima nave da crociera; abbiamo accelerato le procedure per far sì che fosse interamente finanziato il tunnel di collegamento tra via Campana e il porto; stiamo avviando un percorso che ci dovrà portare ad un accordo tra Comune e Ministero per la gestione dei beni culturali; abbiamo in programma di indire entro settembre dell’anno prossimo il bando internazionale di gara per la gestione del rione Terra dopo che il consiglio comunale avrà deciso quale sarà il modello da seguire”.
Insomma, è un Figliolia modello “fiume in piena”.
Che queste cose (lo ammette lui stesso, rispondendo ad una precisa domanda rivoltagli in merito) avrebbe voluto dirle sei giorni prima, durante il Consiglio Comunale per l’approvazione del bilancio preventivo.
Consiglio-flash per un accordo tra i capigruppo (quella sera c’era la partita del Napoli in Europa League…) di non fare alcun dibattito: roba mai vista in nessun’altra parte del mondo per il voto sull’atto di primaria e vitale importanza per un qualsiasi Ente pubblico, ossia il bilancio di previsione.
Sebbene appaia impensabile che una decisione del genere sia stata presa senza il preventivo “benestare” del Sindaco, proprio Figliolia sembra arrabbiato nero per questo modo di procedere nel caso specifico.

“Io ci butto il sangue sul mio lavoro e rivendico, non solo il dovere, ma soprattutto il diritto di dire ai cittadini cosa ho fatto e abbiamo fatto da quando mi sono insediato. Un lavoro che potrà piacere o non piacere, ma che è lavoro, frutto di impegno e di tanti sacrifici e su cui non deve mai esserci vergogna”.
Figliolia si incupisce anche quando gli si chiede conto delle tante fibrillazioni che attraversano una maggioranza da lui definita “in salute, perchè i numeri dicono questo, come dimostra l’approvazione del bilancio”.
Sulla polemica fuoriuscita di Mario Massimiliano Cutolo dall’Udc (http://www.pozzuoli21.it/cutolo-la-lettera-ufficiale-ecco-perche-lascio-ludc/), Figliolia minimizza riducendola al rango di una “scelta di natura personale”.

E, quando al Sindaco si fa notare che proprio Cutolo, in quella stessa lettera, gli ha chiesto di mandare via “i dinosauri” dalla Giunta e sostituirli con “giovani professionisti”, Figliolia gioca in contropiede e nega l’ipotesi di un rimpasto in Giunta, sostenendo invece che “ci sarà, come è normale che sia, una verifica politica sull’operato di tutti gli assessori”.
Figliolia, d’altronde, non potrebbe dire diversamente.
Non può dire (come si vocifera da più parti in Municipio) che il bilancio è stato approvato senza dibattito in cambio del suo immediato impegno a modificare la squadra di governo.
E non può dire nemmeno che toccare la Giunta adesso significherebbe aprire una crisi al buio in cui lui stesso rischierebbe di restare col cerino in mano e bruciarsi più di quanto non stia già facendo al cospetto dei livelli decisionali del suo partito. http://www.pozzuoli21.it/pd-figliolia-un-altro-suicidio-politico/
La coalizione di Figliolia, attualmente, è un campo minato.
Nel Pd si aspetta di capire chi sarà il candidato puteolano alle regionali: e il nome del prescelto, (il capogruppo Elio Buono o chiunque esso sia), avrà sicuramente ripercussioni sulle caselle “democratiche” all’interno della Giunta.

Fermo restando i “mal di pancia” di alcuni consiglieri che non si sentono “valorizzati” oppure hanno bisogno di ottenere “visibilità” per dimostrare “forza” ai propri referenti napoletani (alcuni dei quali, come Lello Topo e Massimo Paolucci, “nemici giurati” e conclamati di Figliolia) soprattutto in questo periodo di campagna elettorale.
Senza contare antipatie e rivalità interne, condìte anche da qualche pesante “taglia&cuci”.
Qualche “giarretella” si sta rompendo pure in Sel, al cui interno i due consiglieri non sembrano così compatti nel sostegno alla permanenza di Carlo Morra (nella foto) come assessore, al punto tale che c’è chi già starebbe pensando a proporre un successore del consigliere provinciale uscente.
L’Udc, poi, è in preda all’ennesima crisi di nervi: attualmente vanta due rappresentanti in Giunta (il Mario Marrandino che ha abbandonato l’ultimo consiglio comunale con un diavolo per capello e ancora non si decide a spiegarne i motivi ufficiali http://www.pozzuoli21.it/meno-asfalto-per-tuttie-marrandino-sinfuria/ e il pacioso Alfonso Trincone, che sembra ormai rassegnato al proprio destino di “ex assessore”) ma difficilmente potrà mantenere tutta questa “visibilità” in Giunta con soli tre consiglieri (dopo la fuoriuscita di Cutolo).
S
Semprechè a Maurizio Orsi (fresco cofirmatario, con il “resuscitato” commissario cittadino Camillo Falanga,http://www.pozzuoli21.it/udc-il-commissario-cittadino-accusa-i-quattro-consiglieri-e-si-dimette/ di una lettera di risposta al “fuggiasco” Cutolo) nessun dirigente di partito contesti il suo doppio ruolo di consigliere Udc e candidato alle provinciali nella lista del Pd (da indipendente ma apertamente contro la volontà dell’Udc, che non aveva intenzione di candidarlo).
E sempreché Tommaso Pollice (come pure si vocifera da qualche giorno) non segua Cutolo nella composizione di una lista civica, che, secondo i soliti bene informati, godrebbe anche dell’appoggio “esterno” di Tito Fenocchio e Vincenzo Bifulco.
E ve li immaginate quattro consiglieri che fanno “squadra” all’interno della maggioranza e non chiedono un minimo di “rappresentanza” in Giunta?
Senza dimenticare il “caso” di Paolo Tozzi (è da inizio consiliatura che l’esponente dei Verdi chiede di sapere se può considerarsi in maggioranza o no…e nessuno gli fornisce una risposta chiara) e le spine nel fianco della coalizione che spesso provengono da Antonio Di Bonito, ormai unico rappresentante della lista “Bene Comune” ma non certo uno di quelli “allineati e coperti” e disponibile a dire sempre “sì” a qualsiasi atto.
Se a tutto ciò aggiungiamo i “rumors” su un assessore che da quasi un anno starebbe promettendo “fuoco e fiamme a 360°” se dovesse subire l’allontanamento dalla Giunta, non resta che augurare a Figliolia buona fortuna e ricordargli ciò che qualcuno scrisse all’atto del suo successo elettorale.
E cioè che, mettendo insieme chi porta i voti, è facile vincere.
Ma la politica, come hanno insegnato le ultime due fallimentari esperienze consiliari a guida centrodestra, non è soltanto una somma di consensi.
E, se non c’è un collante forte che tiene uniti tutti questi soggetti, prima o poi i nodi vengono al pettine e scoppia la baraonda.
Il problema è capire cosa sia meglio per Pozzuoli in questo momento storico.
Un finto ordine regolato dal compromesso politico?
Oppure un sano disordine in cui, a rischio di scassare tutto, ognuno fa davvero la sua parte e dice quello che pensa senza preoccuparsi del rischio di finire in minoranza o escluso dall’accesso alle “stanze dei bottoni”?
Una cosa è certa: se a Pozzuoli esistesse un’opposizione degna di questo nome, sarebbe meglio per tutti: per lo stesso Figliolia, per la sua maggioranza, ma soprattutto per la città.

Non è possibile che, nella quinta città della Campania, le funzioni di controllo che una minoranza politica dovrebbe svolgere sugli atti prodotti da chi governa Pozzuoli, debbano essere ormai, di fatto, svolte da qualche volenteroso cittadino o da qualche coraggioso organo di informazione.
Chi, in questa consiliatura, si è addormentato strada facendo, si svegli!
Oppure, se è una scelta precisa, spieghi pubblicamente questo suo comportamento ai propri elettori.
Non è più possibile continuare a vedere i banchi della minoranza perennemente vuoti o, peggio ancora, frequentati da chi fa scena muta persino sulla programmazione economico-finanziaria dell’Ente!
A tutto c’è un limite.
E quello della decenza è stato abbondantemente superato con l’ultimo consiglio comunale del 2 ottobre sul bilancio.
La maggioranza decide che non si deve parlare…dell’opposizione si presentano soltanto in due e lo fanno soltanto per accodarsi al silenzio.
Uno spettacolo penoso per la democrazia!
(la foto grande in alto di Enzo Figliolia è stata gentilmente concessa da Enzo Buono)